Capitolo 73

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T/n Nott

Sapete... spesso nella mia vita ho pensato di mollare tutto, di arrendermi, di gettare la spugna. Ogni volta che sto bene poi succede qualcosa che mi butta a terra e sono obbligata a rimettermi in sesto, a trovare un modo per stare meglio e la cosa l'ho sempre affrontata con "Okay, è solo un'altra cosa brutta da superare, ne hai già superate tante e sai come superare anche questa, c'è la farai" ma ad un certo punto diventa troppo, lottare diventa estenuante e l'unica cosa a cui si pensa è "e se mollassi tutto? Magari stare 1000 volte meglio".

Ed oggi, stesa sul pavimento di quel bagno volevo mollare, ero stanca di soffrire e di lottare per restare in vita. Avrei tanti motivi per farlo, tante persone che mi amano e che mi mancherebbero ma il dolore è così straziante da non farmi respirare e non c'è la faccio. Vorrei riempire i miei polmoni di ossigeno e tornare a stare bene oppure smettere di lottare e abbandonarmi al vuoto e al buio.

Mi sono detta "lotta t/n, stai per avere un bambino con l'amore della tua vita, devi restare sveglia e viva perché se muori tu muore anche tuo figlio" e allora ho lottato, sono rimasta sveglia ma poi il dolore è rincomincianti ed è stato più forte e.. non ce l'ho fatta, mi sono abbandonata a quel buio e a quel vuoto. Ho chiuso gli occhi stesa sul pavimento del bagno.

* * *

San Mungo ; 2002

«Svegliati... svegliati t/n, forza. Tu devi svegliarti, svegliati. Ho bisogno che tu apra gli occhi. Devi farlo t/n, torna qui con me. So che lo puoi fare, so che hai ancora la forza di lottare, lo devi fare, non abbandonarmi» sussurra mentre la sua mano stringe forte la mia. «Ho bisogno di te, abbiamo, bisogno di te. Non puoi farmi una cosa del genere t/n, non mi puoi lasciare qui da solo...» mi prega con la voce rotta dal pianto.

Devo svegliarmi, devo tornare la forza di lottare per aprire gli occhi e fargli capire che ci sono.

«Ti amo, ti amo da morire t/n e-e io senza di te dove vado? Come faccio? T/n abbiamo comparto una casa insieme, ci sono le stanze per i nostri bambini, ti ho comprato l'anello per la proposta t/n devi svegliarti» scoppia a piangere posando la fronte sul mio stomaco e io vorrei solo riuscire a svegliarmi, a toccarlo, baciarlo. «T-tu... ti prego...» ripete per l'ennesima volta.

Svegliati t/n! Fallo!

Lentamente apro gli occhi con un gran dolore in tutto il corpo. La sua testa bionda è appoggiata al mio stomaco, sta singhiozzando e mi sta pregando di svegliarmi e io sono qui, sono sveglia. Alzo la mano e la vado ad infilare in mezzo ai suoi capelli biondi sorridendo.

«Ehi...» sussurro. «T/n!» strilla alzando il viso per guardarmi. Gli sorrido di nuovo e appoggio la mano sulla sua guancia per asciugargli le lacrime. «Ho- ho lottato» mormoro. «Sei... tu sei... sei la... Dio ti amo da morire!» balbetta prima di alzarsi ed abbracciarmi così forte da farmi male. «Draco- piano, Ti prego, mi fai male...» sospiro allora mi lascia andare.

«I-io- scusa- io non- tu- come stai? Come stai amore?» chiede. «Come se un mangiamorte mi avessi torturata per un quarto d'ora in bagno» ridacchio facendo ridere un po' anche lui. «Mi fa male tutto ma ehi... passerà» faccio spallucce sorridendo un po'. «Uhm io- chiamo Uh medimago mh? Così ti-ti visita e vediamo cosa dice» si affretta a dire e prima di alzarsi mi lascia un bacio sulle labbra. Draco esce per un paio di minuti e poi torna seguendo un medimago che viene a visitarmi.

«Come si sente signorina Nott?» chiede. «Abbastanza bene, uhm qualche dolore» rispondo sotto voce e con gli occhi semi chiusi per non fare sforzi. «Beh- io... non so che dire, non so come faccia a stare così bene signorina. Lei dovrebbe essere in condizioni ben peggiori di questa» sorride. «Senta... deve essere sincero con me» sospiro ed ora lo guardo dritto negli occhi.

Due auror || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora