Epilogo

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Epilogo

Charlotte

Vedere Tyler e Liam con indosso la toga della UCLA ed il Tocco Accademico non aveva prezzo.

Negli ultimi mesi le cose erano andate davvero bene ed ora, il tanto atteso giorno della laurea era arrivato. Ero fiera di loro, dei traguardi che avevano raggiunto, ma provavo comunque un senso di malinconia. Liam era stato chiamato dai Las Vegas Raiders, il che voleva dire che si sarebbe trasferito e che ci saremmo visti solo quando ne avremmo avuto l'occasione. Tyler, invece, aveva firmato il contratto con gli LA Rams. Alla fine, Harrison King l'aveva richiamato. In effetti, dopo il rientro di Liam e Tyler in Squadra, i Bruins avevano fatto faville sul campo. Ero certa che mio fratello ed il mio ragazzo sarebbero entrati nella NFL. In effetti, loro erano nati per stare sul campo da Football. Quando Liam venne chiamato sul palco, mamma prese a singhiozzare accanto a me.

«Dai, non piangere» cercai di consolarla, pur continuando a scattare delle foto a Liam, che sorrideva sornione con lo sguardo verso di noi.

«Sono così fiera di lui» disse mamma, per poi soffiarsi il naso. Sapevo che le sue erano lacrime di gioia, ma comunque non amavo vederla piangere. Liam ci guardò un'ultima volta, per poi scendere dal palco. Mi sarebbe mancato davvero tanto. Sarebbe stato lontano, però ci eravamo promessi di chiamarci ogni giorno. E poi, visto che anche io avevo concluso l'anno in bellezza, passando tutti gli esami, sarei potuta andare da lui per un po'. Certo, non potevo fare molto a Las Vegas, visto che non avevo ancora ventun anni, ma mi sarebbe comunque piaciuto fare un giro per la Strip e passare del tempo con Liam.

«Anche io lo sono» le sorrisi, accarezzandole dolcemente la schiena. Quando Tyler salì sul palco, il cuore mi si fermò. Era davvero arrivato quel giorno. Cosa ci sarebbe stato dopo? Sì, sarebbe rimasto a Los Angeles, ma che ne sarebbe stato di noi? Io avrei continuato la mia vita al College, mentre lui era ormai diventato un adulto. Beh, avrei potuto vantarmi di stare con un giocatore della NFL, finché sarebbe durata. Il ragazzo, proprio come aveva fatto mio fratello, strinse la mano a tutti e poi si girò verso il pubblico. Non importava quante persone ci fossero, (e ce n'erano davvero tante) i suoi occhi trovarono comunque i miei in mezzo alla folla. Gli sorrisi. Tyler McMillan, il ragazzino fastidioso con il quale ero cresciuta, era ormai un uomo. L'uomo che amavo. Istintivamente, una lacrima mi scappò dagli occhi. Non sapevo se quella fosse una lacrima colma di gioia o timore. Avevo davvero paura per noi. Non sapevo che cosa ci avrebbe riservato il futuro. La nostra relazione sarebbe durata? E se sì, quanto? Purtroppo, però, non c'era modo di prevedere ciò che ne sarebbe stato di noi. Gli scattai almeno una dozzina di foto, se pur con mani tremolanti. Per fortuna, però, non erano venute mosse. Non me lo sarei mai perdonato. La cerimonia proseguì con il discorso di alcuni studenti – ai quali, a dirla tutta, non prestai minimamente attenzione. La mia mente vagava da tutte le parti ed io continuavo a pormi domande per le quali non avevo risposta. Dopo tutto ciò che era successo, io e Tyler avevamo solo pensato a goderci il momento, senza mai fermarci a pensare al futuro. Quindi, non avevamo mai deciso che cosa fare dopo la sua Laurea. In compenso, il dormitorio aveva riaperto e avrei avuto un posto dove andare. Anche se la Casa degli Atleti mi sarebbe mancata. Cavolo, stavamo parlando di una villa a due piani dotata di tutti i comfort. In confronto, la mia camera al dormitorio sembrava un ripostiglio. Sorrisi appena, ricordando i volti di Liam e Tyler il mio primo giorno alla UCLA, quando ero rimasta estasiata dalla mia stanza. Ora capivo il perché della loro reazione. Una volta abituati allo standard di quella casa, era a dir poco impossibile tornare indietro.

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La grande Villa era stata allestita con striscioni e palloncini, per festeggiare la laurea dei giocatori che avevano abitato lì per ben tre anni. Con la coda degli occhi notai Tony e Kyle, intenti a fissarmi. I due avevano continuato a fare comunella, ma in compenso Jules aveva mollato Anthony. Si era resa conto che – testuali parole – "Era un coglione patentato". In effetti, era abbastanza triste che continuassero a concentrarsi su me e Tyler. Non avevano di meglio da fare? Patetici.

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora