× "Serena!" sente esclamare da una voce dal forte accento spagnolo non appena Paulo apre la porta.
Non ha nemmeno il tempo di poggiare quello che ha in mano che si ritrova Dolores tra le braccia.
"Ciao Dolo." la saluta e le lascia un bacio sulla guancia.
"Che bello rivederti, come stai?"
"Bene e tu? È da parecchio tempo che non ci vediamo."
"Tutto ok, come al solito." sposta poi lo sguardo su Mariam che osserva la scena dal tappeto mentre gioca. "Ciao piccolina."
"Grazie per avermi salutato." la richiama Paulo che è stato superato non appena ha visto Serena.
"Quanto brontoli." si avvicina e lo abbraccia. "Ciao zio, mi sei mancato."
"Non lo avrei mai detto." le da un bacio sulla fronte. "Anche tu mi sei mancata."
"Dov'è la mia principessina?" domanda Alicia, prendendo Mariam che le sorride immediatamente dalle braccia della nipote. "Quanto sei cresciuta, sei sempre più bella."
"Nonna." la chiama, poi le accarezza la guancia.
"Accidenti, scusa tesoro, non ci vedo dagli occhi quando c'è Mariam." si avvicina a Serena e l'abbraccia. "Come stai?"
"Tutto bene, andato bene il viaggio?"
"Abbastanza, ci sono sempre i soliti fifoni che hanno paura dell'aereo." alza le spalle, poi si concentra sulla nipotina.
Dolores e Serena si siedono poi sul divano e iniziano a scambiare quattro chiacchiere e, nel mentre, Paulo raggiunge la madre e gioca con la piccola che non fa altro che ridere come se fosse il giorno più bello della sia vita.
"Cosa mi racconti?"
"Viaggio, imparo nuove cose, inseguo sogni." sorride Dolores. "Non mi annoio mai."
"Immagino, ogni tanto fatti vedere anche qui a Torino." sorride la maggiore.
"Sicuramente." le afferra la mano. "E tu?"
"Le solite cose." alza le spalle, non sapendo cos'altro dire.
"E nient'altro? Avrai fatto qualcosa in più in questi mesi."
"Lavoro, Mariam, casa e basta."
"Che noia, anche l'ultima volta hai risposto così." sbuffa.
"Io invece non mi annoio, mi tiene tanta compagnia quella monella." la osserva, poi torna a guardare Dolores che le sorride.
"Devo ammetterlo, è davvero adorabile." la osserva mentre gioca. "E lo zio sembra essere in forma, dovrebbe ringraziare ogni divinità del cielo per averti."
"Ma non è vero, se la caverebbe benissimo anche senza di me."
"Si, magari con due occhiaie che farebbero invidia alla nuova collezione di Prada." sospira. "Ogni tanto prenditi i tuoi meriti, non muore nessuno, sai?"
"Ma è la verità, sa conciliare la famiglia e il suo lavoro." insiste.
"Come devo fare con te?" scuote la testa mentre sorride. "Almeno ti senti con qualcuno?"
"In che senso?"
"Come in che senso?" scoppia a ridere. "Con qualcuno, con qualche ragazzo."
Attira irrimediabilmente l'attenzione dello zio che cerca di far finta di niente, quando invece sta aspettando la risposta alla domanda che più gli preme sapere ma che non ha il coraggio di porle. Sarebbe imbarazzante trovare una scusa ad un suo possibile "perché me lo chiedi?".
"Oh, in quel senso." riflette. "No."
"Sul serio? Ci sono tantissimi ragazzi in giro e a te non ne piace nemmeno uno?"
"Non ho detto che non ci sia qualcuno che mi piace." mormora.
"Ah!" si lascia sfuggire un urletto. "Lo sapevo, dimmi di più."
"Chissà, ti lascio col dubbio."
"Ma dicevi sul serio oppure no?"
"Magari l'ho detto per farti contenta." alza le spalle, beccandosi una spinta.
"Stronza." ride. "Non ti credo, eri troppo convinta quando lo hai detto."
"Cosa vuoi sapere?"
"Se è carino, bello, estremamente figo."
"È sicuramente molto bello esteticamente, ma lo è altrettanto anche dentro."
Si chiude nei suoi pensieri. C'è qualcun altro con cui si vede? Eppure è sempre qui o a casa sua a lavorare. Che sia qualcuno incontrato sul posto di lavoro? O un collega?
"A chi squilla il telefono?" domanda Alicia, sentendo una suoneria.
"Papà." mormora Mariam, riconoscendo il suono della sveglia del papà.
"Cosa amore?" si risveglia dai suoi pensieri, sentendo poi il suono della sveglia. "Sono già le quattro?"
"Sembra di sì." risponde sua madre. "Devi andare via?"
"Si." si mette in piedi. "Arrivo subito."
"Che peccato, quando torna?" Dolores guarda Serena.
"Dovrebbe essere qui per le sette e mezza/otto." risponde.
"Allora mi metterò ai fornelli per le sei." commenta Alicia.
"Non esagerare, mamma." parla il figlio dalla camera da letto.
"Non ti vedo mai, posso almeno cucinare per te mentre sono qui?"
"Dipende da quello che vuoi cucinare."
"La bambina deve assaggiare i piatti della nonna, vero amore?"
"Gnam gnam." si massaggia la pancia.
"Hai visto?" sorride fieramente.
"Mariam mangerebbe qualsiasi cosa." torna con indosso la tuta della sua squadra. "Dove ho messo il borsone?" mormora tra sé e sé mentre lo cerca ovunque.
"Non cambierà mai, hai la testa tra le nuvole." sospira Alicia.
Le due più grandi ridono e Serena si alza, lo raggiunge nella sua camera da letto e lo osserva mentre svuota insistentemente l'armadio dove di solito lo sistema.
"Ha ragione tua madre, hai la testa tra le nuvole." commenta.
"Non lo trovo da nessuna parte." sospira, vedendola ridere mentre esce dalla stanza.
La segue con gli occhi mentre si affaccia dalla porta, entra nella stanza degli ospiti e torna da lui con quello che cercava.
"Lo hai messo lì perché Mariam gioca sempre con quello che c'è dentro e lo mette in disordine." gli ricorda.
"Oh già." non ha idea di come abbia fatto a dimenticarselo. "Grazie nena." le da un bacio sulla guancia. "Non so cosa farei senza di te."
"Lo cercheresti ancora." parla mentre torna in salone.
"Ma dove hai la testa? Possibile che non ricordi nemmeno i passi che muovi?"
"Mi mancavano queste prediche mamma, ma magari me le fai dopo. Sono già in ritardo." si affretta a prendere la borraccia. "Ciao piccola, ci vediamo quando torno. Fai la brava, ok?"
La bambina annuisce e poi da un bacio al papà che non aspetta altro così da poter andare via.
"Ciao ciao." lo saluta poco dopo, scuotendo la mano.
"Fate le brave anche voi tre." dice prima di uscire di casa, chiudendo la porta alle sue spalle.
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Uno di questi giorni / Paulo Dybala
Fanfiction× Verranno giorni in cui ci si sentirà soli, uno di questi potrebbe essere domani. Verranno notti in cui ci saranno le stelle a tenere compagnia, a dare carezza, a dispendere serenità. Verranno giorni in cui si amerà, altri in cui ci si sentirà trad...