“Just like the old days”
~~~~~~~~~~~𓆉︎~~~~~~~~~~~«Prego, entrate...»
L'uomo alla porta ci sorrise e si fece da parte per lasciarci libero accesso all'interno della casa «Wes sperava che vi presentaste.»
JJ fece per entrare ma si fermò proprio sulla soglia della porta e lasciò che gli altri lo superassero, si voltò verso di me e mi porse la mano che afferrai immediatamente, dopodiché entrò seguito da me.
Ormai la sera stava calando, l'interno della casa era illuminato da una luce soffusa, ma non riuscii a capire da dove provenisse. Il pavimento scricchiolava ad ogni nostro passo, le pareti erano rivestite di una carta da parati che cadeva praticamente a pezzi, decorate da quadri che rimasero tra le cose più inquietanti che vidi quel giorno. Nonostante la temperatura fredda dell'ambiente, percepii sulla mia belle una strana sensazione di umidità e mescolata all'odore di muffa che circolava per le grandi stanze della casa, scaturirono in me un senso di nausea.
«Wes vi aspetta nella prossima stanza...» l'uomo che disse di chiamarsi Chandler ci indicò la porta della stanza dove eravamo diretti.
«Questo posto puzza di cadavere» mormorò John B alle mie spalle.
«Faresti meglio a non ricordarmelo...» gli risposi.
«Calmati, siamo appena arrivati.» mi disse JJ stringendomi leggermente la mano che tenevo ancora intrecciata alla sua.
«Sì e già mi viene da vomitare.» risposi in tutta sincerità.
L'uomo in camicia ci fece fermare in una specie di salottino che precedeva la stanza in cui doveva trovarsi Wes.
Ma come diavolo faceva a vivere lì dentro?
«Avviso Wes del vostro arrivo» e subito aprì la porta che dava accesso a quello che doveva essere lo studio del signor Genrette.
«Wes, sono arrivati...»
«Falli entrare»Cleo precedette tutti noi che la seguimmo a ruota.
«Prego, entrate.» ci accolse l'uomo «Mettetevi accanto al fuoco...» indicò dei divanetti posizionati di fronte all'enorme camino che avrebbe dovuto scaldare l'ambiente angusto di quella sala. Delle grandi vetrate illuminavano la stanza, la scarsa quantità di luce riusciva ad illuminare il ritratto di una donna appeso sopra il camino. Cleo, intenta a raggiungere uno dei divani decise di passare la mano sopra uno dei mobili di arredamento e si lasciò scappare un espressione di disgusto non appena si ritrovò le dita sporche di polvere.
Avevo la nausea.
Lasciai la mano di JJ e decisi di andarmi a sedere accanto alle ragazze, mentre i ragazzi continuarono a guardarsi intorno ispezionano ogni angolo della sala.
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𝙒𝘼𝙑𝙀𝙎 - 𝘑𝘑 𝘔𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬
FanfictionMi sentivo imprigionata in un castello di sabbia, non ero mai riuscita a costruire nulla di saldo nella mia vita; ma poi arrivò 𝘭𝘶𝘪, come un'onda anomala, in grado di distruggere le mura che mi circondavano. Con quel ragazzo scoprii che cosa sign...