50 - Dear Alaska

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Dirlo alla mia famiglia non era stato per niente facile. Mason inizialmente voleva prendere JJ a pugni mentre mia madre non mi aveva parlato per tre giorni. Poi, poco a poco, giorno dopo giorno, entrambi lo avevano accettato.

E giorno dopo giorno, cresceva anche la mia pancia. Era stata davvero dura vedere il mio corpo cambiare. A Kiara non lo avevamo detto, non ci parlava più. Glielo aveva detto la mia pancia, comunque. Ogni tanto scambiava qualche parola con Pope, ma niente di più.

A scuola ovviamente giravano un sacco di pettegolezzi su me e JJ, non vi dico quanti occhi addosso il giorno in cui eravamo entrati a scuola mano nella mano quando la mia pancia aveva cominciato a notarsi. Anche perché eravamo sempre seguiti da John B ed Evan.
Avevano detto di tutto su di noi, la più comune era che girassi con tutti loro perché non sapessi di chi fossi incinta. Ma tutti insieme ci eravamo fatti coraggio ed avevamo imparato ad ignorare i commenti della gente.

Non ci eravamo fatti abbattere. Ostacolo dopo ostacolo, avevamo superato tutto.
Avevamo mandato richiesta al college in cui volevamo andare insieme, tutti e quattro. Pope purtroppo aveva la borsa di studio per un altro.
Alla quota di JJ e John B avrei pensato io, mentre Evan era un Kook. Sarah aveva deciso di rimandare il college di un anno, sarebbe stata dura andare via senza di lei, ma un ogni caso non avrebbe scelto il nostro stesso college.

Io e JJ non potevamo ovviamente vivere nei dormitori del college, quella era un'esperienza che ci sarebbe mancata, purtroppo, ma in compenso mia mamma ci aveva preso un appartamento dove potessimo vivere con la bambina. Non era contenta che me ne andassi ma appoggiava la mia decisione di continuare a studiare nonostante tutto.

E fu tutto così veloce quando mi si ruppero le acque.

Stavo mangiando del cioccolato sul divano di John B, JJ era in giro per negozi a fare compere per la piccola ed improvvisamente sentii una fitta.
"Oh cazzo" mormorai vedendo che ero bagnata.
"John B!" urlai.

"Che succede?" chiese catapultandosi in sala.
"Sto per ... credo sia il momento"

Da lì in poi, ricordo il dolore del travaglio, l'ansia che JJ non arrivasse in tempo, ma che invece era arrivato. Le urla, le spinte, lui che mi teneva la mano, e poi ... finalmente la strinsi tra le mie braccia.

La piccola Alice, che avevamo scelto di chiamare così perché era il nostro piccolo miracolo in un mondo di matti, e i primi eravamo proprio noi
due.

"È ... bellissima" mormorò JJ guardandola come se si fosse appena innamorato.
"È figlia nostra, che ti aspettavi?" mormorai in preda all'emozione e alla stanchezza mentre la tenevo in braccio.

Tutti erano entusiasti. Mia madre, mio fratello, i nostri amici, tutti.
Le prime notti furono dure, ma per fortuna la scuola era finita e potevamo dedicarci a lei completamente. Non mi aspettavo tutto questo impegno da JJ, e persino Evan e John B avevano aiutato. E poi Alice era tranquillissima, dormiva un sacco.

Tutte le nostre paure svanivano ogni volta che la guardavamo negli occhi e a quel punto eravamo più uniti che mai.
Arrivarono anche le lettere di ammissione al college ed eravamo stati tutti presi. Tutto stava andando come doveva andare, sembrava che la vita in qualche modo ci stesse ripagando.
Fu dura partire e lasciare tutti, ma promettemmo di tornare per Natale.

Così io, JJ, John B ed Evan partimmo per il college lasciandoci alle spalle le Outer Banks per crearci nuove possibilità.

"Vieni con lo zio John B, piccolina" disse JB prendendo Alice dalle mie braccia, dato che ero stanca. Eravamo appena arrivati nella casa dove saremmo stati io e JJ, per i primi giorni saremmo rimasti tutti lì, giusto per ambientarci prima.

"Ci pensi fin dove siamo arrivati?" mi chiese JJ guardando fuori dalla vetrata.
E dove, vi starete chiedendo.

Beh, in Alaska, naturalmente.

"Non lo avrei mai detto" risposi poggiando la testa sulla sua spalla, guardando la pioggia cadere.
"Nemmeno io" rispose sorridendo lievemente.
"Sarà dura, JJ" dissi un po' spaventata.
"Juliet, guardati intorno. Siamo circondati da amore, non ci sarà un giorno in cui non ci sentiremo amati" mi disse lui guardandomi negli occhi.

"Qui non esiste tuo padre, non esiste il mio, non siamo nessuno se non due ragazzi che si amano e che hanno una bambina" aggiunse prendendomi il viso tra le mani.
"E tornassi indietro, rifarei tutto. Non mi pento di niente. Rischierei di nuovo di affogare, ti salverei di nuovo quella notte, morirei di nuovo di gelosia e ti sfiderei a gareggiare in moto perché tanto so che imbroglierei e vincerei"

"JJ"
"Sì?"

"Tu sei fuori di testa"
"Vero, ma tu sei lo stesso"

"Tu sei fuori di testa" "Vero, ma tu sei lo stesso"

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ragazze, si conclude qui questa avventura!

questo non è un vero e proprio capitolo, è un epilogo con un bel finale aperto.
non voglio continuare oltre questa storia perché ha avuto tutto il suo percorso e va bene così.

ci tengo a ringraziare particolarmente tutte le ragazze che mi hanno sostenuta e che continuano a sostenermi votando e commentando le mie storie!
siete speciali, lo sapete, quindi grazie ❤️

vi spiego un po' come funzionerà adesso:
pubblicherò la prossima storia quando avrò già un po' di materiale pronto, al momento sto buttando giù le bozze di entrambe le idee di cui avevamo parlato e quella che verrà fuori meglio sarà quella che pubblicherò, essenzialmente.

allo stesso tempo, per le fan di Evan, verrà fuori anche una storia su di lui ambientata in coven (che ovviamente non seguirà la trama ma sarà in quell'ambiente)

non vi preoccupate, che fin quando avrò idee (e ne ho tante) le storie su JJ non si fermeranno mai! ❤️

tenete d'occhio tik tok (twinflamejj) perché sarà lì che pubblicherò eventuali novità sulla prossima storia!

oppure potete scrivermi in privato per domandarmi quello che volete!

vi voglio bene, grazie a tutte per aver intrapreso questo viaggio con me ❤️

ALLA PROSSIMA STORIA!

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