Prendersi cura.

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Carlos non rispose.
Anzi,si limitò a guardarmi,ma noi non stavamo insieme,eppure c'era qualcosa che ci legava che andava ben oltre il sesso,ormai non potevo più fare a meno di lui...
Le lacrime iniziarono a scendere da sole,"Ti-ti prego...Non mi lasciare,me l'hai promesso,hai-hai detto che sei il mio pilota",sentii il cuore frantumarsi e i piedi cedere,con uno scatto mi ritrovai fra le sue braccia,"Ti prego",urlai contro il suo petto.

Avevo donato il mio cuore a tanti uomini,i quali l'avevano calpestato tutte le volte,ma in Carlos trovai qualcosa di diverso,lui era speciale e mi faceva sentire bene,non volevo separarmi da lui.

"Yo-Yoli",iniziò a cullarmi,ma io non riuscivo a smettere di piangere,"Non ti lascio,non lo farei mai".
"Non farò più cazzate",dissi alzando la testa per cercare il suo sguardo.

Saliti in camera Carlos mi propose di fare il bagno insieme,erano quasi le quattro del mattino,mi fece appoggiare sul suo petto,mentre lui passava la spugna sulle mie spalle,"Stai meglio?".
Ero stanca,il mio corpo era come addormentato,"Sono tanto stanca",mi baciò la guancia,"Domani ci riposiamo",avevo bisogno di restare in camera,volevo stare sola con lui,aveva preso tutte quelle droghe per colpa della paura...
Carlos.
Una volta asciugati andammo a letto,non si staccò dal mio braccio per tutta la notte e il giorno seguente dormì fino le 15,la osservai,sembrava una bambina indifesa,scrissi a suo fratello Marc chiedendo se sapesse qualcosa delle droghe,mi disse che non appena avessi avuto tempo mi avrebbe spiegato tutto,dovevo solo attendere e stare attento...

Quando si svegliò si sentiva ancora stanca e affamata,ci vestimmo e chiesi alla receptionist se fosse stato possibile mangiare qualcosa,così la ragazza ci fece accomodare in sala e ci fece ordinare qualcosa da mangiare.
"Hai bisogno di qualcosa in particolare?".
Yoli mi guardò,sorrise e mi strinse la mano,"Ho solo bisogno che tu stia con me".
"Non me ne vado".
Mangiò abbastanza,anche se alternava tra dolce e salato,finito il pranzo propose di andare a fare una passeggiata,"Devi guardare qualche vestito?".
Scosse la testa,"Scarpe?". Scosse di nuovo la testa,"Pensavo di prendere dei regali per i tuoi",rimasi colpito,"A tua madre piacciono i fiori?".
Chiese prendendomi per mano,"Si ne va matta".
"Anche la mia...Ama le orchidee. E tua padre? Beve whisky? Il mio per alcuni anni ha sempre un tavolino,ne suo studio con una o due bottiglie per gli ospiti",guardarla parlare dei suoi le faceva avere un'aria quasi da bambina,come quando si fa amicizia con altri bimbi e si parla dei genitori con orgoglio,ecco,lei era così,era serena,forse aveva bisogno di stare un po' con i suoi...
Yoli.
Non volevo che Carlos si preoccupasse per me,ma volevo farmi perdonare col prendere dei pensieri per i suoi genitori,i quali avremmo conosciuto la sera andando a casa Sainz.
Durante le nostre compere presi una bibita energetica,avevo bisogno di energie e di riprendere colorito; "Aspetta",Carlos mi tirò a se e mi baciò,il nostro bacio si caricò di dolcezza e passione,"Eres un encanto",lo guardai negli occhi,era veramente bello e io ne ero completamente persa,chissà in quante avrebbero voluto essere al mio posto,"Sei importante per me Carlos",e pensare che non avevo nessuna intenzione di affezionarmi a qualcuno,mi strinse a se riempiendomi di affetto per poi avvolgermi il collo col braccio e tornare a camminare,era ora di cambiarci per raggiungere i suoi genitori.

Tutto quello che ho || Carlos Sainz Jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora