Capitolo 26

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Kaylee

È passato circa un mese da quel mitico lunedì.

Un quasi mese in cui non ho voluto sentire né Hunter né Dam.

Mi hanno provato a contattare, non lo nego, ma ho sempre trovato una scusa per filarmela.

E non nego nemmeno di aver pianto tutte le lacrime che avevo in corpo e, sinceramente, mi sono pentita di non aver detto a Dam tutto.

Come mi sentivo morire ogni volta che mi trattava come la sua fidanzata per poi ignorarmi l'attimo dopo.

Le scariche che sentivo ogni volta che anche solo mi sfiorava.

Tutto il male che mi causava semplicemente con una parola di troppo.

Ma anche di tutto il bene che mi faceva, sempre con quella parola di troppo.

D'altra parte però, credo che sia meglio così. Non sono una persona a cui è piaciuto esporsi troppo e soprattutto, non ne sono mai stata in grado.

Probabilmente, anche volendo, non ci sarei riuscita.

Ora, tutto sembra essere tornato ad una calma apparente e ogni cosa è esattamente dove deve essere.

Hunter e Oliver sono nella loro scuola; fanno la loro vita, le loro attività illegali, ecc, ecc.

Dam e Deborah sono tornati insieme e si comportano da vera e propria coppia, ignorandomi come se non esistessi.

Cora e Zack si sono parlati e hanno chiarito -non con poche urla- e ora si stanno ufficialmente frequentando.

E io?

Io ho parlato molto con Oliver -tramite numerosi tik tok, whatsapp, e post divertenti di Instagram- e, ogni tanto, anche con Steven, il prodigio dei Dragon.

Sinceramente, non so come sia nata una conversazione tra di noi, visto che praticamente siamo estranei, so solo che un giorno mi sono ritrovata un suo messaggio con la foto della sua crema solare, quella che usa per non scottarsi. E da lì si è sviluppata l'intera conversazione.

Ma, ad essere completamente sincera, questo non è il vero punto focale. La vera novità di tutta questa storia è che ho ripreso a correre.

Avevo bisogno di distrarmi, di non pensare sempre alle stesse due persone senza riuscire a trovare una soluzione che mi andasse bene. Di una valvola di sfogo.

E la soluzione a tutto ciò è sempre stata la corsa, solo che negli ultimi tre anni me ne ero dimenticata. O meglio, Beatrix me l'aveva fatto dimenticare.

Nathan, il Bolt della scuola, ha iniziato a perseguitarmi non appena mi ha vista sola e io, in un momento di debolezza, ho ceduto.

Ma non me ne sono pentita. Affatto.

Mi sono disintossicata dalla routine nociva in cui ero intrappolata, ho conosciuto e sono stata con altra gente, dimenticandomi quasi completamente di Dam, di Hunter e dei loro problemi.

Quasi.

Nathan, il mio fedele compagno di questo periodo, è fin troppo gentile e paziente; mi ha aiutato a rimettermi in forma in modo che possa partecipare al campionato scolastico di atletica che si terrà prima di Natale.

Sono pronta? No, eppure ci sto lavorando.

Sinceramente non credo che otterrò grandi risultati -sono assolutamente nella norma- ma, come si dice, l'importante è partecipare.

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