14 - 30 seconds of nothingness

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⚠️ TW: abuso di sostanze, si siete sensibili alla cosa skippate proprio di sana pianta hahah
ci vediamo nello spazio post-capitolo!

Senza corrente né linea eravamo praticamente tagliati fuori dal mondo. Ero riuscita a parlare solo con Sarah, ma solo pochi minuti da finestra a finestra. Non le avevo ancora spiegato il perché del mio cerotto, anche se lo aveva chiesto.

Stavo giusto per andare a mettermi il pigiama mentre i ragazzi stavano giocando a carte al piano di sotto, quando mi accorsi che il mio cerotto era completamente sporco di sangue.

"No, no, no, cazzo" mormorai quando lo tolsi. Se avessi avuto bisogno dei punti sarebbe stato un bel problema dal momento che linee e strade erano inagibili. Tirai un sospiro di sollievo quando mi accorsi che era soltanto il sangue della medicazione di prima. Oggi il mio angelo custode stava facendo davvero un buon lavoro.

Passato il falso allarme, tornai giù dagli altri. Ci mettemmo a giocare al monopoly, non è che potessimo fare tanto altro. Ovviamente io e JJ riuscimmo a litigare anche per quello.
"Ma quanto stronzo devi essere per prendere l'ultima proprietà che mi serve per completare il trio?!"
"Zitta e paga, sei sulla mia proprietà"
"Adesso ti uccido"

E dopo un paio di partite così, andammo tutti quanti a dormire. JJ nella camera degli ospiti, John B con me. Non facemmo nulla perché io ero ancora dolorante, però restò a coccolarmi tutta la notte. O almeno, fino a quando non mi alzai per andare in cucina a bere qualcosa. Avevo dimenticato di portarmi di sopra la mia solita bottiglia d'acqua.

Controllai il mio livido guardandomi nello specchio in corridoio, sì, era tremendo. Ma avrebbe potuto essere molto peggio pensandoci bene. Scesi le scale facendo per andare in cucina, ma venni distratta dalla chioma bionda di JJ sul divano. Cosa ci faceva sveglio?

"JJ?" sussurrai per non spaventarlo. Sobbalzò di poco, poi si girò verso di me.
"Juliet"
"Che cosa fai sveglio?" chiesi a bassa voce avvicinandomi a lui.
"Non riesco a dormire" mormorò con la testa bassa. Non c'era da stupirsi che fosse inquieto, era quasi morto, praticamente. Andai a sedermi accanto a lui.

"Continua a tornarmi in mente il momento in cui ho ripreso i sensi" confessò senza che glielo chiedessi nemmeno. Doveva essere stato scioccante.
"Ho aperto gli occhi e ... c'eri tu che sanguinavi, le onde alte, il temporale. Quando ho realizzato cosa stava succedendo mi sono sentito davvero uno stupido. Ho avuto una paura del cazzo"

"È normale avere paura, io ero terrorizzata, non sapevo se-"
"Avevo paura per te, non per me" mi interruppe alzando lo sguardo verso di me.

Restammo a guardarci negli occhi per un tempo che mi sembrò infinito. Sentii i battiti del mio cuore accelerare, stavo andando in ansia.
Cominciai a non respirare più in maniera regolare quando lo vidi avvicinarsi lentamente a me. Mi mandava fuori di testa quanto fosse bello. Non smetterò mai di ripeterlo.

Gli vidi allungare una mano verso il mio volto, sfiorò la tempia con le dita osservandomi più attentamente.
"Fammi vedere" disse dopo qualche secondo.
Restai interdetta per un attimo, poi mi ricordai. Certo, la ferita. Ed io che pensavo che gli stesse saltando in mente qualcosa di strano tipo baciarmi.

"Sto bene" dissi scostando il volto dalla sua mano. Lui restò un po' interdetto per quel gesto, poi abbassò la mano.
"Dovresti riposare" aggiunsi alzandomi dal divano.
"Resto qui ancora un po'" rispose mettendosi comodo. Io annuii, poi andai a prendere l'acqua e me ne tornai di sopra dopo avergli lanciato un'ultima occhiata.
Adesso ero io quella irrequieta.

La mattina dopo mi svegliai di soprassalto quasi rischiando di svegliare John B, pioveva ancora. Avevo avuto un terribile incubo. Era da un po' che non ne facevo. Cercai di far tornare il mio respiro al suo posto, poi mi trascinai fuori dal letto. Non riuscivo a calmarmi. Stava succedendo di nuovo, stavo avendo uno dei miei attacchi.

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