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“It comes and goes in waves, and carries us away

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“It comes and goes in waves, and carries us away...”
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Continuammo a gridare a squarciagola, sotto i nostri piedi non c'era nulla e questa sensazione stava diventando estenuante sia per me che per la ragazza al mio fianco. JJ non stava respirando e questo mi fece andare ancora più nel panico; Kie respirava a fatica, nessuna delle due riusciva più a sopportare tutto lo sforzo che stavamo facendo e continuai a pregare in tutte le lingue del mondo che qualcuno ci mandasse un miracolo, perché solo un miracolo ci avrebbe salvato.

Sembrò che le mie preghiere vennero sorprendentemente ascoltate e sentii in lontananza il rumore di qualcosa avvicinarsi sempre di più.

Era il rumore di un motore.

Guardammo verso la nave e da dietro essa sbucò una piccola barca «JJ! Kate!»

«Kiara, Kate arriviamo!» non appena udimmo le voci di John B e i ragazzi cominciammo a spostarci verso di loro che riuscirono a raggiungerci velocemente «No JJ!» vidi il panico negli occhi di John B che prese il suo migliore amico per la maglia e si sforzò per farlo salire a bordo del gommone.

«Ci siamo Kate, ci siamo!» Pope afferrò la mia mano, con molta fatica cercai di arrampicarmi sulla barca ma il moro mi precedette e mi aiutò a salire.

John B mise di nuovo in moto e partì cominciando ad allontanarsi dalla nave.

Provai a riprendere fiato, mi voltai verso in cerca della riccia per verificare se anche lei stesse bene e subito dopo mi chinai verso JJ che ancora non aveva ripreso coscienza.

«No no no. Jay! Guardami JJ, ti prego aprì gli occhi!» cominciai a scuoterlo non ricevendo ugualmente nessuna risposta da parte sua.

E come se non bastasse improvvisamente il motore del gommone si spense «Merda» sentimmo John B imprecare e tutti lo guardammo spaventati.

«Che succede?»

«Si è ingolfato!»

«Cosa?!»

«No ti prego!»

«Dobbiamo andare!»

«Siamo bersagli facili, da qui potrebbero spararci John!»

Continuavamo ad urlare contro il ragazzo che stava facendo di tutto per accedere di nuovo il motore. Eravamo nel panico più totale, continuavo a guardare JJ, a scuoterlo, a colpirgli la faccia per aiutarlo a risvegliarsi cercando di non pensare al peggio.

Non poteva finire così, lui ce l'avrebbe fatta.

Ero agitata, talmente agitata che le mie mani tremavano e le lacrime scorrevano incontrollate sul mio viso.

«Ci sto provando!» gridò John B di rimando, mentre tentava di azionare il fuoribordo e dopo vari tentativi per nostra fortuna ripartì.

Tornai a guardare il biondo e stavolta anche John B si avvicinò «Andiamo amico svegliati!»

𝙒𝘼𝙑𝙀𝙎 - 𝘑𝘑 𝘔𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora