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Tyler
Quando uscii dagli spogliatoi, Charlie se n'era già andata. Dopo una settimana di silenzio stampa – durante la quale non avevo fatto altro che pensare a lei, sentendomi in colpa per le parole che le avevo detto – finalmente avevo avuto modo di parlarle. Avevo esagerato e lei aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me; ma speravo comunque di trovarla seduta sugli spalti, una volta finito l'allenamento. Non facevo altro che rimproverare Liam per i suoi modi di fare con Charlie, ma forse io mi ero comportato anche peggio. Come mi era passato per la mente di dirle certe cose? La risposta era semplice. Il solo pensare alle mani di Kyle che vagavano sul corpo di lei, mi faceva venire i conati di vomito. Avevo notato come lei lo guardava alla festa e la cosa non mi era piaciuta affatto. Conoscevo Kyle da anni, ormai, e volevo che stesse il più lontano possibile da Charlie. Lei era sprecata per uno come lui, e lui le avrebbe spezzato il cuore.
«Non vedo l'ora che arrivi domani sera» esordì Michael Fetch, uno dei miei compagni di squadra, mentre sfregava velocemente i palmi delle mani. La sera seguente, le Alpha Delta Chi – una sorellanza di ragazze cristiane, che a parer mio di cristiano non avevano proprio nulla – avrebbero dato una festa nella loro villa e tutti non stavano nella pelle. Le feste delle ΑΔΧ erano sempre l'evento dell'anno, soprattutto perché quelle ragazze giocavano a fare le difficili, ma alla fine si buttavano tra le braccia di chiunque gli capitasse davanti. Era ironico come leggessero la bibbia nel tempo libero, predicando di quanto fosse importante rimanere pure per quello che sarebbe stato l'uomo della loro vita, quando in realtà pensavano al sesso ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Una volta, Thomas Moore – un ex-studente di quell'Università – aveva raccontato in giro che ad una di quelle feste aveva fatto una cosa a tre con due ragazze della sorellanza. Sosteneva che fossero praticamente insaziabili. Nessuno sapeva quanto fosse vera quella storia, ma tutti sapevano che le ΑΔΧ erano in fondo delle gran porche.«Mike, cosa dirà la tua ragazza?» gli chiesi io con tono scherzoso. Michael e Jocelyn stavano insieme dai tempi del Liceo. Visti da fuori, sembrano una coppia dolcissima. La realtà dei fatti era però ben diversa, dato che la poverina era più cornuta di un alce; ma nonostante avesse sorpreso il fidanzato con le mani nel sacco più e più volte, era troppo innamorata per lasciarlo. Stupida.
«La mia Jocy mi ama troppo» rise lui, sistemandosi meglio il borsone sulla spalla.
«Perché non la lasci e basta?» domandò Liam, mentre camminavamo tutti verso la grande villa in cui abitavamo.«Perché la amo». Scossi la testa, sbuffando appena.
«Non è vero che la ami» si intromise Cody, calciando un sassolino. Cody e Tony avevano una relazione stabile con le ragazze dal primo anno di College, quando le conobbero ad una festa. La parte divertente era che Cody era interessato a Jules e Tony a Betty, alla fine però le coppie si erano scambiate. Ironico. Nonostante ciò, entrambi avevano delle relazioni sane e nessuno di loro aveva mai tradito la propria fidanzata.«Cody ha ragione» dissi io.
«E tu che ne sai di cos'è l'amore? L'ultima volta che hai avuto una relazione avevi quindici anni» ridacchiò Liam, dandomi una pacca sulla schiena. Non aveva del tutto torto. La mia ultima relazione risaliva al primo anno di Liceo. Susy Coleman era dolcissima. Non era bellissima, ma era dolce. Aveva gli occhi blu, non azzurri come i miei, ed i suoi capelli erano corvini. Certo, era una bella ragazza, ma era stata proprio la sua dolcezza a colpirmi. L'avevo incontrata il primo giorno di Liceo, quando per sbaglio la urtai facendole cadere tutti i libri di mano. L'avevo urtata io, eppure fu lei a scusarsi con me. La nostra relazione durò solo otto mesi, ma Susy Coleman sarebbe rimasta per sempre nel mio cuore. Non ero innamorato di lei – l'amore, purtroppo non l'avevo mai provato – ma avevamo condiviso molte esperienze insieme, tra cui la nostra prima volta, perciò non avrei mai potuto dimenticarla. Nonostante i miei ventun'anni, Susy era stata la mia prima ed unica ragazza. Quando ci lasciammo capii che non ero fatto per stare in una relazione, mi piaceva frequentare le ragazze senza mettere troppi freni. E la cosa era andata avanti per anni ed anni, fino ad arrivare al mio ultimo anno di Università. Ero praticamente un adulto, ma non avevo la minima idea di che cosa fosse l'amore. Patetico.
«Prima o poi mi innamorerò anch'io» risposi dopo un po'. Non volevo una relazione seria, o forse non la volevo perché non avevo ancora incontrato la persona giusta. Ma avrei voluto comunque innamorarmi. Quando Tony mi parlava di Jules e di come si sentisse grazie a lei, provavo un po' di invidia. Perché per quanto fosse bello scopare, mancava sempre quel qualcosa. Ginny era fantastica. Era simpatica, gentile, altruista e facevamo del gran bel sesso. Ma mancava sempre quella scintilla che avrebbe dovuto rendere tutto speciale. Però, era proprio per questo che la nostra relazione funzionava: scopavamo ma non provavamo niente.
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THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passi
RomanceCharlotte Morris inizia il suo primo anno all'Università e, per una volta nella sua vita, tutto pare andare per il verso giusto. Tuttavia, quando Kyle Davidson le chiede di uscire insieme la situazione cambia. Perché Kyle è un giocatore di Football...