POV Di Ester
Il ragazzo ubriaco marcio che ho vicino mi si accascia addosso, rischiando di farmi cadere giù dalla passerella.
Impreco e lo rimetto in piedi.
Mancano pochi passi per arrivare al motoscafo che ci porterà alla costa, sarebbe ridicolo cadere in acqua adesso.
Finalmente arriviamo al motoscafo e saltiamo dentro, afferro la mano del ragazzo per evitare che crolli a terra.
C è un uomo con una lista in mano davanti a noi, scruta me in modo molto attento, poi lancia un occhiata al ragazzo.
- "Liam, chi è questa tipa?"
Stringo forte la mano di Liam, pregando che il mio piano funzioni. Per tutta risposta il ragazzo mi prende la nuca e mi da un bacio appiccicoso.
Sa di Whiskey. Trattengo una smorfia.
- "capisco." Mormora il buttafuori. "Chiudo un occhio solo per te, Liam, non fare casini."
Superiamo il buttafuori, e appena non siamo più a portata di orecchi, faccio sedere Liam a terra.
Gli stampo un bacio sulla guancia.
- "grazie, Liam."
Faccio per allontanarmi, ma lui mi afferra il braccio.
- "Red?"
Ho un tuffo al cuore sentendo il nomignolo che mi affibbiava sempre il mio migliore amico.
- "lo so che hai sempre pensato di non avere amici oltre Luke sulla barca." Prosegue Liam. "Beh, ora te ne sei fatto uno. Trova Luke, riportalo a casa."
Faccio un sorriso.
- "lo sai che non ricorderai niente du tutto ciò tra mezz'ora, vero?"
Liam annuisce.
- "per questo te lo dico adesso."
Gli do una strizzatina affettuosa alla mano, poi mi allontano.
Evito le persone che chiacchierano e ballano sul ponte e scendo sotto coperta.
La nave è piccola, dato che deve ospitare solo una ventina di persone, e le uniche due camere sotto coperta sono i bagni e la stanza del capitano, che non occuperà fino all'arrivo sulla costa.
Fa proprio al caso mio.
Entro e mi chiudo la porta alle spalle.
La camera non è molto spaziosa, ma è abbastanza grande da ospitare qualche mobile fissato al pavimento, oltre al letto.
Trovo quella che dovrebbe essere una credenza e rubo la metà del cibo che ci trovo dentro, faccio la stessa cosa con i soldi. Poi rovisto ovunque in cerca di una cartina. Niente.
Tiro un calcio al letto, frustrata.
Immagino che mi toccherà infliltrarmi nella cabina di pilotaggio per trovarne una.
Controllo un ultima volta di aver lasciato in ordine la stanza, chiudo gli sportelli e rimetto apposto il letto poi spalanco la porta, solo che davanti a me non vedo i corridoi, ma un ragazzo molto alto e molto incazzato, che mi para completamente la vista sul corridoio.
Caleb.
Cazzo.Faccio un passo indietro, urtando il polpaccio contro il letto.
Sussulto.
Caleb sorride beffardo.
- "bel costume."
Riprenditi!
Mi sforzo di sembrare tranquilla.
- "grazie." Dopotutto indosso una maschera. Non è detto che sappia chi sono. Sorrido.
Caleb mi sorride a sua volta, ma non mi sembra un sorriso da "felice di conoscerti" più uno da "ora facciamo i conti".
Fa un passo avanti e si chiude la porta alle spalle.
- "ehm..." cerco di far risuonare la mia voce più acuta. "Cosa fai?"
Caleb sbatte il pugno sul tavolino fissato a terra.
Stringo i pugni.
- "la vera domanda è cosa ci fai tu qui." Dice, la voce calma in netto contrasto con i suoi movimenti.
- "non capisco." Rispondo, mantenendo la mia recita. Non posso indietreggiare ancora a causa del letto, mi ha messa in un angolo.
Caleb stringe i denti, poi allunga una mano e mi strappa la maschera dal viso.
- "ora capisci, Ester?"
Stringo i pugni.
Merda.
Mi afferra un braccio.
- "andiamo, prima che la nave salpi." Ringhia Caleb.
Sollevo il vestito e tiro fuori la pistola, puntandola avanti.
Caleb mi lascia andare im braccio.
- "vattene." Ordino. "Torna alla barca da solo."
- "sappiamo entrambi che non mi farai del male-"
Tolgo la sicura, mantenendo il braccio fermo.
Caleb sgrana appena gli occhi.
- "E. B." Mormoro. "Ester Barbossa... sai chi è che si tatua le iniziali di una persona? Le guardie del corpo con la loro protetta."
Vedo l'espressiobe di Caleb inorridire a mano a mano che parlo. "È curioso che tu fossi sempre dov'ero io." Mi scappa una risata. "All'inizio pensavo che fossi solo ossessionato da me, ma la verità è che eri solo un lavoratore dedicato!"
- "Ester..."
- "no, Caleb. Vattene."
Caleb alza lentamente le mani.
Sbatto un piede a terra, a corto di pazienza.
- "sei pazzo se pensi che non ti sparerò dopo questo!"
- "non mi ucciderai."
- "forse no." Sposto la pistola verso il suo piede destro. "Ma posso sempre farti tanto male."
- "Novellina, non volevo feriti, ero solo-"
- "ZITTO!" Grido. Faccio per premere sul grilletto, ma all'improvviso due manine mi afferrano il polpaccio.
Abbasso lo sguardo.
Vedo un ragazzino sugli undici anni, fin troppo simile a Caleb, buttato a terra a stringermi la gamba.
- "Mattew!" Esclama Caleb, improvvisamente allarmato. Fa per avanzare ma io rialzo la pistola.
- "tu sta fermo." Lo ammonisco. "Ragazzino, che stai facendo?" Dico poi al fratellino di Caleb.
Questo si rialza rapidamente.
- "non sparare, ti prego!" Esclama.
- "come sei arrivato qui?" Chiedo.
- "mi sono nascosto sotto al letto questa mattina presto, dovevo accertarmi che riuscissi a salire: tu devi portare a termine la missione!" Piagnucola.
Gli afferro un braccio senza troppe cerimonie.
- "novellina?" Il tono di Caleb è allarmato.
Spingo il ragazzino verso du lui, questo cade nelle braccia del fratello.
- "andatevene." Sputo. "Tutti e due."
In quel momento, parte il rombo del motore, e la barca si muove con uno scossone.
- "che sta succedendo?" Esclama Mattew.
- "è salpata." Mormoro con un sorriso.
- "devono invertire la rotta!" Esclama Caleb. "C'è un bambino a bordo!"
Roteo gli occhi.
- "Dio Caleb stuamo andando a New York! Non direttamebre in mezzo ad un caso di diamanti rubati!"
Caleb mi afferra il polso.
- "novellina, ascoltami bene. Questo non è un caso di diamanti rubati, è molti di più."
Libero il polso.
- "illuminami."
Caleb lancia un occhiata preoccupata al fratello, come indeciso sul rispondermi davanti a lui o meno.
Rialzo la pistola per incoraggiarlo.
- "so solo che ha a che fare con una rete di traffico umano che si sta espandendo su vasta scala." Cede Caleb.
Mi fischiano le orecchie.
Caleb si arrischia ad avvicinarsi e mi prende il viso tra le mani.
- "se Luke si è trovato nel mezzo di un attacco di quei mercenari, probabilmente non lo ritroverai tutto intero-"
Sta usando lo stesso tono che ha sempre usato per consolarmi. Solo che ora so che è finto. Tutto finto.
E allora accade tutto in pochi secondi. Lo spingo indietro con forza, Caleb sbatte contro il muro e cade a terra. Poi alzo la pistola e sparo.
Il progliettile lo colpisce sul bicipite, proprio dove ha tatuate le mie iniziali.
Sento Mattew urlare, ma tutti i rumori sono coperti dal rombo del motore.
Mi avvio verso la porta, afferro il viso di Caleb appena prima di uscire.
- "questo è per aver giocato con il mio corpo e con i miei sentimenti. Vaffanculo."
Caleb cerca di prendermi la mano.
- "aspetta!" Implora.
Mi volto e apro la porta.
Caleb è a terra, il fratellino gli singhiozza vicino, preso dal panico.
- "restate qui." Mi fermo un attimo sulla soglia, combattuta. "Scusami ragazzino, troverò chi mi hai chiesto." Dico.
Poi mi sbatto la porta alle spalle e risalgo le scale, rimettendo la pistola al suo posto sotto il vestito.
Sul ponte nessuno sembra essersi accorto di niente. Guardo all'orizzonte e vedo la costa avvicinarsi sempre di più.
Ho un tuffo al cuore.
Ce l'ho fatta.
All'improvviso qualcuno mi afferra per le spalle e mi tira a terra, accovacciata dietro ad un barile di dubbia provenienza. Faccio per urlare ma una mano tatuata e munita di unghie assurdamente lunghe laccate di rosa mi tappa la bocca.
- "Tina?" Mugugno.
Lei mi lascia andare.
Ha i capelli più lunghi del solito, come se fossero settimane che dimentica di ritagliarli. Sembra agitata.
- "questa nave è stata conpromessa." Dice.
- "cosa?"
- "Caleb ha mandato l'allarme, a breve anche qui si saprà-"
Si interrompe al suono della voce di Caleb.
- "è qui!" Urla lui. "Cercatela!"
La paura comincia ad attanagliarmi lo stomaco.
Tina mi afferra il viso.
- "ascoltami bene, tu devi riuscire a concludere la missione."
Il mio cuore prende a battere ancora più forte.
- "Tina ma che stai dicendo?"
- "hai parlato con Mattew?"
- "sì, voleva che ritrovassi suo padre-"
- "ascoltami, Ester, la Barca, i diamanti-"
- "controllate dietro i barili e nelle camere." Urla qualcuno dietro di noi, troppo vicino.
Tina impreca, poi si infila una mano nella scollatura del vestito e tira fuori un oggetto che nella penombra non riesco a riconoscere.
- "siamo a seicento metri dalla costa." Mi infila in mano qualcosa di simile ad uno zainetto. "Stringi questo, dovrebbe darti abbastanza forza per arrivare alla spiaggia."
- "cos'è?"
- "pensalo come un motore. Tira il filo rosso per accenderlo ."
Poi si infila l'oggetto preso dal decolleté tra i denti e allora capisco che è una granata. Sputa via la sicura e la tira dentro una botola vicino a noi.
La sala macchine.
- "hai venti secondi." Mi avverte Tina. Si alza e si avvicina al parapetto.
- "aspetta!" Biascico. "C'è un bambino a bordo-"
- "mi occupo io di Mattew. Tu sei troppo importante." Poi mi mette le mani sul petto e mi spinge indietro tra le urla generali.
Sbatto la schiena contro l'acqua prima di finire dentro il mare gelido.
Annaspo.
Le armi e il vestito mi appesantiscono, rendendomi difficile restare a galla, cerco il filo rosso nel motore che mi ha dato Tina, ma nell'acqua scura non vedo niente.
Sento un tuffo nell'acqua accanto a me, e qualcuno mi afferra per la vita, stringendomi a sé e riducendo il gelo.
Volto la testa ed incontro lo sguardo di Caleb.
Ecco fatto.
Quanti secondi mancano?
Mi sale il panico.
Mi aspetto che lui cerchi di trascinarmi nuovamente verso il motoscafo, invece allunga una mano sopra di me e tira il filo rosso.
Mi stringe più forte.
- "qualunque cosa accada novellina, non lasciar-"
La fine delle sue parole è spazzata via dall'esplosione davanti a noi. Riesco a vedere le persone saltare via dalla nave prima che l'impatto, unito al motore ci spazzi via.
L'ultima cosa che sento è la stretta di Caleb alletarsi intorno al mio corpo. Poi più niente.Ed eccoci qua.
Siamo ufficialmente arrivati alla fine di "All the lines she crosses 1, On my own"!
Questa è stata la mia prima storia su wattpad e spero che vi sia piaciuta. Io mi sono divertita molto a scriverla e vi ringrazio tantissimo per averla letta ❤️.
Come immagino si capisca dal finale, ho in programma di scrivere un seguito se vi interessa l'idea: "All the lines she crosses 2_ till death do us part" che uscirà con i primi tre capitoli domenica 19 febbraio!
A prestissimo,
Maya💜
STAI LEGGENDO
All the lines she crosses 1- on my own
Action"Non amare, non temere, segui gli ordini". Questo è il vangelo di ogni agente segreto. Per quanto la situazione sembri disperata, attenersi sempre agli ordini. Ma per Ester Barbossa non è così facile. Soprattutto se gli ordini dicono che non sei abb...