29 - Tyler

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Tyler

«Bunny, rallenta!». Da quando avevo accettato la sua offerta, – circa cinque minuti prima – Charlie era diventata a dir poco euforica e aveva preso a correre verso l'ingresso della grande villa. Le sue gambe erano cortissime in confronto alle mie, ma la ragazza era capace di correre veloce.

«Dai, McMillan. Muoviti!» gridò, prima di fare ingresso nella casa e sparire tra la folla che ballava nel salotto. Cristo, quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire. Sentii la mano di qualcuno sulla spalla destra, così mi voltai di scatto, ritrovandomi davanti gli occhi grigi di Liam.

«Dov'eri finito?» mi domandò, anzi gridò, all'orecchio.

«Ero uscito a prendere una boccata d'aria» replicai. Annuì appena. La folla prese ad urlare in modo frenetico e noi ci voltammo nella loro direzione. Betty, Jules, Charlie ed una ragazza che non conoscevo vestita da Angelo, erano salite sul tavolo che avevamo messo in salotto, offrendo ai presenti un'ampia visuale dei loro sederi che si muovevano al ritmo della musica. Perlomeno, Charlotte si era sbarazzata del suo a dir poco inquietante costume da Ghostface. Indossava dei jeans sbiaditi ed un maglioncino azzurro. Certo, non era proprio un outfit da festa, ma era comunque meglio di quella tunica nera.

«La faccio scendere» dissi al mio amico. Ma mentre stavo per muovermi verso la folla, Liam mi fermò, piazzandomi davanti il suo braccio. Lo guardai confuso.

«Lascia che si diverta» sorrise. C'erano tre opzioni: A) Quello non era Liam, ma un suo sosia (molto più simpatico ed indulgente di lui); B) Era rinsavito e aveva smesso di comportarsi come un cane da guardia nei confronti della sorella; C) Aveva sbattuto molto forte la testa e la sua personalità era stata alterata da tale fatto. Al momento, propendevo per l'opzione C.

«Ti senti bene?» chiesi all'amico, in evidente stato di shock. Mai e poi mai mi sarei aspettato quella reazione da lui. Oddio, forse aveva davvero battuto la testa. O forse, era valida anche l'opzione A. Magari, il vero Liam era stato rapito dagli alieni ed era stato sostituito da quel fantoccio simpatico. Come nel primo film di Men in Black. Anche se nel film, Edgar non era di certo diventato più simpatico.

«Ho solo imparato dai miei errori. – fece spallucce – Per quanto mi costi ammetterlo, Lottie non è più una bambina» sorseggiò il drink che aveva in mano, rivolgendo di nuovo lo sguardo alla sorella che si stava divertendo come una matta insieme alle sue amiche. La guardava con ammirazione, come un padre fiero. E un po' lo capivo, considerando che lui aveva praticamente cresciuto Charlotte.

«Ragazzi- O mio Dio!» Brianna si bloccò di colpo, osservando la scena che le si era presentata davanti. Però, sembrava divertita. Lei e Charlotte non si piacevano granché, ma forse ciò era dato dal fatto che si era sempre comportata da stronza nei confronti della sua ex coinquilina.

«Avevi bisogno di qualcosa?» le chiese poi Liam.

«Sì, volevo dirvi che Mike e Jocelyn stanno litigando in cucina». Immediatamente, io e Liam ci scambiammo uno sguardo d'intesa. Ci allontanammo da Brianna, catapultandoci in cucina, dove in effetti, il nostro compagno di Squadra e la sua fidanzata stavano litigando di fronte a molti ospiti ficcanaso. Alcuni stavano addirittura filmando la scena con i propri telefoni. Cristo, perché la gente era così idiota?

«Sei proprio un coglione!» gridò Jocelyn tra le lacrime.

«Beh, se non scopassimo solo una volta all'anno, non avrei bisogno di andare a scoparmi altre ragazze!». Presa dall'ira, Jocelyn afferrò una bottiglia di Tequila, scagliandola contro Michael con tutta la forza che aveva in corpo. Prontamente, il ragazzo si scansò, lasciando che la bottiglia colpisse il pensile della cucina, per poi rompersi in mille pezzi.

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora