JJ POV
Stavo tornando a casa dopo aver detto a Juliet quelle cose. Non volevo dirgliele, non le pensavo davvero, ero solo fottutamente arrabbiato perché lei continuava ad evitare me e a passare il suo tempo con Rafe. Non mi aveva dato nemmeno occasione di spiegare.
Adesso la situazione era un casino: John B era convinto che Rafe se la scopasse ed io mi ero andato a cacciare in una terribile situazione con Kiara. Ricambiare quel bacio le aveva fatto intendere che avrei voluto provare ad avere qualcosa di serio con lei.
Ma cosa peggiore, Juliet mi odiava, mi odiava da morire. Quando me l'aveva detto poco prima, le avevo letto un odio negli occhi che non le avevo mai visto prima. Prima dell'estate, prima che tutto quello succedesse, mi aveva detto di odiarmi diverse volte, ma mai come quella. E non riuscivo a togliermi quell'immagine dalla testa.
Perché mai le ho detto quelle cose? Mi sentivo la bocca sporca, come se avessi dovuto lavarmela col sapone dopo aver fatto uscire quello schifo.
Non mi avrebbe mai più guardato allo stesso modo, mai.
"Fanculo!" urlai per sfogarmi accelerando.JULIET POV
Non ero ancora nemmeno rientrata a casa, ero rimasta seduta sul marciapiede fuori dal mio cancello a guardare nel vuoto. Non stavo piangendo, ma le lacrime mi rigavano il viso. Scendevano da sole. Aveva anche cominciato a piovere, sembrava la scena di qualche squallido film di serie B.
Com'ero arrivata a farmi ferire da JJ in questo modo non lo sapevo nemmeno io. Eppure era successo. Era successo ed io conoscevo un solo modo per affrontarlo.
Mi misi subito in moto asciugandomi le lacrime, non avevo nemmeno messo giù la pistola. Non volevo farlo a casa, c'era Mason. Corsi come facevo sempre ma preoccupandomene meno del solito e parcheggiai in uno dei pochi café aperti 24 ore su 24. Lì vicino c'era una strada abbastanza isolata dove non passava mai nessuno e che era coperta da una tettoia, per ripararmi dalla pioggia.
Cercai di calmare il mio respiro affannato mentre tenevo tra le dita quella che probabilmente sarebbe stata la mia rovina. Ma come poteva andare peggio di così? Se non avevo più John B non avevo niente.
Non avevo più i miei amici, non avevo più un rifugio per scappare quando Figure Eight mi diventava troppo stretta, non avevo più la mia famiglia.
In più, il ragazzo che era la causa di tutto questo, il ragazzo per cui avevo scelto di rischiare tutto, mi considerava alla pari di una delle sue barbie estive. Non riuscivo a pensare che ci si potesse sentire peggio di così.
Fu lì che ripresi la mia prima pasticca di ecstasy dopo anni di sobrietà. Non ero riuscita a farne a meno. Vagai in giro a piedi per un paio d'ore prima di tornare alla moto, un paio d'ore in cui misi in pausa tutto.
Riuscii ad avere la lucidità di capire che non potevo assolutamente guidare, quindi entrai in quel café per prendermi un cappuccino.
E questo è l'ultimo ricordo che avevo di quella notte."Juliet?" sussultai alzando la testa che prima era poggiata sul mio braccio.
Quando riaprii gli occhi era mattina, ero seduta sullo stesso divanetto al tavolo dove stavo bevendo quel cappuccino. La tazza vuota era ancora lì davanti a me. La luce mi accecò per un attimo, avevo ancora il cappuccio della felpa tirato su e stava ancora piovendo.
"Stai bene?" mi chiese Pope.Dovevo essere collassata lì quella notte. Cristo.
"S-sì. Che fai qui, Pope?" chiesi provando a rimettermi seduta dritta. Mi sentivo disorientata da morire, stavo cercando di mettere insieme i pezzi.
"Sono venuto a prendere la colazione, ci vengo spesso, a dire il vero. Il proprietario è un cliente di papà" rispose.
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The Madhatter
Fanfiction"Tu sei fuori di testa" "Vero, ma tu sei lo stesso" #1 outerbanks #1 jjmaybank #8 estate #8 netflix #11 teen