A One Piece Story (Skypiea + Davy Back Fight)

29. Squadra di salvataggio

T/n si svegliò quando sentì un forte tonfo. Aprì leggermente gli occhi mentre sentiva altri colpi venire da lontano. Mettendo a fuoco, vide che si trovava all'interno di una stanza di legno.

Sono sulla Merry? È tutto finito? pensò, ma il brusio che sentiva di sottofondo, come di meccanismi in movimento, le disse il contrario. Non era affatto finita. Ma a quel punto la domanda era: dove diavolo si trovava?

Lentamente, si mise seduta osservando meglio la stanza in cui si trovava. Era relativamente piccola, giusto per contenere un grande divano, su cui si trovava, al centro di uno del lati corti e un piccolo tavolino di nuvole a lato. Di chi era?

Sentì un leggero brivido a livello del ventre e abbassò lo sguardo.

"Ma che cazzo?!?" fece scioccata quando vide quello che indossava. Aveva gli stessi pantaloni lunghi stretti alle caviglie di Eneru, e al petto aveva una semplice fascia della stessa stoffa che sembrava essere stata strappata da qualcosa e che si reggeva da sola. I suoi piedi erano scalzi e al polso, oltre al suo bracciale, ce n'era anche un altro dorato. I suoi capelli, infine, era stati risistemati alla bellé meglio e legati in una coda bassa con della stoffa bianca. Dei suoi vecchi vestiti nessuna traccia.

Eneru.... pensò con rabbia prima che i suoi occhi si sgranassero. Aspetta, dov'è il mio MP??

Presa dal panico, si guardò freneticamente in giro, bloccandosi quando vide l'oggetto adagiato sul tavolino di nuvole. Lo prese subito e lo strinse a sé con gli occhi chiusi. Rimase così per qualche secondo, poi lo baciò. Meno male non l'aveva buttato via.

Rimase così per almeno un minuto buono per calmarsi, poi usò Thuban per creare una cordicella per poterselo legare alla vita e scese dal divano. Il suo corpo ebbe un brivido quando i suoi piedi toccarono le tavole fredde del pavimento. Si mise in piedi e a quel punto potè concentrarsi sui suoni che sentiva provenire da sopra. Sembravano avere natura elettrica. Eneru stava combattendo contro qualcuno?

Doveva muoversi. Sapeva che quasi sicuramente il biondo l'aveva già percepita con il suo Mantra, ma questo non le avrebbe impedito di intervenire e finire quello che aveva iniziato alle rovine.

Uscì dalla stanza e si ritrovò in un piccolo corridoio. A sinistra sentiva il brusio meccanico di prima. Evidentemente i macchinari dovevano trovarsi là. A destra invece c'era una porta una decina di metri più avanti, che probabilmente portava all'esterno.

Corse in quella direzione e gli si fermò di fronte. Sentiva che i suoni provenivano da oltre quella porta e valutò velocemente su cosa fare. Eneru sapeva sicuramente che era sveglia, e avrebbe predetto qualsiasi attacco che avesse fatto, per quanto veloce potesse essere. Per cui doveva giocare d'astuzia se voleva assestare un colpo.

Prima di aprire la porta, prese un bel respiro ed espirò lentamente. Poi afferrò la maniglia e l'aprì di scatto.

Si ritrovò a guardare l'enorme ponte di una nave e davanti vide Nami in piedi su un tappeto rosso con il cappello di Rufy in mano. Quando la vide, la navigatrice spalancò gli occhi in un misto di sorpresa e gioia.

"T/n!" la chiamò, ma l'attenzione della rossa si era già spostata su Eneru alla sua sinistra, in piedi davanti ad un trono dorato. Senza perdere tempo evocò l'arco di Aldibah con una freccia incoccata e scoccò nella sua direzione.

"Aah... vedo che la mia Dea si è finalmente svegliata" disse il biondo schivando con nonchalance la freccia spostandosi di un passo. "E noto che ancora si ostina a combattermi per dei vermi"

T/n non rispose, ma lo fulminò con lo sguardo mentre caricava verso di lui evocando la lancia di Eltanin.

"L'ho già detto, è inutile che mi attacchi. Posso prevedere tutte le tue-??" Eneru si bloccò quando i suoi piedi non si mossero. Guardò in basso e vide uno strato di ghiaccio che glieli ancorava al pavimento. Avvertì poi la presenza di T/n con il Mantra e cercò di schivare il colpo spostando il busto, ma la punta della lancia riuscì comunque a creargli un altro taglio sul fianco già ferito grazie alla lunghezza dell'asta.