× "Papà."
Sente chiamare mentre viene scosso dalla spalla e quando si rende conto di essere sveglio, apre gli occhi, ritrovandosi Mariam che lo chiama sussurrando.
"Buongiorno piccola." risponde mentre sbadiglia.
"Nonna." dice e gli passa il telefono dove trova sua madre che lo fissa e ride.
"Ciao mamma." la saluta, poi guarda la figlia.
Osserva Serena che da loro le spalle e che ancora dorme, quindi si alza, prende la bambina e cammina verso il salone.
"Buongiorno amore, buon anno."
"Grazie mamma, anche a te." risponde, poi la osserva meglio. "Ma chi ti ha risposto al telefono?"
"Mariam, poi è venuta a svegliarti, era anche ora che ti alzassi, sono le 10."
"Abbiamo fatto tardi ieri.. oggi.. non lo so." da un colpo di tosse. "E tu come hai fatto a prendere il telefono e rispondere?" domanda alla bambina che è seduta sulle sue gambe.
"Sentito e preso." alza le spalle, poi gli indica il suo ciuccio.
"Quando avrai tre anni resetterai anche la televisione?" domanda retoricamente, baciando la sua testa ed alzandosi per darle qualcosa da mangiare.
"Guarda che è intelligente mia nipote, cosa credi?"
"Come il suo papà." ribatte Paulo, sbadigliando ancora.
"Come no. Dov'è Serena?"
"Di là, sta ancora dormendo." dice.
"Falle gli auguri da parte mia non appena si sveglia."
"Non mancherò." passa una mano sul viso. "Lì come va? Tutto ok?"
"Si, stanno arrivando tutti e fa un caldo terribile. Lì?"
"Anche qui dentro fa caldo, fuori meno." ridacchia, poi prende il biberon.
"Immagino, sei sempre il solito." sospira. "Quando tornate a casa?"
"Il 6 gioco e gli allenamenti iniziano prima, quindi domani mattina partiamo." risponde.
"Sappi che vi voglio venire a trovare."
"Quando vuoi, l'indirizzo lo sai."
"E magari questa volta mi riesco a portare dietro tuo nipote, credo che si sia trovato la ragazza."
"Buon per lui, è quella ragazza che gli piaceva?"
"Non saprei, non apre bocca, per questo vi assomigliate tantissimo." sospira. "Ma tanto me lo faccio dire da Dolores."
"Giusto, l'arma segreta." annuisce e da il latte a Mariam che lo prende da sola. "Bevi piano, nessuno ti sta inseguendo." le accarezza i capelli.
Parla un altro po' con sua madre, saluta i suoi fratelli e il resto della sua famiglia per poi chiudere la telefonata e tornando insieme alla bambina nella stanza da letto per sdraiarsi un altro po'.
"Nena?" la chiama piano, capendo che sta ancora dormendo.
"Dorme?" le domanda il padre.
"Nanna." annuisce e si siede al centro del letto, poggiando la testa contro la schiena della ragazza.
"Lasciala stare o la svegli." ma nemmeno a dirlo, Serena si muove un po' e si volta per capire cosa sia la pressione contro la schiena. "Come non detto."
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Uno di questi giorni / Paulo Dybala
Fanfiction× Verranno giorni in cui ci si sentirà soli, uno di questi potrebbe essere domani. Verranno notti in cui ci saranno le stelle a tenere compagnia, a dare carezza, a dispendere serenità. Verranno giorni in cui si amerà, altri in cui ci si sentirà trad...