45 - Charlotte

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Charlotte

Non sapevo che ore fossero, tantomeno mi interessava. A giudicare dai raggi del sole che trapelavano dalle tapparelle, però, doveva essere mattina. O forse pomeriggio, chissà. Erano giorni che me ne stavo sdraiata sul divano, con un plaid azzurro tirato fin sopra la testa.
Dopo aver preso tutte le mie cose - impacchettandole sotto lo sguardo attento di Tyler - me n'ero andata il più velocemente possibile. Il mio cuore sapeva che se fossi rimasta in quella casa anche solo un minuto in più, non sarei più riuscita ad andarmene. Tyler mi guardava con le lacrime che gli bagnavano il viso ed io non l'avevo mai visto piangere. Forse, solo al funerale di suo nonno Joe, morto qualche anno prima. Mi aveva detto che mi amava, che mi avrebbe amata per sempre ed in quel preciso istante il mio cuore si era frantumato in mille pezzi. Ero rimasta lì, impalata come uno stoccafisso, incapace di dire qualsiasi cosa. Ma forse non c'era niente da dire. Lui sapeva che lo amavo, lo sapeva benissimo.
Non avrei mai voluto scegliere tra lui e Liam; non era nemmeno giusto che lo facessi.
Però, quando la mattina dopo la cena del Ringraziamento mi ero svegliata e mi avevano informata del fatto che Liam se n'era andato, mi sentii il mondo crollarmi addosso.
Tutto sommato, mi aspettavo una reazione simile da parte sua. Ma un conto era immaginarsi una cosa, un altro era viverla per davvero.
Dopo essermene andata dalla casa degli atleti, avevo iniziato a chiamare senza sosta mio fratello, vagando per il Campus mentre mi trascinavo dietro i miei bagagli.
Avevo bisogno di parlare con lui, di dirgli che mi dispiaceva e che per lui avevo rinunciato anche a Tyler. Perché se la nostra relazione lo faceva soffrire, allora non era giusto che io gli causassi quel dolore.

«Dai Lottie, alzati» la voce soave di Michelle mi risvegliò dai miei pensieri.
Mentre vagavo a dir poco disperata per il Campus, alla ricerca di un posto dove passare perlomeno la notte, era stata proprio Michelle a trovarmi. Passava casualmente di lì e quando mi aveva vista girovagare come una matta, mentre mi trascinavo dietro le valigie e avevo gli occhi gonfi a causa del pianto, subito mi aveva domandato cosa fosse successo. Mi aveva proposto di fermarci un attimo al Cafè, così, quando ci eravamo sedute in uno dei tavoli, le avevo raccontato tutto. Le avevo raccontato di come Tony ci avesse seguito, scattandoci delle foto; di come Liam si era infuriato e aveva preso a pugni Tyler; e di come io me ne fossi andata da quella casa.

Infine, la ragazza era stata così gentile da ospitarmi nel suo appartamento. Avevo cercato di rifiutare, non volendo esserle di peso in alcun modo, ma Michelle aveva insistito, sostenendo che non mi avrebbe lasciata in mezzo alla strada. Così, mi vidi costretta ad accettare la sua proposta, anche perché non sapevo dove andare.

«Sono un po' stanca» mentii, rivolgendole un sorriso. In realtà non ero stanca, semplicemente non avevo voglia di alzarmi. Ad essere sincera, non avevo voglia di fare niente. Ovviamente, tutto ciò che era successo era diventato di dominio pubblico ed io me n'ero resa conto quando, passando per i corridoi, avevo visto gli studenti fissarmi e parlottare tra di loro. A quel punto, avevo deciso di starmene rinchiusa in quell'appartamento, finché la gente non avrebbe iniziato a concentrarsi sul prossimo pettegolezzo. Michelle era pienamente d'accordo con me, e mi aveva detto che avrebbe frequentato lei le lezioni per entrambe, per poi passarmi gli appunti su cui studiare.

«Lottie - sospirò la ragazza, prendendo posto accanto a me - sono stanca di vederti così» ammise, per poi accarezzarmi i capelli. Mi misi a sedere, stringendomi le ginocchia al petto.
«È che non so se ho fatto la cosa giusta» dissi, mantenendo il contatto visivo. I suoi occhi scuri si addolcirono, sentendomi pronunciare quelle parole.

«Ti ho già detto come la penso». In effetti, l'aveva fatto. Fin dall'inizio, Michelle mi aveva detto che secondo lei avevo sbagliato. La ragazza sosteneva che avrei dovuto smetterla di essere succube di mio fratello, perché la vita era la mia e avrei dovuto fare ciò che più mi rendeva felice. E rompere con Tyler di certo non mi faceva fare i salti di gioia.

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora