18 - Charlotte

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Charlotte

La testa mi faceva male e la nausea minacciava di farmi vomitare da un momento all'altro. La sera prima avevo esagerato con l'alcool e non avrei dovuto. Mi sentivo di merda. La parte peggiore era che non mi ricordavo gran parte della serata. Mi ricordavo di aver parlato a lungo con Kyle, cercando di ignorare le occhiate piene d'ira che mi lanciava Liam. Mi ricordavo di aver trovato Tyler nel giardino sul retro della casa e di averci addirittura discusso, dopodiché buio totale. Guardai attentamente la stanza che mi circondava, rendendomi conto del fatto che Tyler non ci fosse. Strano. Che fosse uscito? Controllai l'ora sul telefono e sbuffai appena vedendo che erano le due del pomeriggio. Avevo perso un'intera mattinata in cui avrei potuto sistemare i miei appunti ed iniziare a studiare qualcosa. Controvoglia, mi alzai dal letto (trattenendo un conato di vomito alla sola idea di aver dormito di nuovo su quel materasso schifoso) e presi un'aspirina dalla tasca dello zaino. Mi pareva quasi che stesse per esplodermi la testa, tanto mi faceva male. Fortunatamente, avevo l'abitudine di avere sempre delle aspirine con me, così ne presi una, sperando che mi facesse sentire meglio. Dopodiché entrai in bagno, mi spogliai e aprii l'acqua della doccia. Rimasi a fissare la mia immagine allo specchio, aspettando che l'acqua diventasse bollente. Odiavo il fatto di non riuscire ad essere magra come le altre ragazze, nonostante ci stessi provando con tutte le mie forze. Il mio seno non era piccolo e delicato, era prosperoso e quasi volgare. I miei fianchi non erano stretti, ma larghi e ciò mi metteva a disagio. La sera prima avevo accettato di indossare il vestito nero che Betty e Jules mi avevano portato, ma mi ero sentita a disagio per tutta la sera. E di certo, i commenti di Tyler non mi avevano aiutata. Mi aveva guardata in un modo... come se volesse dire "ti prego torna ai tuoi vestiti oversize che nascondono tutta questa roba". Mi lavai velocemente i denti, prima di infilarmi in doccia e lasciare che l'acqua bollente mi scorresse sul corpo. Il mal di testa aveva iniziato ad affievolirsi, facendomi sentire più tranquilla. Mentre mi insaponavo, immaginai che fossero le mani di Tyler a toccarmi. Non avrei dovuto e lo sapevo bene, eppure la mia mente tornava sempre a lui. Ripensai alla sera in cui avevamo mangiato thai seduti sul letto e a come ci eravamo quasi baciati. Lui mi vedeva come una ragazzina, ma io proprio non riuscivo a pensare al ragazzo come un fratello maggiore. Perché la mia mente continuava a vagare, ripensando ai suoi muscoli scolpiti, alle sue labbra carnose... lentamente, la mia mano scese sempre di più, fino a trovare la mia intimità, la quale già pulsava al solo pensiero di essere sfiorata dalle mani esperte di Tyler. Non ero solita a darmi piacere, ma in quel momento ne sentivo davvero il bisogno. La doccia però non era il posto migliore, poiché sarebbe stato particolarmente scomodo riuscire a toccarmi in quel cubicolo stretto. Finii di lavarmi, dopodiché tornai in camera. Stesi sul letto l'asciugamano con cui avevo fasciato il mio corpo, per poi sistemarmi meglio su di esso. Iniziai a massaggiare il mio seno, riservando una particolare attenzione ai capezzoli turgidi. Immaginai le labbra soffici di Tyler, intente a baciare e succhiare i miei capezzoli, dandomi così piacere. Gemetti appena. Avrei voluto pensare a Kyle, ma ogni volta che ci provavo, fallivo miseramente, tornando a visualizzare dei capelli color pece e un paio di occhi azzurro mare. Accarezzai dolcemente il mio corpo, passando dal seno al ventre, immaginando che Tyler ci lasciasse una scia di baci umidi, fino ad arrivare finalmente alla mia intimità, già bagnata e pronta per lui. Con una mano presi a massaggiare il clitoride, il quale pulsava, bisognoso di attenzioni; mentre con l'altra continuai ad accarezzare un seno, pizzicando un po' il capezzolo di tanto in tanto. Sospirai in preda al piacere, immaginando la bocca di Tyler sulla mia intimità: la sua lingua che la leccava, e la sua bocca che la succhiava, quasi come se fosse affamato.

«Oh Ty» gemetti, per poi stringere il labbro inferiore tra i denti. Non potevo rischiare che qualcuno mi sentisse, ma era come se non riuscissi a trattenermi. Inserii un dito senza troppi problemi, visto quanto ero bagnata, e poiché non mi sembrava abbastanza ne aggiunsi un altro. Ora la bocca di Tyler stava sul mio clitoride, mentre le sue dita mi penetravano, facendomi provare piacere in due modi diversi.

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora