8 - the shooting

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Quando mi ripresi del tutto, John B insisté per voler parlare con me. Voleva chiarire. Ma cosa c'era da chiarire? Alla fine lui poteva fare quello che voleva, anche se era da stronzi dato che ci comportavamo effettivamente come una coppia pur non essendolo. Aveva ragione Kiara. Questa cosa non portava niente di buono, ma smetterla era impensabile. Io e JB ci eravamo amati così tanto che sembrava impossibile stare separati.

Ma qualcosa era cambiato. Qualcosa era cambiato e lo sapevamo entrambi.

"John B, per favore, basta"
"Voglio solo parlare" continuava a dirmi. Io non volevo affrontare la discussione, preferivo far finta di niente.
Punto primo perché era ovvio che gli altri stessero origliando, punto secondo perché non ne avevo nessuna voglia.

Punto terzo e non meno importante, perché ero quasi saltata addosso al suo migliore amico la sera prima, mi sentivo in colpa e mi sentivo un'idiota.
"È tutto ok! Ho reagito male solo perché ero ubriaca, amici come prima" risposi esasperata.

"... amici?" mi chiese guardandomi come un cane bastonato. Come se gli avessi detto che gli avevano pignorato la casa.
"Sì" risposi sentendo una stretta allo stomaco.
"Non ci ho fatto niente, lo sai, non puoi fare così" disse nervosamente.
"Non è quello il punto John B, stiamo incasinando tutto" risposi mettendomi lo zaino in spalla. Lui mi si parò davanti.
"Che vuoi dire con questo?" mi chiese seriamente preoccupato.

"Che forse ... forse dovremmo smetterla" trovai il coraggio di dire. C'era un silenzio assordante in quel momento, era ovvio che tutti stessero ascoltando. Riuscivo anche a vedere i capelli di JJ sbucare dalla porta.

"Smetterla? Io e te? No, non esiste" mi disse con le lacrime agli occhi.
"John B ti prego, non fare così" gli dissi, ma lui si avvicinò, mi prese le mani e le strinse nelle sue poggiando la fronte sulla mia. Era già terribilmente difficile per me, se faceva così, non ci potevo riuscire.
"Io non ti posso perdere, Juliet"

E così, mi feci incantare di nuovo. I suoi occhi mi tenevano ancorata a lui e non c'era possibilità di fuga. Non avrei mai vinto quella discussione, essenzialmente perché non ci credevo nemmeno io in quello che avevo detto. Feci subito marcia indietro. Sospirai, annuii lievemente e mi lasciai baciare da lui come niente fosse successo.

"Ma devo comunque andare, adesso" mormorai sulle sue labbra. Mi spostai lievemente e vidi fuori dalla finestra che JJ ci stava osservando. Distolse subito lo sguardo quando si accorse di essere stato beccato. Avrei voluto tanto dimenticare quello che avevo combinato la sera prima, cazzo.
"Ci sentiamo dopo, ok?" gli dissi dandogli un ultimo bacio, poi mi allontanai. Salutai gli altri con un veloce cenno, soprattutto JJ, poi me ne andai.

Dovevo parlare subito con Sarah. Dovevo raccontare a qualcuno quello che era successo o sarei esplosa.
Ero quasi saltata addosso a JJ Maybank e più ci ripensavo più mi sentivo stupida.

Andai diretta a casa sua senza neanche passare dalla mia, fu suo fratello ad aprirmi.
"Ma guarda, Juliet" mi salutò.
"Ma guarda, il figlio spreferito del signor Cameron" lo presi in giro.
"Oh, per quanto sia la pecora nera della famiglia non potrò mai raggiungere i tuoi livelli, una Hale che se la fa con dei Pogues. Tua madre deve esserne entusiasta" commentò.
"Rafe, smettila di torturare le mie amiche!" lo riprese Sarah che doveva aver sentito il campanello.
"La tua unica amica, vorrai dire" mormorò. Sarah lo guardò male.

A quel punto alzò gli occhi al cielo e mi fece spazio così che potessi entrare in casa. Io e Sarah andammo direttamente in piscina, era quello il posto in cui parlavamo di solito. La sua camera faceva troppo adolescente disperata.

"Sarah, ho combinato un casino" dissi una volta seduta.
"Oddio, a chi l'hai data?" chiese preoccupata.
"Cosa? A nessuno!"
"Allora non è niente di irrimediabile" commentò come niente fosse sistemandosi sulla sdraio bianca.

The MadhatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora