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“I have a special relationship with complicated things

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“I have a special relationship with complicated things...”
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Io ed il biondo al mio fianco  camminammo per quelle che sembrarono ore, con l'intenzione di arrivare a Figure Eight per raggiungere casa mia.

Sentivo i piedi andare a fuoco, mi facevano male le gambe, e questo era dovuto alla stanchezza che mi portavo dietro ormai da giorni.

Ma finalmente arrivammo a destinazione.

Riconobbi le mura bianche della grande villa in cui io ed i miei genitori abitavamo, feci cenno a JJ di seguirmi per il vialetto e lo costrinsi a chinarsi, in modo che nessuno all'interno della casa notasse la nostra presenza.

«Mio padre tiene le chiavi ed il pickup nel garage. Posso aprirlo da fuori ma dobbiamo sperare che non faccia rumore e che non si accorgano di nulla» dissi al ragazzo nascosto insieme a me dietro una delle siepi che circondavano la mia casa.

«I tuoi sono in casa?» chiese guardando verso la porta d'ingresso.

«Fino a questa sera, abbiamo tempo per tirare fuori il Twinkie, trovare la croce e riportarlo qui.» risposi.

«Bene, allora muoviamoci.»

Rimanendo chinata con la schiena verso il basso percorsi il vialetto superando la staccionata e mantenendomi attaccata alla siepe. Arrivai alla struttura esterna della casa, e tirai velocemente su la porta basculante del garage.

Sapevo perfettamente dove mio padre lasciasse le chiavi del pickup una volta tornato da lavoro: sul tavolo degli attrezzi da giardino accanto alla cassetta di metallo.

Mi avvicinai così al suo tavolo da lavoro ed i miei occhi si illuminarono non appena posai lo sguardo sulle chiavi del furgone. Le afferrai e velocemente salii nella grande auto grigia davanti ai miei occhi.

JJ corse verso il garage mentre accesi l'auto e con molta cautela iniziai a fare retromarcia; era una macchina molto più grande di quelle che ero abituata a guidare, quindi una volta uscita dal vialetto e una volta che JJ chiuse di nuovo il garage, lasciai i comandi al biondo salendo nel sedile del passeggero.

«Vai, vai, vai!» dissi terrorizzata dall'idea che uno dei miei genitori avrebbe potuto scoprirci da un momento all'altro.

JJ guidò fino allo Chateau più in fretta possibile e una volta arrivati cercò di ricordare dove fosse tutto il materiale che ci serviva per tirar fuori il Twinkie dal fango.

«Ci metto un attimo, penso che sia nel capanno degli attrezzi. Sì, sì, è sicuramente lì. Torno subito»

«Va bene» risposi e lui scese dall'auto sbattendo la portiera.

«Aspettami!» iniziò a correre e scoppiai a ridere nel momento in cui tentò di fare un salto ma finì per inciampare sui suoi stessi piedi.

«Tutto bene?» chiesi tra le risate affacciandomi dal finestrino, lui alzò il pollice in segno di assenso e raggiunse il capanno.

𝙒𝘼𝙑𝙀𝙎 - 𝘑𝘑 𝘔𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora