25 - guilt

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"Sei insopportabile, dico davvero" dissi a bassa voce andando a chiudere le tende. La mia camera affacciava su quella di Rafe, meglio evitare mi vedesse con JJ.
"Non puoi fare a meno di me, ammettilo" rispose con la sua solita faccia da schiaffi togliendosi la giacca da moto e lanciandosi sul letto. Poi cominciò a spogliarsi.

"Che fai?" chiesi irrigidendomi.
"Dovrei dormire vestito?"
"No, dovresti dormire a casa tua" risposi andando a recuperare il pigiama da sotto al cuscino nel tentativo di evitare di guardarlo. Doveva smetterla di mettermi i suoi addominali davanti.

"Sul serio? Vai a metterti il pigiamino in bagno?" mi prese in giro. Avrei fatto di tutto per togliergli quella faccia da sbruffone dalla faccia, tutto.
"Sai che facciamo, JJ?" vidi la sua espressione passare da sicura di sé a perplessa, chiedendosi da cosa era dovuto il mio cambio di atteggiamento. Forse mi stava solo provocando come al solito, non si aspettava che mi cambiassi davvero davanti a lui.

Lanciai il pigiama sul letto, poi mi avvicinai al bordo e mi sbottonai lentamente i pantaloni attirando decisamente la sua attenzione. Li feci scivolare piano lungo le mie gambe, poi li misi da parte.

Il suo sguardo si era fatto improvvisamente serio. Poggiai le mani sul letto cominciando a gattonare verso di lui, e poi, mi misi a cavalcioni su di lui stando però poggiata sulle ginocchia, quindi non ero seduta sul suo bacino, per intenderci. 
"Me lo metto qui il pigiamino del cazzo, e sai che ti dico?" cominciai.
Mi avvicinai al suo orecchio, poi dissi a bassa voce "tu non puoi toccarmi".

Quando mi allontanai dal suo volto per cominciare a spogliarmi, lessi nei suoi occhi un desiderio mai visto. Forse solo la prima volta che l'avevamo fatto. Avevo finalmente trovato il modo per zittirlo, giocare al suo stesso gioco, in pratica.

Cominciai a sollevare lentamente la felpa toccandomi un po' più del dovuto vedendo subito la sua erezione crescere. Me la tolsi lanciandola via godendomi la sua espressione.
Lo vidi alzare una mano per portarla verso di me, ma lo fermai.
"Davvero, JJ, non puoi toccarmi" ripetei. Lo avrei fatto impazzire. Così come lui faceva impazzire sempre me.

Si leccò le labbra poggiando la testa contro la testiera del letto e stringendo forte il piumino autunnale quando presi a sbottonarmi il reggiseno. Lo tolsi molto, molto lentamente, potendo percepire la frustrazione di JJ nell'avermi lì davanti ma non potermi toccare. Ogni movimento lo faceva uscire un po' più fuori di testa.
"Te l'hanno mai detto che sei terribilmente bella?" disse guardandomi con gli occhi un po' socchiusi.
"Ripetimelo quando sarò vestita e forse ti crederò" risposi. Troppo facile dirmelo in quel momento.

Era sempre più in difficoltà nel trovarsi le mie tette praticamente in faccia e non poter fare niente di niente se non guardare.
"Adesso facciamo un bel gioco, mh?" gli dissi sedendomi sulla sua erezione. Lo vidi subito sussultare e trattenere un gemito. Dentro di me stavo esplodendo, ma stavo facendo di tutto per non fargliene rendere conto.
Cominciai a muovermi lentamente avanti e indietro su di lui, sentendomi quasi subito bagnare.

"Se mi tocchi, mi fermo" dissi ad un palmo dalle sue labbra.
"Sei proprio una stronza perversa" mormorò ansimando mentre mi muovevo su di lui.
Non sapevo nemmeno come ci eravamo arrivati a quel punto. Mi era passato per la testa e lo avevo semplicemente fatto dimenticandomi di tutto il resto.

Vidi i suoi pugni stringere sempre di più le coperte e strizzò gli occhi, come se quello potesse aiutarlo a controllare i gemiti, ma lo vedevo dal modo in cui il suo addome si muoveva irregolarmente che stava dando i numeri.

"Posso fare una cosa?" mi chiese riaprendo gli occhi.
"No"
A quel punto, mi afferrò violentemente un polso facendomi sussultare per la sorpresa.
"Stai giocando con me perché io ti sto facendo giocare, non dimenticartelo" disse avvicinandosi alle mie labbra. Fu davvero faticoso non baciarlo a quel punto.

The MadhatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora