POV di Caleb
Resto un attimo interdetto. Ester approfitta del momento per prendermi la faccia e continuare a baciarmi.
Mi sbatto la porta alle spalle prima di sbattere lei contro una parete.
Le sollevo il vestito sulle cosce e comincio a toccarle la pelle, stuzzicandola.
Ester geme e si abbassa con forza le mutande, che scivolano fino a terra.
Mi stacco mio malgrado ed infilo una gamba tra le sue, bloccandola tra me e il muro.
Poggio la fronte sulla sua, ansimando.
- "sei ubriaca."
- "si." Ansima lei.
- "non dovremmo farlo"
- " lo so ma così è più divertente."
Vedendo che non ho intenzione di toccarla, Ester comincia a strusciarsi sulla mia gamba come se fosse la mia mano in mezzo alle sue gambe.
Mi afferra il bacino con una mano mentre l'altra si insinua in mezzo alle mie gambe.
Le afferro il viso e la bacio, aprendole le labbra con la lingua mentre Ester continua a gemere sulla mia gamba.
Sposto e la gamba e la sostituisco con due dita, con le quali comincio ad accarezzarle la pelle nuda in mezzo alle gambe.
Ester geme tra le mie labbra, pongo fine al bacio ed infilo un dito, mentre con l'altro le premo sul clitoride.
Ester geme, più forte di prima.
- "meglio della gamba no?" sussurro.
- "sta zitto e non fermarti."
Aggiungo un secondo dito e aumento la velocità, mentre Ester accompagna i miei movimenti coi fianchi, dimenandosi sulle mie dita e sbattendo la schiena contro il muro.
Comincia ad abbassarmi la zip dei pantaloni, a sbottonarmeli.
Continuando a muovere le mie dita dentro di lei, la premo contro il muro col mio petto e poso le labbra sul suo orecchio.
- "non ho nessuna intenzione di entrare dentro di te oggi."
- "perché?" Ansima Ester, continuando a cavalcare le mie dita.
- "perché non fotto le ragazze ubriache." Spingo le dita più a fondo, Ester si solleva sulle punte. "Quando succederà di nuovo sarai completamente cosciente, e non rischierai di dimenticarti nulla."
Ester ridacchia.
- "non mi vuoi neanche così tanto."
-" non hai idea di quanto io ti voglia adesso."
Mi separo da lei, ritirando le dita e mi metto in ginocchio, lo sguardo fisso nei suoi occhi, che poi lascio scendere sul suo corpo, indulgiando su ogni curva, fermandolo dritto avanti a me. Le afferro i fianchi e la tiro verso di me.
- "vediamo se riesco a darti un idea."
Le allargo le gambe e passo la lingua sulle sue labbra.
Ester lancia un gridolino e si piega avanti, mentre io separo le sue labbra con la lingua e poi la passo sul clitoride, con movimenti circolari e sempre più rapidi.
Ester rischia di cadermi addosso quindi la lascio sedere a terra, puntellata sui gomiti.
- "e ora guarda, se non ti voglio così tanto."
La tiro verso di me e affondo la lingua dentro di lei. Ester geme più forte e comincia a dimenarsi, accompagnando i miei movimenti, sempre più rapidi.
Allungo una mano, insinuandola sotto il vestito e gliela stringo sul seno, pizzicandole il capezzolo.
Ester alza le sopracciglia e apre la bocca.
- "caleb." Ansima
Le lecco le labbra.
- "caleb sto per...per.."
Mi alzo e le tappo la bocca giusto in tempo per soffocare un urlo che sicuramente avrebbero sentito fino alla festa.
Ester si lascia cadere sdraiata a terra, con un sorriso.
Le do un bacio sulla fronte.
- "ecco, pensi di aver capito?"
Lei ridacchia.
- "sei stato abbastanza esplicito. Grazie."
STAI LEGGENDO
All the lines she crosses 1- on my own
Action"Non amare, non temere, segui gli ordini". Questo è il vangelo di ogni agente segreto. Per quanto la situazione sembri disperata, attenersi sempre agli ordini. Ma per Ester Barbossa non è così facile. Soprattutto se gli ordini dicono che non sei abb...