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“Us against the Universe, more like

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Us against the Universe, more like. And we’re winning.”
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«Siamo nel territorio della guardia costiera»

Rivolsi lo sguardo alla boa che  sorpassammo, la scritta “Area riservata” era abbastanza evidente e mi ricordò che ciò che stavamo per era praticamente qualcosa di illegale.

«Dovrebbe essere a circa venti metri da qui» continuò Pope dando indicazioni a JJ.

Intorno a noi non c'era altro che acqua, non eravamo troppo lontani dalla costa dov'erano le altre ragazze. Era ormai notte, la luna risplendeva alta in cielo riflettendosi sull'acqua e donandoci almeno un minimo di luce.

Continuavo a fissare il mare sotto di noi, immaginando quanto potesse essere buio lì dentro e ripensando a quanto dovessimo scendere per raggiungere il relitto. La presenza del relitto era ancora un mistero. Saremo scesi solo per verificare se fosse davvero lì e in tal caso avremmo dovuto perlustrarlo.

«Okay, rallenta, siamo sul punto stabilito.» alle parole di Pope sentii una specie di morsa allo stomaco. Guardai il mio ragazzo eseguire gli ordini del moro e tornai a guardare l'acqua sotto di noi.

Afferrai i miei capelli in un unica ciocca, li raccolsi in una treccia bassa e subito dopo, cercando un modo per distrarmi iniziai ad infilare la muta da sub sopra i miei vestiti.

«JJ, la profondità?» domandò John B ed il biondo controllò sul monitor.

«Ventitrè metri»

Un gioco da ragazzi.

«Okay, pronti?» si voltò verso di me e Pope, «Ci siamo.» rispose quest'ultimo, «Si comincia, preparatevi. John B, tienici in posizione.» il riccio annuì, prima di prendere i comandi mi aiutò ad allacciare la muta. Guardai JJ prepararsi e presi un grande respiro.

«Ehi, stai bene?» John B alle mie spalle mi fece voltare «Sicura di volerlo fare?» posò le mani sulle mie spalle guardandomi negli occhi. Cercai di non far trasparire la mia leggera preoccupazione ed annuii «Sì.» risposi.

«Non sei costretta, insomma se-»

«John se continui a parlare riuscirai a farmi cambiare idea. E non voglio farlo.» lo interruppi.

«Non sto cercando di farti cambiare idea. Ma so che i tuoi ultimi rapporti con l'acqua non sono stati dei migliori» sapevo benissimo che si stesse riferendo alle azioni di Rafe, ma ormai il tempo era passato e dovevo cercare di riprendermi. Anche se dovevo ammettere che l'idea di correre il pericolo di mantenere il fiato troppo tempo sott'acqua mi angosciava, ma sapevo che avevamo le attrezzature, e questo non sarebbe mai successo... Dovevo tranquillizzarmi.

«Sì be', sarà un modo per superarla. Non preoccuparti, sto bene.» risposi. Le mie ultime parole furono parzialmente una menzogna, ero sicura ma nello stesso tempo terrorizzata, capite la sensazione?

𝙒𝘼𝙑𝙀𝙎 - 𝘑𝘑 𝘔𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora