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⚠️ la partita in questione dovrebbe essere quella 30 Novembre 2021 in casa della Salernitana, ma per ragioni legati alla comodità faremo finta che si sia giocata a Torino, in casa dei bianconeri ⚠️

× "Papà."

Come al solito, non appena siedono al loro posto, Mariam prova ad attirare l'attenzione di Paulo che, anche senza sentirla, la nota e alza la mano per salutarla mentre fa una corsetta. Osserva poi Serena che indossa la maglia che le aveva dato la sera prima, la sua e le sorride, osservando come ricambi. Non appena è tornato a casa hanno lavorato al post che lui avrebbe pubblicato per comunicare la loro relazione e, dalle nove di sera, tutti i siti di gossip hanno trasmesso la notizia. Poco prima dell'inizio, quando i giocatori entrano in campo, Paulo, come al solito, alza un dito al cielo, verso suo padre e dopo tutte le diplomazie varie, si posiziona al suo posto. La partita inizia e Paulo cerca subito il goal, ma il tentativo va a vuoto per le prime due volte. A ridosso dei primi venti minuti, invece, riesce a metterla dentro e a portare la Juve in vantaggio. Esulta e alza le braccia in direzione della platea, dove siede la fidanzata, la indica e mima un cuore con le dita, facendole poi l'occhiolino.

"Tu." sorride la bambina, battendo poi le mani al papà.

"Io." risponde, continuando a tenere d'occhio il fidanzato.

Anche durante il secondo tempo, si mostra sempre per passare in vantaggio, un altro tiro a vuoto e poi il secondo goal di Alvaro Morata. Viene dato loro un calcio di rigore ma, arrivato sul dischetto, il numero 10 scivola e colpisce male la palla col sinistro, mandandola sopra la porta. Lo vede sospirare, forse deluso ed anche un po' arrabbiato ma la partita termina comunque con la vittoria dei bianconeri.

"Vieni piccola, andiamo." prende la mano di Mariam ed inizia a camminare verso l'uscita.

"Dov'è papà?" chiede.

"Papà è in spogliatoio, si fa un bel bagno e poi ci raggiunge. Ok?" le sorride e la prende in braccio quando nota che c'è un bel po' di gente.

"Va bene." risponde e inizia a giocare con la collana della ragazza. "Nena."

"Dimmi."

Ma invece di parlare, inizia a cantare e muove anche le mani come se volesse ballare. Ride mentre arrivano al parcheggio privato dello stadio, andandole dietro mentre corre di qua e di là.

"Papà." indica, osservando un vecchio poster appeso ad una parete che raffigura alcuni giocatori della squadra, tra cui Paulo.

"E cosa sta facendo papà?"

"Dybalamask." mormora un po' a modo suo e poi la replica. "Tu."

Le dice e lei fa altrettanto, poi la piccola mima il gesto che fa di solito quando deve scattarle una foto.

"Vuoi scattare una foto mentre facciamo l'esultanza di papà?"

"Si, foto." ripete e poi si mette in posa non appena la maggiore estrae il telefono ed apre la fotocamera interna. "Bella."

"Ti piace?"

"Si, ancora."

Se c'è una cosa che adora, è fare tante foto buffe, un po' si diverte a vedersi mentre fa le smorfie insieme a Serena o a Paulo che accetta di farle spesso e volentieri.

"Vi fate i selfie senza di me?" domanda una voce alle loro spalle.

"Bravo papà." batte le mani la bambina mentre cammina verso di lui.

"Grazie amore." la prende in braccio e le da un bacio. "Come sei carina con questo cappellino." guarda poi Serena. "Giurerei di aver visto persone più felici per un goal dedicato."

"Sono felice." mormora mentre si avvicina e lo abbraccia. "Ma ne hai già una che ti salta in braccio." gli da un lungo bacio. "Grazie."

"Prego." mormora, accarezzandole la punta del naso. "Sei gelata, andiamo in macchina, così ci riscaldiamo un po'."

Arrivano in auto e, ovviamente, non possono mancare le canzoncine di Mariam che sono diventate le colonne sonore della loro vita. Che siano italiane o spagnole poco importa, basta che siano da cantare ad alta voce. Passano a prendere anche qualcosa da mangiare dato che Paulo muore di fame e tornano finalmente a casa. Il tempo di cambiare Mariam e poi lui fa lo stesso, mentre Serena apparecchia la tavola e sistema la bambina sul seggiolone.

"Buono?" chiede lui alla piccola che annuisce e poi allunga la sua forchetta in direzione del papà per fargli assaggiare. "Grazie amore."

"Buono?" ripete lei.

"Buonissimo." risponde.

Passa un'oretta dalla fine della cena e, dopo il solito biberon di latte caldo, Mariam inizia ad avvertire i primi segni di stanchezza. Viene cullata da Serena fino a quando non si addormenta.

"La porto in camera sua."

"Va bene." mormora lui, dando un bacio alla sua bambina. "Buenas noches mi amor."

La sistema sotto le coperte e le da anche lei un piccolo bacio, tornando poi al salone dove Paulo è seduto sul divano, intento a guardare un video.

"Cosa guardi?" gli chiede mentre circonda le sue spalle con le braccia.

"Il recap dalla partita di questa sera." risponde.

"Dai toglilo, parlane con me piuttosto." gli toglie il cellulare dalle mani. "Per cos'è?"

"Cosa?"

"Potrai prendere in giro gli altri ma non me. Dopo il fischio finale e anche quando stavi in silenzio in macchina, stavi rimuginando sulla partita." poggia la guancia sulla sua spalla mentre attende risposta.

"Non sono andato a segno troppe volte e sono anche scivolato come lo scemo sul calcio di rigore." sbuffa.

"E quindi?" domanda. "Hai segnato un goal ed hai creato occasioni per la squadra."

"Ma ho comunque sbagliato."

"Questo perché sei talmente testardo da concentrarti solo sulle cose negative. Non dico che tu le debba ignorare, ma dai propri errori si impara e dalle riuscite anche. Hai segnato un bellissimo goal e hai tirato su il morale dei tuoi compagni, non è una cosa da niente." gli da un bacio sulla guancia. "Non me ne intendo di calcio, ma questo, oltre che leadership, è talento."

Lui sorride, consolato da quelle parole e si volta in sua direzione, baciando le sue labbra e accarezzandole i capelli.

"Grazie."

"È la verità." risponde. "E poi sbaglio o avrei una certa promessa da mantenere?"

"Non faccio altro che pensarci da quando ho segnato il goal ma credevo che sarebbe stato da maniaci ricordartelo solo per quello." ride lui.

"Guarda che lo avrei fatto anche se non avessi segnato." mormora, poi gli bacia il collo.

. . .

Uno di questi giorni / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora