Fa qualcosa, cazzo!
Spalanco gli occhi e sposto tutto il peso del mio corpo indietro, buttandomi sulla persona dietro di me, per poi ritornare a piegarmi avanti con rinnovato slancio.
La ragazza vola sopra la mia testa ed atterra con un tonfo sonoro sul pavimento, evitando per un pelo i raggi rossi.
So già di chi si tratta prima ancora che alzi la testa: Amber.
- "hai ancora lo stesso modo avventato di combattere, vedo." La schernisco.
- "e tu lo stesso modo avventato di prendere decisioni."
Amber muove un piede e infrange uno dei raggi di fronte a lei.
L' allarme scatta, riempiendomi le orecchie, mentre i raggi prendono a muoversi, rendendo quasi impossibile passarvi attraverso e raggiungere le teche.
- "recupera quella collana prima di me, e giuro sulla mia vita che dirò ad Hannes di non venire alla tua lezione domani." Dice Aber indicando la teca più lontana. "Perdi e-"
La blocco con un gesto della mano.
- "non ti sprecare." Dico. "Io non perdo mai."
Amber scatta in piedi e mi tende la mano con un sorriso.
- "abbiamo cinque minuti prima che l'allarme si interrompa."
Stringo la sua mano, e mi lancio immediatamente in avanti, senza aspettare che possa tentare di rallentarmi.
È così che Amber lavora, sabotando la concorrenza.
Supero i primi raggi con un agilità degna di una ballerina di circo, finché non mi sento afferrare dai capelli e tirare indietro. Mi volto e tiro un calcio, infrangendo diversi raggi.
- "due minuti." Sussurra Amber, tirandomi un pugno sulla mascella prima di superarmi.
Le colpisco con forza il ginocchio, facendola crollare a terra. Prima di superarla con un balzo.
Continuiamo a fermarci e picchiarci a vicenda per un tempo che mi pare infinito, finché non arriviamo a meno di un metro dalla prima teca.
Contiene una collana di perle azzurre che risplende più del mio futuro...vorrei che fosse reale per portarla con me alla fine della simulazione.
Sorrido trionfante, levandomi Amber di dosso con un ultimo colpo ben piazzato all occhio.
Sfioro la teca con le dita.
- "scommetto che a Caleb piacerebbe tanto sapere cos'è successo tra te e Luke dopo che ti ha portata via dalla stanza di Hannes... o forse non sa nemmeno cosa è successo lì?"
Mi volto di scatto.
E appena vedo Amber in piedi di fronte a me mi pento di averla ascoltata. Mi afferra la testa e mi lancia indietro, usandomi per sfondare la teca alle mie spalle.
Posso sentire le schegge di vetro conficcarsi nella mia testa quando cozzo contro il pavimento.
Alzo lo sguardo annebbiato e vedo la ragazza stringere tra le mani la collana di perle. Accostate al suo ghigno sembrano slavate.
Merda.
È l'ultima cosa che penso prima di perdere conoscenza.Apro gli occhi e sbatto le palpebre.
Sono così pesanti...
La stanza appannata prende forma davanti ai miei occhi. La luce si è abbassata, deve essere passato da poco il tramonto. Sono su un letto in una stanza un po' spoglia... mi sembra di averla già vista.
Vedo una sedia accanto al letto, e qualcuno seduto sopra.
Caleb. Sono nella stanza di Caleb.
Sbatto le palpebre per mettere a fuoco.
Sembra preoccupato. Mi scosta una ciocca di capelli dalla fronte prima di posarvi una mano sopra. Poi si rende conto che sono sveglia e cambia macchinalmente espressione.
- "sapevo fossi stupida, ma certo non credevo così stupida."
Mi acciglio.
- "è una tecnica subliminale per farmi riprendere più in fretta? Perché non credo che stia funzionando."
Caleb abbassa la testa per nascondere un sorriso. Quando la solleva sembra arrabbiato.
- "no, novellina, non è una tecninca. Lascia che ti rinfreschi la memoria, nel caso la concussione te l'abbia ammaccata." Si sporge verso di me, posando gli avambracci sulle ginocchia. "Hai avuto la splendida idea di fare una scommessa contro Amber e hai, ancora più inteligentemente, accettato senza sapere cosa avresti dovuto fare se avessi perso."
Ridacchio.
- "sembra proprio una cosa che farei."
Caleb avvicina ancora di più il viso al mio.
- "il tuo orgoglio ti ucciderà." Sussurra, quasi fosse un avvertimento. Poi abbassa lo sguardo e lo fa scivolare su di me, prima di riportarlo agli occhi, come se la cosa lo facesse impazzire...o lo eccitasse da morire.
Ho una voglia tremenda di chiudere gli occhi ed aspettare che le sue labbra sfiorino le mie...
Ma Caleb si ritira di scatto e torna a poggiare i gomiti sulle ginocchia.
- "ti ha lasciato questo, per mostrati in che guaio ti sei cacciata." Tira un foglietto fuori dalla tasca dei pantaloni con un movimento fluido, tenendolo tra l'indice ed il medio.
Ho un flashback della sigaretta che ha tenuto allo stesso modo questa mattina. Scuoto la testa.
- "mi ha detto di non leggerlo-" prosegue caleb.
- "ma ovviamente ti sei dovuto fare gli affari miei." Lo interrompo. "Fantastico." Mi sporgo avanti e gli strappo il foglio dalle mani, prima che possa aggiungere altro.
Lo apro e ne leggo il contenuto.
È scritto con una calligrafia un po' sbilenca e molto fina che riconosco appartenere ad Amber, tutto in stampatello:HANNES HA SEQUESTRATO DELL'ERBA AD UN RAGAZZO. LA TIENE DA QUALCHE PARTE NEL SUO UFFICIO.
INTRUFOLATI LÌ E RUBALA PER ME.
P.S.
È UN OTTIMA OCCASIONE PER ALLENARE LE TUE DOTI DA AGENTE, SII FELICE.
P.P.S.
TIRATI INDIETRO, E DIRÒ AD HANNES CHE HAI INTENZIONE DI RACCONTARE A TUO PADRE CHE COSA HA FATTO.
A-Stringo il bigliettino nel pugno, accartocciandolo.
Caleb mi apre delicatamente le dita e me lo sfila dalla mano
- "sono morta". Sussurro.
- "no." Risponde lui. Quando lo guardo non vedo nessuna traccia di ironia della sua espressione. "Perché io ti aiuterò."POV di Caleb
Non so cosa sia andato storto nel mio circuito cerebrale quando l'istinto di sopravvivenza è stato completamente soppresso.
L'unica cosa sulla quale riesco a concentrarmi adesso sono i capelli di Ester che le svolazzano intorno mentre corre per i corridoi, radente ai muri,
Ho un unica idea ficcata in testa: lei salva.
E chi salverà me?
Porca puttana.
L'afferro per la vita e la tiro indietro, mandandola a gambe all'aria dietro di me.
Fortunatamente il corridoio è buio...tranne per il cono di luce che fuoriesce dall'ufficio aperto davanti a noi. Quello di Hannes.
Fortunatamente ho nascosto Ester appena in tempo.
Dall'ufficio esce fuori una ragazza munita di scopa e carrello delle pulizie, rossa, magra, alta più o meno un metro e ottanta e con due enormi-
- "caleb?"
Occhi, stavo per dire occhi.
- "Maribel!" esclamo, fingendomi disinvolto. Spero davvero che Ester abbia avuto la decenza di defilarsela. "Di turno eh?"
Lei annuisce.
- "già...tu che ci fai qui?" Chiede, scettica.
Ester mi da uno strattone al lembo della maglietta.
È ancora dietro di me?
Mi appoggio con estrema noncuranza alla parete, sporgendomi verso Maribel.
- "forse volevo vedere te." Dico con voce morbida.
La sua espressione si rilassa un poco. È una vera fortuna che sia così bella e lo sappia. Rende la mia scusa molto facile da credere.
Si avvicina a sua volta.
- "e come mai sapevi dove trovarmi, cariño?"
Le prendo una ciocca di capelli rossi e comincio a rigirarmela tra le dita, socchiudendo gli occhi per guardarla.
- "forse mi int-" sgrano gli occhi notando che Ester si sta infilando nella porta, evitando con estrema agilità di toccare la scopa che Maribel tiene nella mano destra.
Mi saluta con la mano.
Piccola st-
Maribel fa per girarsi, e io le afferro la vita, tirandola verso di me.
- "forse mi interessa." Ripeto.
Lei alza un sopracciglio.
- "forse, eh?"
Mi sporgo verso di lei e le faccio scorrere le labbra sul collo...così da poter controllare Ester all'interno dell'ufficio.
Sta rovistando ovunque senza pudore! Sembrerebbe quasi che ci goda. Anzi, sicuramente ci gode.
Il gemito di Maribel mi riporta alla realtà.
Torno a guardarla negli occhi.
- "che intenzioni hai, Caleb?" Sussurra lei con voce suadente.
Faccio un mezzo sorriso.
- "tu cosa ti aspetti?"
Maribel lascia andare la scopa, e questa cade a terra con un tonfo sonoro. Mi allaccia il collo con le braccia e preme le labbra contro le mie.
Ne approfitto per sollevarla e portarla nel corridoio, lontano dal cono di luce e lontano da Ester.
La premo contro il muro mentre lei mi tira i capelli, stuzzicandomi le labbra con i denti.
Cazzo, Maribel è davvero una delle ragazze più attraenti del mio anno...ma non è abbastanza.
Dopo qualche minuto decido che la scelta migliore sia portare Maribel in camera mia e sperare che un paio di ore bastino ad Ester per trovare ciò che cerca.
Mi stacco dal muro e la lascio scivolare in basso finché i suoi piedi non toccano terra.
Le scosto i capelli dal viso.
- "che ne dici se-"
- "caleb!" Mi interrompe una voce stizzita alle mie spalle.
- "mi spieghi che cazzo fai?! La lezione è cancellata?"
Mi volto, frastornato.
È Ester.
Che cazzo...?
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All the lines she crosses 1- on my own
Action"Non amare, non temere, segui gli ordini". Questo è il vangelo di ogni agente segreto. Per quanto la situazione sembri disperata, attenersi sempre agli ordini. Ma per Ester Barbossa non è così facile. Soprattutto se gli ordini dicono che non sei abb...