× Passata la mezzanotte, essendo sveglie dalla mattina presto, anche Alicia e Dolores iniziano ad avvertire i primi segni di stanchezza, così salutano Serena, che stava dando una sistemata, e Paulo per poi andare a dormire.
"Lascia perdere nena, ci penseremo domani." le dice.
"Manca solo da spazzare per terra, ci metto un secondo." parla mentre prende la scopa.
"Non hai sonno?" chiede mentre la osserva.
"Non proprio." risponde. "Se tu sei stanco, vai pure a dormire."
"No, non ho sonno nemmeno io." dice. "Sento l'euforia dei 28 anni." sorride.
"Perché sei diventato più vecchio?"
"Sarà che mi sento sveglio perché non sono più giovane." ride e lui lo segue.
Dopo aver raccolto tutto nella spazzatura, si avvicina poi al divano e sistema alcune cose che Mariam ha uscito dalla sua borsa come il lucidalabbra che ormai si porta dietro solo per farglielo indossare quando le va e le chiavi della macchina. Nota poi una busta blu e si ricorda di quello che doveva dare a Paulo.
"Paulo." lo chiama.
"Dimmi." risponde mentre si avvicina.
"Tieni." gliela porge.
"Che cos'è?" chiede mentre la osserva. "Un altro regalo?" prova ad indovinare ma lei alza le spalle come per dirgli di scoprirlo da solo.
Si siede accanto a lei sul divano e la apre, rivelando tantissime fotografie diverse che inizia a guardare una ad una. La maggior parte sono foto di lui con Mariam: quando era appena nata, al battesimo, al primo compleanno e poi delle foto un po' più recenti.
"Le puoi sistemare qui." gli porge un album delle fotografie verde, 'memories book'.
"Lo facciamo insieme?" chiede e lei annuisce.
Iniziano dalle foto più vecchie ed entrambi si soffermano a guardare quanto Mariam fosse minuscola, come i suoi tratti siano un po' cambiati da quando era ancora più piccola di quel che già è.
"Qui siete tenerissimi." indica una foto in bianco e nero.
Era una giornata d'estate, circa metà agosto, chiunque era partito per le vacanze dopo il lockdown mentre Paulo ha preferito rimanere a casa dato che sua figlia aveva a malapena due mesi. La foto lo ritrae seduto proprio sul divano, a petto nudo mentre tiene la piccola in braccio e le da il biberon con dentro il latte, sorridendo leggermente. Le ferite erano ancora frasche, non aveva ancora superato l'addio di Martina e forse sperava di risvegliarsi, scoprendo che si trattava solo di un brutto sogno. Provava sollievo solo nel guardare sua figlia, ascoltare i suoi vagiti e stringerla a sé.
"È bellissima." concorda con lei, poggiando un braccio sulle sue spalle. "Lo sono tutte, però manca qualcuno."
Aggrotta le sopracciglia, non capendo chi manchi. Ci sono tutti i membri della sua famiglia e anche qualche amico, era sicura di non aver lasciato fuori nessuno.
"Chi?"
"Tu." risponde. "Non c'è nemmeno una foto con te." le cerca ma non le trova.
"Ah." non se n'era nemmeno accorta. "È una cosa di famiglia."
"E tu sei di famiglia." le accarezza la testa. "Non credi?" non sa bene come rispondere, quindi si limita ad alzare le spalle e lo fa sorridere. "Lo sei."
Adesso è lei a sorridere, poggia la testa contro la sua spalla e lo osserva mentre continua a sistemare le foto che osserva con attenzione, una ad una. Si sofferma a guardare l'ultima foto, la più particolare di tutte. Ha passato giorni a provare a far scrivere qualche lettera a Mariam, poi le ha raccolte e ci ha formato una frase. "El mejor papà del mundo", facendosi aiutare da Dolores per non fare errori.
"Il miglior papà del mondo." sussurra, non riuscendo a smettere di sorridere.
"È la verità, no?" chiede mentre gli accarezza una guancia.
Si volta in sua direzione e la osserva. La leggera luce bianca le illumina un po' il viso e la rende ancora più bella di quanto già non sia. La stringe tra le sue braccia, posando tanti piccoli baci sulla sua guancia.
"Grazie." mormora vicino al suo orecchio.
"Figurati." respira il suo profumo e sente il suo cuore battere fortissimo nel petto.
"En cambio tu eres la mujer más importante del mundo."
"Cosa?" chiede, non avendo capito cos'abbia detto.
"Ho detto che tu, invece, sei la donna più importante del mondo." passa le dita tra i suoi capelli castani.
Non riesce più a trattenersi, più la guarda e più avverte la voglia di dirle tutto e baciarla come se non ci fosse un domani.
"Ah." mugola. "Non so che dire." ride nervosamente, abbassando lo sguardo.
"Niente, non dire niente." unisce le loro fronti.
La osserva negli occhi e più si avvicina a lei e più riesce a sentire il suo cuore battere all'impazzata. Inizia a credere che, forse, sua madre e sua nipote hanno ragione e che i suoi sentimenti siano ricambiati. Le accarezza la punta del naso con il suo, baciando poi la sua fronte e poggiando gli occhi sulle sue labbra. Serena è nervosa, sente che se non tenesse le mani contro il suo petto, molto probabilmente avrebbero iniziato anche a tremare per il nervosismo. Chiude gli occhi quando le labbra del ragazzo lasciano baci qua e là e spera davvero che presto possa accadere quello che sta aspettando e che sogna da un po', da mesi e mesi ormai.
"Paulo." lo chiama e lui torna a guardarla negli occhi.
"Si?"
Scuote la testa, non sapendo che dire adesso. Sentiva il bisogno di chiamarlo per confermare che tutto questo sia la realtà e non solo una delle sue immaginazioni. Accarezza il suo viso, guardando anche lei le sue labbra. Non ce la fa più. Lo guarda per un attimo negli occhi, trovandolo a guardarla, poi si sporge contro di lui e annulla le distanze che li separa. È un bacio semplice ma pieno di emozioni che le fanno girare un po' la testa, tanto da portarla a staccarsi poco dopo ed alzarsi dal divano.
"Cazzo." impreca sottovoce mentre prende le sue cose e si avvicina alla porta.
"Dove vai?" anche Paulo si alza ma la blocca prima che possa aprire la porta.
"I-io.. non avrei dovuto, scusa." balbetta.
"Non c'è bisogno di scusarsi, ma sta' un attimo ferma."
"No.. vado a casa, è tardi e--" viene interrotta da un altro bacio che questa volta è Paulo a creare.
. . .
×
È STATO UN PARTO PUBBLICARE QUESTI DUE CAPITOLI, MA HO RISOLTO IL PROBLEMA AL SERVER! Dopo una giornata passata in giro a sbrigare affari, ci si mette pure wattpad🥲
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Uno di questi giorni / Paulo Dybala
Fanfiction× Verranno giorni in cui ci si sentirà soli, uno di questi potrebbe essere domani. Verranno notti in cui ci saranno le stelle a tenere compagnia, a dare carezza, a dispendere serenità. Verranno giorni in cui si amerà, altri in cui ci si sentirà trad...