56. Il vero colpevole

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"Era ieri?"

"Si, suppongo che siano venuti in questo villaggio" asserì Usopp alla domanda dell'uomo che avevano fermato al villaggio per chiedere informazioni su Nami e Zoro. Era già la quarta persona che fermavano, ma sembrava confuso quanto le prime tre a cui si erano rivolti. "Uno spadaccino con la testa verde alga e una ragazza con uno strano marchingegno. Non li ha visti?"

"Ieri... cos'ho fatto ieri?" domandò l'uomo, rivolto più a se stesso che a loro, e se ne andò grattandosi la testa confuso.

"Anche tu!? Che cos'hanno tutti su quest'isola?? Vedi quanti ce ne sono... perché non ricordano cos'hanno fatto ieri!?" sbottò il cecchino mettendosi a gesticolare animatamente in giro.

"Ahaha, sono tutti un pò sbadati!" rise Rufy.

"Sicuro che siano semplicemente sbadati?" chiese Sanji scettico.

"Sembrano come me ieri" disse T/n preoccupata, ma allo stesso tempo contenta di poter dire 'ieri' in una frase finalmente.

"Esatto, magari il motivo per cui non ricordano nulla è lo stesso" disse Robin.

"Che facciamo adesso? In questo modo sarà difficile trovare quei due" disse Sanji.

"Torniamo alla nave" propose Usopp. "Non otterremo niente se rimaniamo su questa strana isola. Eh? Facciamo così?" chiese speranzoso, ma proprio in quel momento, dalla strada dietro di lui, spuntò Nami su quello strano aggeggio del giorno prima. Lei si fermò di botto non appena li vide.

"Nami!!" la salutò Rufy contento, ma Nami fece dietro-front e corse via a tutto gas. Il moro allora allungò il braccio e afferrò il manubrio, facendola sbandare e fermare dopo pochi metri. A quel punto Nami non poté far altro che arrendersi e starli ad ascoltare.

"Perché scappi, Nami?" chiese Rufy.

"Non te lo darò mai! Nemmeno se mi ammazzi!" sbottò l'arancione guardandolo torva mentre abbracciava forte il sacco che aveva con sé.

Stanno parlando di due cose diverse, vero?

"Giammai!" fece Sanji contrariato. "Lasciar portare un peso del genere a una ragazza come te è una pazzia! Non ti sfioreremo nemmeno con un dito, anche se in realtà mi piacerebbe tanto..." aggiunse mormorando l'ultima parte con un sorriso ebete e portando gli altri a guardarlo perplessi.

"Che malattia ha? Fa' qualcosa dottore!" disse Usopp guardando Chopper.

"So che è un male serio, ma non esiste alcuna cura, fidati" mormorò Chopper con un tono di uno che ormai si è rassegnato alla cosa. T/n ridacchiò mettendosi una mano davanti alla bocca.

"Allora... facciamo un accordo" propose Nami voltandosi verso Rufy. "Ti darò il 10% di questo tesoro se mi porti al villaggio Cocoyashi con la tua nave!"

"No" rispose subito il moro.

"Allora il 20%, ti basta?"

"No"

"Il 30%?!"

"No"

"Devo tornare per forza! Il 50%!"

"No"

"Quanto vuoi per essere soddisfatto?!" sbraitò Nami alzandosi in piedi arrabbiata ed abbattuta. La voleva spennare, quel maledetto!

"Nami, tu li ami troppo i tesori. So che non lo divideresti mai con me, non è vero?" chiese Rufy guardandola con un sorriso e Nami si sorprese.

"Come fai a sapere una cosa del genere..." mormorò confusa, coprendosi poi la bocca quando realizzò cosa aveva appena detto. Rufy rise.

"Te l'ho detto che lo sapevo! Per forza, sei un mio compagno!"

A One Piece Story (Skypiea + Davy Back Fight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora