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“Why should i tell you that i love you?”~~~~~~~~~~~𓆉︎~~~~~~~~~~~

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Why should i tell you that i love you?”
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Eravamo sempre state così diverse io e lei.

Amiche sin dalla nascita, amiche ancor prima di nascere.

Avevamo frequentato la scuola materna insieme, le elementari e tutti gli anni del liceo. Avevo persino cambiato scuola per lei in primo superiore.

Potevamo considerarci sorelle, proprio come le nostre madri e i nostri padri, anche loro amici da una vita.

Ma eravamo molto diverse.

Lei nata in piena primavera, io nel bel mezzo dell'autunno.
Adoravo il colore rosa da bambina mentre lei amava il verde, nella scala dei colori sono delle tonalità contrastanti, due poli opposti; lei aveva sempre immaginato il suo futuro con una brillante carriera incentrata sulla sua passione per gli animali e l'oceano, mentre io desideravo con tutta me stessa un principe azzurro con cui vivere felice e contenta.

Era una tipa estroversa, ironica, impavida e coraggiosa. Il contrario di me, una tipa paranoica, inizialmente timida ma che riusciva ad aprirsi solamente con il tempo.

Eravamo molto diverse ma ci volevamo un bene dell'anima.

Nonostante ci fossimo allontanate per un certo periodo, grazie ai Pogues il nostro rapporto aveva avuto modo di consolidarsi.

Ma per quanto eravamo diverse mai mi sarei aspettata di finire in una specie di triangolo con lei ed il ragazzo di cui ero a dir poco innamorata.

Se penserete che fossi arrabbiata con lei non vi sbagliate, magari non avevo colpe, forse anch'io avevo fatto qualche errore, ma lei era una delle mie migliori amiche e riponevo molta fiducia nel nostro rapporto.

La domanda magari sorge spontanea, tra amore e amicizia cosa avrei scelto?

In quel momento avevo molta voglia di mandare JJ a farsi fottere a dirla tutta, questioni personali, non fraintendetemi, e avrei apprezzato se anche lei lo avesse fatto.

Ma ritrovai la riccia proprio sul portico di casa mia.

Sapevo che prima o poi avrei dovuto parlarci di nuovo, ma quel momento arrivò molto più velocemente del previsto.

La guardai da testa a piedi con un espressione lievemente seccata, ma mi sforzai per mandare giù il fastidio che stavo provando.

«Ciao Katie...» esordì lei timidamente.

«Ciao Kie» risposi con il suo stesso entusiasmo.

Prese un lungo respiro prima di continuare a parlare: «Sono passata per vedere se stavi bene, insomma, rispetto a ieri sera...»

«Sto bene, ti ringrazio.» dissi subito.

Tra noi calò il silenzio. Non avevo nulla da dirle, in realtà non sapevo nemmeno per quale motivo fosse ancora lì davanti quella porta.

𝙒𝘼𝙑𝙀𝙎 - 𝘑𝘑 𝘔𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora