25. Inizia la caccia all'oro!

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Santuario di Dio

La dimora di Dio era formata da un grande palazzo piano con un grande cortile interno circondato da delle mura di nuvole. I tre Preti rimasti si trovavano davanti al cancello di legno all'entrata dopo essere stati chiamati dal Dio Eneru in persona.

"Dio, i Preti sono arrivati! Apri i cancelli!" urlò uno di loro per annunciare il loro arrivo. I cancelli vennero aperti e ne uscì qualcosa velocemente, portando i tre a mettersi in una posizione di difesa.

"Di nuovo..." disse una voce dietro di loro e si voltarono per vedere un grassone con lunghi capelli neri e una strana vestaglia bianca.

"E stavolta che diavolo ci fate qui?!?" sbraitò Shura, un Prete vestito da aviatore con una lancia da cavaliere come arma.

"Siete proprio senza speranza..." continuò l'altro senza rispondere.

"Chiudi il becco!!!!"

"Se non ci fossero questi due idioti ad intralciarmi, potrei esprimermi al meglio delle mie potenzialità!" disse un altro dei due Preti, Ohmu, mentre appoggiava la sua lunga spada sulle spalle. Indossava dei pantaloni larghi che si stringevano a livello delle caviglie, una fascia intorno alla vita, una maglia nera senza maniche e degli occhiali da sole.

"Se fossi io l'unico supervisore di questo posto, i risultati sarebbero migliori!" ribatté Shura seccato.

"Tu hai una lingua troppo lunga per i miei gusti" disse Ohmu. "Permettimi di mostrarti quanto poco possono fare i tuoi poteri conducendoti nella disperazione con la mia Prova del Ferro!"

"Ridicolo, la tua prova non merita nemmeno di essere nominata!" si aggiunse il terzo Prete, Gedatsu, un uomo alto con camicia e giacca, lunghi pantaloni neri e dei capelli che sembravano un candelabro da tavolo. "Ti mostrerò che la mia Prova della Palude è la più potente di tutte!!"

"Signor Gedatsu, sta sbagliando! per poter usare i suoi poteri non deve tenere le braccia incrociate!" disse uno della Guardia Santa per fargli notare il suo errore e il Prete spalancò la bocca scioccato.

"Ne ho abbastanza di queste idiozie!" urlò il grassone di prima per riportare l'ordine. "Non scordatevi che siete in presenza di Dio!"

"In presenza di Dio?" chiese Shura. "E dove sarebbe scusa? Io non lo vedo!"

"Sono qui!!"

I tre Preti vennero colpiti e mandati a terra da una figura comparsa all'improvviso. Questa poi continuò ad avanzare con una serie di ruote per poi saltare comodamente sul divanetto di nuvole in fondo al cortile.

"Io sono Dio!" disse Eneru mettendosi comodo sdraiato sul divano con la testa appoggiata alla mano. Era un uomo alto dalla carnagione chiara con una fascia alla vita e pantaloni larghi arancioni con strisce rosse. I capelli biondi erano nascosti sotto una benda bianca, i lobi delle orecchie erano lunghi fin sotto le spalle con degli orecchini d'oro e al posto delle ali c'era un cerchio con attaccati dei piccoli tamburi.

"Non mi vedete? Sono proprio qui di fronte a voi..." disse con tono annoiato mentre i tre Preti si sedevano di fronte a lui. "Siete troppo deboli, dovete allenarvi di più! A meno che non vogliate fare la stessa fine di quel miserabile di Satori"

"Che cosa?!"

"Tsk, lei e i suoi scherzi..." fece Shura mettendosi una mano sulla fronte. "Ci ha fatto chiamare solo per dirci questo?!"

"Yahaha! Ero un pò annoiato!!" rise Eneru prendendo una mela dal cesto che delle ragazze gli avevano portato. "A proposito, state prendendo troppo alla leggera quei ragazzi del Mare Blu...."

"Non si preoccupi! Satori era un idiota e la sua era una Prova ridicola, non mi sorprende che sia stato battuto da dei ragazzini" disse Shura.

"Sarà, ma c'è una di loro che mi incuriosisce" disse Eneru sorridendo.

A One Piece Story (Skypiea + Davy Back Fight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora