Capitolo 64

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Kaylee

Stiracchio le braccia, cercando di fare attenzione a non colpire Hunter al mio fianco.

Il mio primo pensiero da tre minuti a questa parte è uno solo: ho fame.

Mi tiro a sedere, cercando di fare più attenzione possibile a non svegliarlo. Purtroppo però, la grazia e la delicatezza non sono due delle mie più grandi qualità.

«Dove vai?» la voce di Hunter mi fa sussultare e istintivamente mi porto una mano al seno, ancora scoperto. Recupero proprio da di fianco al letto la sua maglietta grigia e la indosso.
«A cercare qualcosa da mangiare»

Faccio un piccolo movimento e il mio corpo chiede pietà. Strizzo gli occhi e spero che la mia smorfia non sia troppo evidente.

«Buon anno»
Mi volto verso Hunter, sdraiato sul letto con le mani dietro la testa. La sua schiena è quasi interamente appoggiata alla testiera del letto e la pelle candida si fonde perfettamente con il piumone bianco. I muscoli, quelli a cui mi sono aggrappata senza sosta ieri notte, guizzano e si contraggono per la posizione.

«Me l'hai già detto» gli ricordo.
I suoi occhi luccicano, come quelli del più grande dei predatori.
«Quando eri seduta sul mio cazzo? Oh si, l'ho fatto.»

Avvampo.

«I-io-» distolgo lo sguardo dal suo, incapace di sostenerlo «L-lascia s-stare, buon anno anche a te»

Continuo a gattonare fino al bordo del letto, faticando per il dolore e l' indolenzimento del mio corpo.

Sbuffo.
«La prossima volta che ti dico che voglio stare sopra, impediscimelo.»

Vedo le sue sopracciglia alzarsi, divertite. Il suo sorrisino si fa largo sulle sue labbra e, come al solito, ho l'impulso di prenderlo a sprangate sui denti.
«Stai già pensando alla prossima volta?» ammicca, facendomi l'occhiolino.

«No, sto pensando a come riprendere le facoltà motorie» grugnisco.

Hunter scoppia a ridere e rimango incantata nell'osservarlo. I miei occhi percorrono il suo volto, rilassato come non mai per poi scendere verso il suo petto tonico, quello che ieri sera ho avuto il piacere di toccare, di assaggiare.

Ritornano su, sulla sua bocca schiusa. Le sue labbra sono rosse e gonfie, forse ancora a causa dei baci.

«Non guardarmi così...» sussurra, facendomi deglutire.

Mi manca il fiato. Fisso le sue pozze nere, estasiata.

Brillano.

Ammaliano.

Annientano.

«Non farlo nemmeno tu, allora»

«Non ci riesco» la gola, nel sentire le sue parole, si secca.

Sorrido e ritorno verso di lui, gattonando molto lentamente. Ritorno con il sedere sul suo bacino e le mie gambe si posano ai lati del suo torace tonico. Appoggio i palmi su di esso e, come al solito, passo i polpastrelli sul tatuaggio del drago.

Gli lascio un bacio casto sulle labbra. Sorride.
«Vado a prendere da mangiare, vuoi qualcosa?»
«Un pan gocciole, Oliver li ha comprati ieri.»

Annuisco e mi alzo da lui, per poi appoggiare i piedi per terra. Faccio appena un passo verso la porta che la sua mano di schianta sul mio didietro, facendomi spaventare. Salto per aria, imprecando tra i denti.
«Ahia! Lurido maiale!»

Esco dalla stanza con la risata di Hunter che invade le pareti. Scendo in cucina e inizio a riempire il bollitore di acqua. Ho voglia di un the caldo. Una volta pieno, lo accendo e cerco un paio di tazze. Appena trovate, le appoggio su un vassoio dove poi aggiungo tutto il resto del cibo, cioè il pan gocciole e della nutella.

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