- quarantacinque -

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× "Torno presto." le aveva detto prima di uscire, baciandola per una quantità innumerevole di volte sulle labbra.

È dovuto uscire nel primo pomeriggio per via degli allenamenti, lasciando la sua fidanzata a pensare quanto sarebbe bello se le vacanze di natale fossero durate un po' di più, così da poterlo tenere di più con sé. Siede sul divano mentre guarda un film alla televisione insieme a Mariam che disegna tranquillamente si un foglio. Lascia cadere il pastello quando sente la suoneria del telefono della ragazza e corre a prenderlo come fa sempre.

"Grazie." le da un bacio ed osserva poi il numero che non ha salvato in rubrica, rispondendo per capire chi possa essere. "Pronto?"

"Serena." riconosce la voce e trattiene il respiro per un po'.

"Martina." replica poco dopo.

"Hai impegni adesso?"

"Si, sono occupata." risponde mentre abbassa il volume della televisione.

"Potresti liberarti? Ho bisogno di parlare con te."

"Non credo sia una buona idea."

"Dici sul serio? Mi hai urlato contro in mezzo a decine di persone e adesso che voglio parlarti rifiuti?" la sente sbuffare. "Sono solo 10 minuti, non mi ci vorrà molto."

"Perché? Che cosa c'è di così importante che non vuoi dirmi per telefono?"

"Le vuoi delle risposte?" chiede.

Serena si chiude nel suo silenzio mentre pensa a quanto abbia bisogno di sentire delle spiegazioni in questo momento da lei. Le dispiace infrangere quello che Paulo le ha detto, ma non può più aspettare ed è sicura che capirà se gli spiegherà le sue ragioni.

"Dove sei?"

Si fa dare l'indirizzo del luogo in cui si trova, prende nota e poi chiude la telefonata. Osserva Mariam ed arriva alla conclusione che non può lasciarla qui da sola e non può portarla nemmeno con sé, quindi la prepara per uscire e la lascia a casa di sua madre mentre lei guida fino a quel bar del centro a cui non è mai stata. La trova seduta fuori, impeccabile come al solito mentre guarda l'orologio..

"Eccoti." la osserva mentre si siede davanti a lei. "Hai tardato un po'."

"Ti avevo detto che avevo da fare." risponde.

"L'importante è che tu sia qui."

"Perché mi hai chiamata?"

"Perché credo di dovere delle spiegazioni, a te per lo meno le devo." incrocia le braccia al petto. "Chiedimi quello che ti pare."

"Voglio sapere il perché di tutto quel casino, Martina."

Prende un respiro profondo prima di rispondere, guardando la ragazza che adesso più che mai si sente vicina a capirla.

"Perché non era quella la vita che voglio vivere, l'ho già detto. Era da anni che mi sentivo in trappola in questa città ed ho cercato in ogni modo di prendermi ciò che volevo attraverso tanti modi: una storia d'amore, lo sport, la visibilità.. ma niente di tutto questo mi è servito e quando ho scoperto di essere incinta, è stato peggio." la guarda dritta negli occhi. "Io quella bambina non l'ho mai voluta, mi sono forzata perché credevo che lei mi avrebbe dato quello che desideravo ed invece non ho sentito niente se non dolore e sofferenza quando è nata. Non mi faceva provare niente e il suo continuo piangere mi dava sui nervi. "Poco prima di fare quel maledetto test avevo conosciuto quest'uomo, è più grande di noi ed ha sperimentato la vita più di quanto abbiamo fatto io e te messe insieme. Mi piaceva il suo modo di fare, mi piace tutt'ora perché non ha limiti e segue quel che vuole, come me vuole essere libero da tutto. Ha dimostrato quanto ci tenesse a farmi vivere un qualcosa di migliore perché mi ha aspettata per 9 mesi, poi mi ha portata con sé all'estero quando è nata Mariam o come si chiama. Non mi fa mancare nulla, mi riempie di attenzioni e non perde tempo dietro passatempi inutili."

Serena scuote la testa, non capendo cosa voglia dirle, cosa significhino quelle parole che sembrano essere solo piene di orgoglio ed egoismo.

"Paulo avrebbe dato la vita per te, non ha senso quello che dici. Ti ha sempre lasciata libera di fare quello che ti pare, ti ha sempre accontentata, ti ha riempita d'attenzioni e anche lui non ti ha mai fatto mancare nulla."

"Divideva il suo tempo con me e quel maledetto pallone."

"No, divideva il tempo tra te e la sua passione. Quello sport è la sua vita, non puoi negargli di inseguire il suo sogno solo perché sei alla costante ricerca di attenzioni."

"È inutile parlarne, non capiresti. La vita è fatta di sacrifici."

"E tu hai idea di quanti ne abbia fatti lui nell'ultimo anno dopo che tu sei andata via? Ha trovato il tempo di continuare con la sua passione e crescere sua figlia nel migliore dei modi."

"È un suo desiderio, non il mio. Nessuno gli ha chiesto di tenerla."

"Tu.. tu sei.." non sa nemmeno che parole usare nei suoi confronti, si sente solo ripiena di rabbia e di un forte sapore amaro che le invade la bocca. "Quindi tutti quegli anni spesi insieme a lui, tutto l'amore che dicevi di provare per lui, è stato solo un modo per cercare di spezzare la noia?"

"Mi ero convinta che amarlo mi avrebbe fatto bene, alla fine poteva darmi tutto quello che gli chiedevo. Ma era una tale palla al piede." sbuffa.

"Come puoi giocare così con i sentimenti di una persona? Ti rendi conto di quello che stai dicendo?"

"Perché te la prendi tanto?" alza le spalle. "Sono io quella che dovrebbe essere arrabbiata, torno qui e scopro che la mia migliore amica si è messa con il mio ex."

"La tua migliore amica? Credi ancora di potermi chiamare così dopo che te ne sei andata ed hai mentito anche a me per tutto quel tempo? Almeno sei sicura che l'amicizia che dici di avere nei miei confronti sia davvero mai esistita?"

"Si che è esistita." risponde. "Poi anche quella ha iniziato ad andarmi stretta."

"Come no." ride nervosamente mentre osserva la vetrina e scuote la testa. "Non ho più nemmeno voglia di parlare con te." fa per andarsene.

"Sarà che non siamo più amiche o quel che vuoi, ma permetti che almeno ti dica una cosa in nome di quello che ci legava prima." la ferma, fissandola negli occhi.

"E cosa vorresti dirmi?"

"Che il tuo amato Paulo che tanto difendi con le unghie e con i denti è un bugiardo, quasi quanto me." sorride.

. . .

Uno di questi giorni / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora