- diciannove -

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× Paulo sospira, finalmente sta per rientrare a casa. Apre la porta, si toglie il giubbotto e sistema le chiavi al loro posto, lasciando lì anche il borsone che poi andrà a riprendere per lavare la roba che c'è dentro. Non appena rientra, trova Alicia e Dolores che stanno discutendo riguardo qualcosa in spagnolo poco più in là e Mariam che sta giocando a pettinare Serena come al solito.

"Hey." saluta.

"Ciao." lo salutano le tre in coro.

"Papà." scende dal divano e gli prende la mano, camminando verso Serena. "Nena bua."

"Bua?" domanda guardando la maggiore che vorrebbe sparire al momento. "Hai pianto?" aggiunge quando nota gli occhi rossi.

"Ehm.. si, sono andata a sbattere contro la porta finestra, non avevo visto che era chiusa."

"Avresti dovuto sentire che botta, ha fatto morire dal ridere." in suo soccorso arriva Dolores che le regge il gioco.

"Ti sei fatta tanto male?"

"No, è già passato." lo tranquillizza, quando vede che annuisce e si allontana per cambiarsi, sospira dal sollievo.

"Bua passa passa." Mariam riprende la spazzola e comincia a pettinare i capelli della ragazza.

Quando il ragazzo torna, tutti optano per cenare e, subito dopo, Serena dice di dover tornare a casa. Insistendo, Paulo riesce ad accompagnarla a casa ma tutto il viaggio è silenzioso, l'ha osservata ogni tanto con la coda dell'occhio e l'ha trovata un po' cupa e dall'aria pensierosa. Una volta rientrato a casa, si siede sul divano e da la buonanotte alla nipote e alla figlia che hanno deciso di andare a dormire.

"Mamma." richiama l'attenzione di Alicia che mette via il telefono.

"Dimmi amore."

"Sii sincera, cos'è successo mentre ero via? Perché Serena stava piangendo?"

"È andata a sbattere contro la porta finestra, te l'ha detto." cerca di essere convincente, ma non ci riesce proprio.

"Non ci credo, è una balla bella e buona." sospira. "Mi dici la verità almeno tu, perfavore?"

Sospira, non vorrebbe tradire così la fiducia di Serena ma sa che continuare a fingere farebbe solo arrabbiare Paulo.

"Abbiamo parlato di Martina." ammette finalmente.

"Perché? Perché continuate a tirarla in mezzo?" il suo tono è nervoso.

"È uscito il discorso e lei non sapeva nulla di tutti i litigi che ci sono stati tra noi e lei." sospira. "Ha detto che non avrebbe mai pensato che sarebbe stata capace di arrabbiarsi con noi per cose così frivole."

"Perché glielo hai detto? Ti avevo chiesto di non farlo." ricorda quando anche lui ha saputo la verità, mesi dopo la nascita di Mariam e si era arrabbiato parecchio per non averlo saputo prima.

"Perché non può continuare a restare all'oscuro della verità, è una cara ragazza e merita di sapere." spiega. "È stata orribile con te, con Mariam e con lei. Posso capire il suo dolore, è lo stesso che hai provato tu."

Sospira, sa che ha ragione ma non avrebbe mai voluto che scoppiasse a piangere. Nemmeno lui ha reagito bene al sapere che, con altri, era una persona completamente diversa da quella facciata che faceva vedere a lui.

"Cazzo." impreca mentre passa una mano sul viso.

"Paulo, dimmi adesso tu la verità, che cosa c'è tra te e Serena?"

Rimane spiazzato da quella domanda, guarda la madre come se fosse quasi pazza e poi risponde con la verità, anche perché non può fare altro.

"Niente, siamo amici." la osserva ancora qualche istante. "Perché lo chiedi come se ti avessi fatto un torto?"

"Non te lo sto chiedendo in nessun modo." scoppia a ridere. "Sei così paranoico che ti dica che non mi piace da immaginarti le cose?"

"Non ti seguo."

"Paulo." si avvicina più a lui e stringe la sua mano. "Sono tua madre, che tu lo voglia oppure no, capirò sempre quello che mi nascondi."

"Se ti riferisci a quel brutto voto in matematica di 14 anni fa, sappi che te lo avrei detto." cerca di sviare.

"Non provare a cambiare discorso." lo incalza. "Ti piace Serena, non è così?"

Sospira e poi inizia a fissare il soffitto.

"Perché me lo chiedete tutti?"

"Perché è ovvio che sia così." risponde chiaramente. "La guardi come se non esistesse nessun altra donna sulla faccia del pianeta."

"Che vuoi che ti dica?" domanda retoricamente.

"Che è vero, perché non accetto una bugia."

"È vero, sono innamorato di Serena." ammette.

"Che cosa?!" esclama Dolores che stava andando a lavare i denti. "Ripeti, ripeti." si avvicina.

"Fatti gli affari tuoi impicciona, non stavi dormendo?" ride lo zio.

"Stavo andando a lavarmi i denti e ho sentito questa inaspettata confessione." lo guarda e poi la sua bocca si allarga in un sorriso. "Cosa stai aspettando a dichiararti? Che ti crescano i capelli bianchi o la barba?"

"Simpatica." le scompiglia i capelli. "E poi non saprei nemmeno come dirglielo."

"Quanto ci vuole a dichiararsi? Vai da lei e sputi il rospo."

"Perché non la fai mai così facile quando sei tu ad essere innamorata?" la becca Alicia.

"Sapete che c'è? Me ne vado a dormire, ma tu dichiarati." ricambia lo stesso gesto che le ha fatto lui prima. "Buonanotte."

I due scoppiano a ridere alla scena, poi Paulo si ferma a guardare l'orologio e si chiede se Serena stia già dormendo o sia ancora sveglia a rimuginare.

"E comunque ha ragione lei per una volta, dovresti dirglielo." ripete anche la donna più adulta.

"Credo che abbia già qualcuno di cui è innamorata, non l'hai sentita parlare questo pomeriggio con Dolores?"

"Si e quando Dolores le ha chiesto chi fosse questo fantomatico e misterioso tipo, ti ha guardato."

"Ma smettila, cosa stai dicendo?" aggrotta le sopracciglia.

"Te lo giuro su quello che vuoi, ti ha guardata ed ha sorriso." ripete. "Ma tu eri troppo intento a non farti notare mentre stavi origliando."

"Ma si può sapere come fai a capire quello che faccio?"

"Te l'ho detto, non puoi nascondermi nulla." si alza e gli da un bacio sulla fronte. "E comunque se ti riferisci a quel compito in classe che non volevi nemmeno fare a 14 anni, sapevo avessi preso un brutto voto." chiarisce prima di andarsene a letto.

"Mamma." la richiama.

"Si?"

"Me lo hai detto per spingermi a dichiararmi o perché è la verità?" sta morendo dalla voglia di saperlo.

"Fidati di tua madre." inizia. "Serena è innamorata di te almeno quanto tu lo sei di lei."

. . .

Uno di questi giorni / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora