Yoli era piena di gioia,io me la stavo facendo sotto,scendemmo dall'auto e nulla mi pietrificai con le borse in mano,"Carlos? Stai bene?".
"Si",dissi con una voce stridula che fece scoppiare dal ridere la ragazza,"Senti mio caro,ti si vede lontano un chilometro che sei teso. Hai la mascella contratta e per non parlare della tua muscolatura".
"Mi stai facendo una visita medica?!".
Mi fece cenno di abbassare la testa,lei non fece altro che passare la mano fra i miei capelli e dirmi un bacio,"Va tutto bene. E poi dovrei essere io quella spaventata",non me ne resi nemmeno conto che premette il pulsante del campanello,
"Si?".
Mi guardò con una smorfia perfida,non mi ero ancora ripreso dalla paura,"Si buonasera, signora Sainz è lei?".
"Su buonasera sono io".
"Sono Yoli Márquez e qua con me c'è suo figlio Carlos, spero di non avervi fatto attendere troppo".
"Entrate pure!".
Il cancello si spalancò e la ragazza vi entro con una camminata decisa e quasi prepotente,sembrava stesse sfilando con indosso i suoi pantaloni eleganti,un top a fascia,la giacca,i tacchi e la cosa alta,la seguì in giardino per poi vedere mamma e papà all'ingresso che ci salutarono.
Yoli.
Carlos era nel panico non l'avevo mai visto così eppure correva a più di 100km/h,ma mi feci coraggio e andai dritta verso l'obiettivo,dopotutto sono una Márquez.
Oltrepassato il cancello vidi i signori Sainz.
"Buonasera signori Sainz",dissi allungando la mano verso la madre,"È un piacere conoscerti Yoli",mi strinse la mano delicatamente per poi abbracciarmi,e poi strinsi la mano al papà,il quale si chiama Carlos,"Nostro figlio ci ha parlato tanto di te",guardai Carlos il quale sorrideva ai suoi,"Ahh non mi avevi detto nulla",diventò rosso,"No beh i-io",appoggiai la mano sul suo braccio,che carino era imbarazzato,"Dai entriamo che il vino ci aspetta. Ho preso un vino italiano,Carlos ci ha detto che sei un amante del vino e dei Prosecchi",suo padre mi fece strada seguiti dalla mamma e dal pilota.
Mangiammo in giardino,quando dammo le orchidee a sua madre scoppiò dalla felicità,disse che le avrebbe messe sul tavolo in cucina e suo padre apprezzo tanto il whisky che decise di provarlo subito,"Signore scusate,ma vorrei rubate Yoli per un cinque minuti",guardai Carlos e lui guardò serio suo padre,"Dai tesoro aiutami con i piatti",intervenne sua madre quasi preoccupata mentre io seguì il signor Sainz,il quale mi portò nel suo studio,restai ferma immobile all'ingresso e lui si sedette nella sua sedia in pelle dietro la scrivania,"Chiudi pure le porte e accomodati Yoli",presi un bel respiro e feci come mi disse,mentre lui si versò il whisky regalato nel bicchiere di cristallo e io mi sedetti difronte a lui,"Ne vuoi un po'?".
"Si volentieri",mi passò un bicchiere pieno,facemmo toccare i bicchieri e bevemmo,"Yoli",lo guardai,"Sono un uomo che arriva dritto al punto, quindi, apri bene le orecchie e ascolta bene quello che ti devo dire",lo guardai dritto negli occhi, il cuore iniziò a battermi forte...
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Tutto quello che ho || Carlos Sainz Jr.
DiversosLa gara si stava facendo bollente. Non smettevo di mordermi l'unghia del pollice, quanta tensione, perché mi ha fatta venire nel suo box?! "Yoli mi senti?". Era lui. "Si! E non solo io". Mi guardarono tutti ridendo. "Questa la porto a casa per te". ...