16
Charlotte
Mi svegliai di soprassalto, a causa della luce del sole che penetrava dalle tapparelle e mi batteva in pieno viso. Sbadigliai ancora mezza assonnata e feci per stiracchiarmi, quando mi resi conto che un braccio mi circondava in vita, impedendomi di muovermi. Strabuzzai gli occhi, voltandomi lentamente verso destra. Tyler dormiva beato, con la bocca socchiusa ed un ciuffo di capelli scuri che gli ricadeva sulla fronte. Il suo braccio mi teneva stretta a sé e le nostre gambe erano intrecciate sotto le lenzuola. La vera domanda era: cosa ci facevo nel suo letto? Certo, la sera prima avevamo bevuto qualche birra, ma non ero di certo sbronza. Ricordavo perfettamente di essermi addormentata sul pavimento freddo e non su quel letto pieno di... non volevo nemmeno pensarci. Al solo pensiero di aver dormito lì quasi vomitavo. Con un'espressione disgustata sul viso, afferrai il suo braccio, provando a spostarlo dal mio corpo. Tyler mugugnò qualcosa e strinse ancora di più la presa. Sbuffai appena, provando a ripetere il gesto.
«Che stai facendo?» sussurrò il ragazzo, con la bocca impastata dal sonno. Spostai lo sguardo, notando che mi guardava con un occhio appena aperto. Pensai che fosse carino così, mezzo addormentato, però scacciai quel pensiero dalla mente. Perché mai aveva deciso di mettermi a letto? E perché mai aveva deciso di dormire insieme a me? Da piccoli ci era capitato di dormire insieme, quando lui e Liam costruivano dei fortini in salotto o quando andavamo in campeggio insieme ai nostri padri; ma rifarlo da adulti era tutt'altra cosa. Era quasi imbarazzante.
«Spostati» dissi a mia volta, spingendolo appena. Tyler era molto più forte di me, perciò ogni tentativo di levarmelo di dosso era pressoché vano.
«No, sei comoda» mi strinse di più a sé, appoggiando la sua guancia nell'incavo del mio collo. Per qualche strano motivo, mi piaceva stare su quel letto con lui, lasciando che si accoccolasse a me. Sentii un formicolio piacevole nel petto, una sensazione di calore che si espandeva per tutto il mio corpo.
«Devo fare pipì» mentii, sperando che almeno in quel modo avrei potuto levarmelo di dosso. Averlo così vicino, non mi aiutava in alcun modo a cercare di vederlo solo come un amico. Sbuffando sonoramente, Tyler mi lasciò andare. Afferrai il telefono e mi diressi in bagno, chiudendomi la porta alle spalle. Solo in quel momento lasciai fuori il sospiro di sollievo che avevo trattenuto fino a quel momento. Con le mani tremanti, decisi di telefonare a Niki. Non parlavamo già da giorni e anche quando riuscivamo a metterci in contatto, non riuscivamo mai ad avere una conversazione vera e propria. Dopo qualche squillo, il suo viso apparve sullo schermo del cellulare. Vedevo il cielo sopra alla sua testa, il che indicava che si trovasse fuori.
«Lottie!» mi salutò allegra, lasciando che un grande sorriso le comparisse in volto.
«Ciao straniera» scherzai io, ridacchiando appena.
«Lo so, non ci siamo sentite molto e mi dispiace. E' che con questa distanza- arrivo!» gridò a qualcuno in lontananza. Ed ecco che di nuovo non mi dedicava la sua piena attenzione.
«Vai da qualche parte?» chiesi, cercando di nascondere la mia irritazione. Era davvero così difficile dedicarmi cinque minuti del suo tempo? Diamine, era la mia migliore amica e non sapeva niente di tutto ciò che mi era successo nell'ultimo periodo.
«Scusa, sto andando in biblioteca che devo studiare con Cheryl» mi sorrise di nuovo, ma stavolta non ricambiai.
«Capisco» sospirai, passandomi una mano tra i capelli scompigliati.
«Tu dove sei? Quello non è il tuo bagno» osservò meglio l'ambiente in cui mi trovavo dallo schermo del suo telefono.
«Infatti, sono da Tyler». La bionda sgranò gli occhi e la sua bocca si spalancò in preda alla sorpresa.
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THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passi
RomanceCharlotte Morris inizia il suo primo anno all'Università e, per una volta nella sua vita, tutto pare andare per il verso giusto. Tuttavia, quando Kyle Davidson le chiede di uscire insieme la situazione cambia. Perché Kyle è un giocatore di Football...