"Hit and Sunk"
~~~~~~~~~~~~~𓆉︎~~~~~~~~~~~~I raggi del sole entravano dalla finestra dritti sul mio viso.
Arricciai il naso e stropicciai gli occhi, avevo uno strano sapore amaro in bocca che tentai di ingogliare. Mi misi a sedere sul materasso morbido del letto in cui mi trovavo e solo in quel momento realizzai di non essere nella mia stanza.Mi voltai verso le lenzuola stropicciate e vidi il corpo di una ragazza dai lunghi capelli marroni e ricci che dormiva beatamente ai piedi del letto.
Ero a casa di Kiara.
Controllai la sua sveglia sul comodino che segnava le otto in punto del mattino. Portai le mani nei miei capelli tirandoli indietro, cercai di ricordare come fossi finita a casa della mora e tutto d'un tratto i ricordi rafforzarono nella mia mente.
"Non oggi maybank."
"aprite bene le orecchie, tutti via da qui. Questo è il nostro versante dell'isola!"
Strinsi gli occhi sospirando «Merda.» imprecai tra me e me. Indossavo gli stessi vestiti della sera prima, sentivo i granuli di mascara secco sotto i miei occhi, e le orecchie iniziarono a fischiare leggermente. Decisi di alzarmi e raggiungere Kie dall'altra parte del letto.
«Kie... Kie, svegliati!» scossi il suo corpo leggermente e lei mugugnò qualcosa «Mh... Katie...» aprì un solo occhio «Alzati, andiamo» la incoraggiai e lei sbadigliando si mise seduta accanto a me.
«Mi fa male la testa» sbiascicò toccandosi i capelli «A che ora siamo andate a dormire?» domandai e lei sbadigliò ancora.
«Pope ci ha accompagnate verso le tre del mattino. Sta tranquilla, tua madre sa che sei rimasta qui» mi tranquillizzò ma in quel momento i miei genitori erano gli ultimi dei miei problemi.
«Che cosa è successo ieri sera?» chiesi ancora. Lei mi guardò ed abbassò immediatamente lo sguardo mordicchiandosi il labbro inferiore. Ero ancora in attesa di una risposta e quando se ne accorse scrollò le spalle cercando di svagheggiare: «Nulla. Abbiamo bevuto un po' troppa birra ed i ragazzi ci hanno riaccompagnato a casa. Niente di ché» stava cercando di ingannarmi ma non sapeva che io ricordavo qualunque cosa.
«Dove ha preso la pistola... JJ.» chiesi seria e lei cambiò espressione.
Non rispose.
«Kiara...» insistetti e lei si alzò in piedi. Iniziò a camminare avanti ed indietro per la stanza strofinando le sue mani tra loro.
Non voleva dirmi la verità, ma la conoscevo, sotto pressione avrebbe parlato e non avrebbe detto solo la verità, ma tutto il contesto che la riguardava.
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𝙒𝘼𝙑𝙀𝙎 - 𝘑𝘑 𝘔𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬
FanfictionMi sentivo imprigionata in un castello di sabbia, non ero mai riuscita a costruire nulla di saldo nella mia vita; ma poi arrivò 𝘭𝘶𝘪, come un'onda anomala, in grado di distruggere le mura che mi circondavano. Con quel ragazzo scoprii che cosa sign...