× "Sere." la chiama Paulo quando entra in casa sua, trovando la porta aperta.
"Entrate, fate quel che volete, tra poco arrivo." risponde dall'altra stanza, correndo per finire di sistemarsi.
Mariam si muove esperta e va ad aprire un cassetto, frugando tra le cose che ci sono dentro.
"Mari no, non si fa." si avvicina per fermarla, ma la vede mentre tira fuori un giochino che non ha mai visto prima. "È tuo?"
"Si." risponde.
"Te l'ha regalato Sere?"
"Si." ripete, giocandoci indisturbatamente, capendo che deve averlo preso per tenerlo lì per quelle volte che Mariam va a casa sua.
Ne approfitta per guardarsi intorno, è da tantissimo che non entra in casa della ragazza, forse l'ultima volta è stata prima ancora che Mariam fosse anche solo concepita. Non è cambiata molto, è sempre molto pulita, ordinata e semplice, confortevole ed accogliente.
"Ci sono, ci sono." si affretta a raggiungere i due mentre armeggia con gli orecchini.
A Paulo per poco non cade la mandibola a terra al vederla. Ha i capelli leggermente ondulati, un trucco abbastanza semplice che si fa più "pomposo" sulle labbra con un colore rosso scuro. L'abito che indossa poi le fascia perfettamente il corpo, mettendo in risalto le sue forme e dandole un aspetto molto elegante.
"Perché mi guardi così? Che cos'ho che non va? Sto male?" si guarda ancora allo specchio.
"No, no." scuote la testa. "Anzi, stai molto bene."
"Ah." rilassa le spalle. "Grazie." gli sorride, poi osserva Mariam che sbuca da dietro il divano. "Ciao principessa, sei meravigliosa, fa' vedere."
La prende per mano e le fa fare un giro su sé stessa, facendo ondeggiare il bellissimo vestito che indossa e che la rende ancora più bella.
"Anche io." parla.
"Cosa?" chiede, abbassandosi alla sua altezza.
"Setto." indica la sua bocca.
"Il rossetto?" tenta e la vede annuire.
"Sei piccola amore, non puoi mettere il rossetto." le dice il papà.
"Setto." piagnucola, guardando la donna e sperando che lei le dica di si.
"Aspetta, vediamo se papà ti fa mettere questo." va velocemente in bagno e prende un semplice lucidalabbra. "Questo?"
"Cosa sarebbe?" chiede perplesso.
"Un lucidalabbra." lo apre e glielo mostra: completamente trasparente.
"Va bene." sospira e vede sorridere entrambe.
Si piega ancora sulle ginocchia e ne stende un po' sulle labbra della bambina che sta' ferma ed immobile. Si guarda poi allo specchio e ride contenta, attaccandosi alle gambe della ragazza che ha appena messo una giacca.
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Uno di questi giorni / Paulo Dybala
Fanfiction× Verranno giorni in cui ci si sentirà soli, uno di questi potrebbe essere domani. Verranno notti in cui ci saranno le stelle a tenere compagnia, a dare carezza, a dispendere serenità. Verranno giorni in cui si amerà, altri in cui ci si sentirà trad...