2 - sweet dreams

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Stavo cercando JJ da almeno quindici minuti e di lui non c'era traccia. Eppure non era una spiaggia chissà quanto grande. Cominciai a spazientirmi, mi sfiorò l'idea di lasciarlo lì. Lo trovai accanto agli scogli, in una zona isolata, dalla parte opposta rispetto a dov'ero io prima. Aveva una ragazza seduta sopra di lui che non avevo capito se fosse nuda o cosa, a causa della poca luce.

"Oh cazzo" mormorai girandomi quando sentii la ragazza gemere, ma attirai la loro attenzione. Mi sa proprio che li avevo beccati nel mentre.
"Merda!" esclamò JJ, sistemandosi suppongo.
"Puoi girarti, adesso" disse. Era ancora senza maglietta e la ragazza si stava tirando giù il vestito.

Non farti distrarre dai suoi addominali, Juliet.

"Ahm, dovremmo-"
"Posso spiegare" mi disse preoccupato e con gli occhi lucidi. In quel momento ero più perplessa che mai. Dovevo avere un'espressione abbastanza confusa in faccia. Cosa dovrebbe mai importarmene delle sue spiegazioni?

"Non c'è bisogno, dobbiamo solo-"
"Ti prego amore, lo so che non mi merito che tu mi ascolti, ma per favore, fammi spiegare" disse ancora in maniera teatrale. A quel punto, realizzai.
Ora era tutto chiaro.

Dovete sapere che JJ era un bugiardo di prima categoria, mentire per lui era facile come respirare. Poteva anche piangere a comando, se voleva. Proprio come stava facendo in quel momento, con le lacrime agli occhi.

"Oh mio Dio, è la tua ragazza lei?!" esclamò la vittima di JJ voltandosi a guardarmi.
"Già! Sono la sua ragazza! E ti conviene sparire subito se vuoi che le tue extension restino attaccate alla tua testa!" esclamai reggendogli il gioco. Prima si levava di torno prima saremmo andati a dormire.
"Mi avevi detto che saremmo stati insieme per il resto dell'estate!" esclamò ancora girandosi verso di lui. C'era rimasta parecchio male, a dire il vero. Mi sentii quasi in colpa.

JJ intanto teneva la testa bassa, recitando come se fosse davvero dispiaciuto.
"Mi hai scopata nello stesso posto in cui sei venuto con la tua ragazza, ma non hai un minimo di vergogna?!" continuò lei sconvolta.
"Dovresti andare" mormorò lui.

"Mi fai davvero schifo!" urlai per renderla credibile.
"Lo so! Hai ragione, ok?! Io non volevo!" urlò lui avvicinandosi e afferrandomi per i polsi, nel frattempo la ragazza aveva preso le sue cose e si stava allontanando in lacrime, umiliata e offesa.

Quando fu abbastanza lontana da noi, scoppiammo a ridere. Poi mi mise davanti il pugno che battei. Era orribile, lo riconosco, ma non potevo farci niente, la scena era stata troppo esilarante.
"Però, che squadra" commentò lui sorridendo e mordendosi il labbro. Conoscevo quella faccia, era ubriaco.
"Già, ma non farmelo rifare" risposi guardandomi attorno.

Eravamo lontani dal resto della festa, si sentivano solo la musica soffusa e le onde del mare.
"Mi hai interrotto la scopata, però" disse facendo un passo verso di me.
"Che disdetta. Come potrò mai perdonarmelo?" chiesi teatralmente mettendomi una mano sul petto.
"Un modo ci sarebbe" disse avvicinandosi ancora di più e cominciando a fissare le mie labbra.

Sì, era decisamente ubriaco. Non si era mai comportato così con me. Anche perché non ci eravamo mai trovati soli da ubriachi. Però faceva così con le altre, tutto nella norma.

Il problema, come vi ho già detto, era che JJ era dannatamente bello e resistergli era una bella sfida. Sfida che persi quando abbassai a mia volta lo sguardo sulle sue labbra, perché per la prima volta, per un istante, mi passò per la testa come sarebbe stato poggiarci le mie sopra. Non potevo farci nulla, era troppo, troppo bello.

Feci subito un passo indietro quando me ne resi conto.
"Fai passare almeno cinque minuti prima di cercare di infilarlo da un'altra parte, Cristo" commentai disgustata, ma lui scoppiò a ridere.
"Rimettiti la maglietta e andiamo" gli ordinai.

The MadhatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora