× Non appena torna a casa, Serena si lascia cadere immediatamente sul letto mentre osserva il soffitto bianco della sua camera. Sospira e chiude per qualche secondo gli occhi, ripensando al discorso avuto con Paulo qualche ora fa, quando le ha detto di sentire ancora la sua mancanza.
La verità è che non esiste giorno in cui lei non le rivolga un pensiero, ovunque la sua vecchia migliore amica adesso si trovi.
"Martina.. ma dove diavolo sei finita?" chiede mentre abbraccia il suo cuscino.
Martina era la sua migliore amica. Una dolcissima ragazza della sua stessa età che, a 23 anni, si è innamorata di Paulo che ne aveva 25. Si sono conosciuti tutti e tre durante un evento e sono diventati subito amici, quei due anche qualcosa di più. Dopo due anni di relazione, Martina, anche lei argentina ma cresciuta in Italia, è rimasta incinta e nel 2020 ha dato alla luce Mariam.
Sospira. È come se innanzi avesse ancora lo sguardo pieno di lacrime della ragazza che le dice di aspettare un bambino e di essere la donna più felice del mondo. L'ha affiancata durante la gravidanza, come sempre da ormai 10 anni, le è stata accanto e le ha dato tutto l'aiuto possibile, portandola in ospedale il giorno del parto dato che Paulo era ad una partita. È arrivato giusto in tempo per assistere al parto però e, alle 4 di notte del 13 Giugno 2020, Mariam è nata.
Paulo era felicissimo, quasi gli si paralizzava la faccia a furia di sorridere. Martina no. Credeva che fosse la stanchezza e quindi non le chiese molto, l'aiutò a sistemarsi dato che era piena di dolori durante le prime ore e l'ha riportata lei stessa a casa. Non avevano ancora deciso il nome, non erano riusciti a mettersi d'accordo e il tempo stava per scadere. Paulo un giorno si è svegliato e alla sua destra non ha trovato nessuno. Si è alzato credendo di trovarla in giro per casa, sbagliandosi di grosso e così l'ha chiamata un paio di volte, ascoltando sempre e solo la voce metallica della segreteria.
Gli è salito il panico e così ha telefonato a Serena che è stata svegliata proprio dalla suoneria del telefono. Ricorda ancora come si è messa in piedi al sapere che Martina non era da nessuna parte ed ha raggiunto Paulo il più in fretta possibile. Entrata in casa ha trovato vetri rotti sparsi per il pavimento e Mariam che piangeva nel suo seggiolone mentre lui se ne stava seduto sul divano a fissare un foglio di carta che aveva trovato nella culla della bambina.
"Non cercarmi più, non voglio tutto questo e desidero solo andare via da qui. Non mi interessa la vita da madre."
Credeva fosse uno scherzo, ha riso nervosamente ma quella era la scrittura della sua migliore amica. Non sapeva che dire a quegli occhi spenti e privi di ogni sentimento. Ha provato lei stessa a chiamarla, tantissime volte e, alla forse centesima chiamata, ha sentito la sua voce.
"Martina ma dove cazzo sei?!" ha urlato per telefono mentre piangeva.
"Altrove." ha risposto.
"Perché? Perché sei altrove?"
"Perché non voglio più restare a Torino."
"E scappare ti sembra la soluzione migliore?! Non ci pensi a tua figlia, a Paulo?!"
"No." ha risposto, facendole cadere il mondo addosso. "Credevo che fosse quella la mia felicità e invece non lo è."
"Non puoi farlo, dimmi dove sei!" le ha urlato ancora una volta.
"Smettila Serena, smettila cazzo!" l'ha ammonita bruscamente. "Smettetela di cercarmi."
La telefonata si è interrotta in quel momento e quel numero non sarebbe più esistito da quel momento in poi. Paulo, Serena, chiunque avesse a che fare con loro non ebbero più la possibilità di trovarla sui social, nemmeno tramite altri profili falsi. È come se fosse sparita ed avesse fatto perdere le sue tracce.
Ricorda di essere tornata in salone ed aveva trovato Paulo con in braccio Mariam che aveva smesso di piangere. I suoi occhi sembravano più vividi mentre cullava la bambina che aveva preso sonno. Si sedette accanto a lui senza dire nulla, osservandolo fino a quando non l'ha sistemata nel passeggino.
"È bella, vero?" le aveva chiesto, tirando su con il naso.
"È più che bella." gli aveva risposto.
"Talmente bella che non merita di soffrire."
Il suo sguardo era tornato buio e aveva abbassato la testa, sentendo le braccia di Serena stringergli le spalle mentre cercava di consolare un po' la sua tristezza. Ricorda la spinta che lui ha esercitato sul suo corpo, facendola sdraiare sul divano e pesandole addosso. Ha nascosto il viso nell'incavo del suo collo e non ha detto niente.
Era un po' imbarazzata e il cuore le si è frantumato quando ha sentito le sue lacrime scorrere sulla pelle. Paulo non aveva emesso nemmeno un verso, aveva solo pianto silenziosamente e senza farsi vedere mentre la stringeva. Ferito.
Anche lei aveva pianto quella volta e lo aveva stretto forte, accarezzando i capelli corti della sua nuca.Sapeva che la vita da padre single non sarebbe stata facile ma non ha mollato ed ha continuato a crescere la piccola Mariam. Quello stesso pomeriggio aveva scelto il nome da darle, "Mariam" come "amata", "Zaira" come "fiorente", un po' come il senso che aveva preso la sua vita quando quel piccolo fiore è sbocciato nel suo giardino: verso l'essenza della vita, l'amore.
Il pensiero di lasciare il pallone gli aveva sfiorato la mente e forse ancora oggi lo stesso Paulo ricorda la sfuriata che gli ha fatto Serena quando ha condiviso con lei questo pensiero.
"Tu devi giocare! Sei fatto per questo, scemo!" gli aveva urlato contro mentre chiudeva la porta della stanza della bambina. "Puoi fare sia il calciatore che il papà, starò io con lei quando tu sarai in trasferta o quando sarai agli allenamenti e alle partite. Ma ti giuro che se smetti ti prendi io a calci."
Si è messo a ridere davanti a quella minaccia e si è sentito davvero stupido per un momento. Doveva continuare il suo sogno anche per sua figlia. E così, tra un po' di dubbi e qualche consapevolezza in più, è passato un anno. Ricorda di averlo desiderato ardentemente quando è scoccata la mezzanotte: 'ti prego, rendi sempre felici Paulo e Mariam'.
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Uno di questi giorni / Paulo Dybala
Fanfiction× Verranno giorni in cui ci si sentirà soli, uno di questi potrebbe essere domani. Verranno notti in cui ci saranno le stelle a tenere compagnia, a dare carezza, a dispendere serenità. Verranno giorni in cui si amerà, altri in cui ci si sentirà trad...