~My Destiny~ ||Bakugou X OC||

~Capitolo 26~

~Così hanno decretato gli dèi.
Che, nel perdersi, ciascuno possa
ritrovare se stesso~

///Nozomi Pov///

Ero completamente svenuta.

Ricordo poche cose di quegli attimi:
Un Kirishima urlante, un Bakugou che bestemmiava contro le coccinelle, una donna che ha iniziato a sclerare alla mia vista, e poi un letto abbastanza morbido.

Quando mi svegliai, mi ritrovai in un posto totalmente sconosciuto.

Cercai di alzarmi, per vedere cosa c'era, ed in caso chi c'era, ma appena sollevai la schiena di poco, sentii come se qualcuno mi stesse tirando tutta la colonna vertebrale.

Poi, nemmeno il tempo, qualcuno mi prese delicatamente le spalle, e me le fece riappoggiare nel materasso.

<<Tu per ora non ti muovi>>

Quella voce era troppo familiare, ma non capivo di chi fosse.

Provai a guardarlo in faccia, ma il dolore alla testa ricominció.

Cercai allora di ricordare come fossi arrivata lì.

L'ultimo ricordo era che stavo per andare a casa di Bakugou, con lui e Kirishima.

Poi niente.

Doveva essere successo qualcosa.

Un incidente? Qualche mancamento? Abbassamento di pressione? Insolazione?

<<Resta ferma così come sei, vado a dire a Bakugou che ti sei svegliata>>

Allora sentii quella persona allontanarsi sempre di più, e poi lo sbattere di una porta.

"Era sicuramente Kirishima"

Dopo qualche minuto che fissavo il vuoto, la porta di riaprí.

<<Finalmente ti sei svegliata, cazzo! Si può sapere che ti è preso? Quella vecchiaccia di mia madre appena ti ha visto, pensava che avessi ammazzato qualcuno!>>

Sbuffai.

<<Egregio Kirishima Eijiro, potrei provare ad alzarmi, od a sedermi nel letto?>>

E senza aspettare una risposta, mi misi a gabe incrociate, con lo sguardo verso di loro.

Mentre che li stavo aspettando, avevo ricordato quello che era successo. Era stata questione di secondi.

Perciò, guardai l'interessato.

Ancora non è che ci vedessi tanto bene, eh.

<<Kirishima, ora spiegami. Chi cazzo sei tu?>>

Lui abbassò lo sguardo.

Bakugou invece spostava gli occhi fra noi due, per capire cosa diamine stesse accadendo.

<<Nozomi, scusami. Non posso parlartene>>

Ora ditemi se non mi dovrei incazzare.

<<Non anche tu. Perché nessuno vuole dirmi mai niente? Tutti sapete tutto, ma vi state zitti! Di che stracazzo vi spaventate, fatemi capire.>>

Lui strabuzzò gli occhi.

<<Hai visto quello che ti è accaduto, o no? Solo perché hai vissuto un episodio della tua vita passata! Immagina se ti dicessi tutto!>>

Cercai di mantenere la calma.

<<Quello non c'entra. Parlare è un altro discorso.>>

Scosse la testa.