Capitolo 20

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Kaylee

«Ehi»
I ragazzi però ricambiano appena il saluto, perciò appoggio i vestiti sul lato del telo mare blu notte di Hunter.

Osservo il ragazzo, che nonostante si trovi al mare, indossa sempre la felpa nera che lo contraddistingue.

Sciolgo il nodo della camicia, lasciandola cadere sul corpo, e questa arriva quasi fino alle ginocchia.

Dondolo sui talloni, piuttosto in imbarazzo.
«Posso sedermi?»

Alla mia domanda alza gli occhi su di me, poi si sposta leggermente, facendomi intendere che si, posso farlo.

Allora colgo la palla al balzo e mi siedo di fianco a lui, mantenendo comunque un po' di distanza. Il ragazzo si alza il cappuccio sulla testa, fino a coprire il suo volto e poi afferra dalla tasca la custodia delle AirPods. La apre e poi se le mette.

Deve essere proprio di cattivo umore.

«Lee, vado a giocare a palla in acqua con gli altri, vieni?»
Scuoto il capo, mentre faccio sfilare gli shorts lungo le gambe.
«No grazie, sto bene qui.»

Oliver sposta gli occhi sull'albino al mio fianco.
«Tu, Rapunzel?»
«No, grazie, odio l'acqua.»

Il biondo allora si rivolge ad Hunter, che si è steso sul telo e tiene le braccia sul volto, quasi come se si fosse addormentato e gli desse fastidio la luce.
«Al Bel Tenebroso non lo chiedo nemmeno...» sbuffa, per poi passarsi la mano tra i riccioli d'oro «Siete così noiosi, amici miei...»

Il ragazzo se ne va, correndo verso la riva, donandomi una splendida vista del suo didietro.

Chissà che allenamenti fa per averlo così sodo...

«Sei Kaylee, giusto?» mi chiede l'albino, facendomi risvegliare da quella visione. Mi volto di scatto verso di lui, piuttosto imbarazzata visto che non mi ricordo minimamente il suo nome.
«Si, certo, tu sei...ehm...sei-»

Non era Tyler, né Matthew e gli altri due nomi proprio non me li ricordo.

«Steven»

Oh si certo! Steven!

«Oh, beh, piacere Steven. Scusa, mi sono andati insieme i vostri nomi...» farfuglio, imbarazzata.
«Tranquilla»

Non è uno di molte parole...

Mi sistemo meglio sul telo, visto che nessuno dei due vuole parlare. Metto la borsa verso la fine dell'asciugamano e ci appoggio sopra la testa, sdraiandomi di fianco al corpo di Hunter che già dorme. Sto attenta a non sfiorarlo nemmeno per sbaglio, non voglio che si svegli.

Il mio movimento attira Steven, che mi fissa con la faccia di uno piuttosto confuso. Allora imito la sua espressione, dato che non mi sembra di aver fatto nulla di particolare a parte sdraiarmi.

«Ah così?!» mi chiede ma non capisco.

Così cosa?

«Non sto capendo...»
Una volta sentite le mie parole mi indica, o meglio, indica il mio camicione.

«Ahh, si giusto»
Si, ogni tanto mi dimentico che le persone mi fissano stranite quando sto con il cappello e la camicia in spiaggia per circa 6 ore, per di più all'ombra e dopo essermi spalmata quintali di crema solare -cosa che avevo già fatto a casa.

«Mi scotto facilmente e quindi mi protegg-»

Un movimento del moro, che distende la gamba al mio fianco, mi fa bloccare. Mi sono arrivati i granelli di sabbia sui piedi, non più coperti dalle scarpe. Probabilmente faccio un'espressione contrariata e omicida, visto che l'albino torna a parlarmi.

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