47 - Tyler

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Tyler

Dire che Charlie mi mancava, sarebbe stato un eufemismo. Mi mancava come l'aria quando si sta con la testa sott'acqua, ed i polmoni bruciano a causa della mancanza di ossigeno. Mi mancava come quando il cielo è cupo, e si sente la mancanza del sole. La sua assenza era dolorosa. Mi sentivo come se non riuscissi a funzionare correttamente, senza Charlie al mio fianco. I mesi passavano ed il mio letto era sempre freddo e vuoto. Di notte mi rigiravo in continuazione, nella speranza che le mie braccia trovassero il suo corpo minuto; ma lei non c'era mai. I suoi effetti personali erano spariti dalla mia stanza, così come la scia di profumo floreale che si portava dietro. Era come se non fosse mai esistita, come se non avesse mai fatto parte della mia vita; come se non fosse mai stata l'essenza dei miei giorni.

Però, la sera prima aveva finalmente risposto ad un mio messaggio. Certo, ribadiva che tra di noi era finita e aveva aggiunto che avrei dovuto smetterla di scriverle. Però aveva risposto. E lei non aveva mai risposto in quei due mesi. Forse, era un piccolo passo verso il finale che avrei tanto voluto per noi due. Forse, potevo tornare a sperare di averla di nuovo tra le mie braccia.

Sentii bussare alla porta e subito mi risvegliai dai miei pensieri. Cody fece capolino, sorridendomi appena. Mancavano pochi giorni al suo Compleanno, e Betty si stava impegnando con tutta sé stessa per organizzare una bella festa al suo ragazzo. Ovviamente, Cody era all'oscuro di tutto ciò.

«Cosa stai facendo?» domandò, prima di entrare nella mia stanza e richiudersi la porta alle spalle.

«Niente» feci spallucce. Il ragazzo annuì appena, poi prese posto accanto a me sul bordo del letto.

«Ho saputo che Liam si è deciso a parlarti» disse poi. Lo guardai confuso. Cosa intendeva con quella frase? Intendeva che Liam voleva parlare con me? O forse, era convinto che io e Liam avessimo parlato? Il mio amico aveva continuato ad ignorarmi per mesi. Avevo tentato di parlare con lui per ben tre volte, dopodiché avevo rinunciato. Anche perché, l'ultima volta mi aveva letteralmente sbattuto la porta in faccia.

«Cosa intendi?» chiesi, dando voce ai miei pensieri.

«A quanto pare, Liam ha detto a Sully che vuole parlarti. E beh, ovviamente Sullivan l'ha detto a me, che lo sto dicendo a-»

«Sì, ho capito. – lo interruppi, alzandomi di scatto dal letto – Ma cosa ti fa credere che io ora abbia voglia di parlare con lui?» domandai, incrociando le braccia al petto. Guardavo Cody dall'alto in basso, letteralmente. Non volevo di certo intimorirlo in qualche modo, ma udendo le sue parole mi sentii come se mille spilli avessero iniziato a punzecchiarmi la pelle, rendendomi impossibile starmene a sedere su quel letto.

«Amico, dovete smetterla di comportarvi come due donne mestruate» sbuffò lui, alzandosi a sua volta. Ora ce ne stavamo faccia a faccia, guardandoci dritti negli occhi. Sembrava quasi una guerra di sguardi, perché nessuno dei due osava distogliere gli occhi dal viso dell'altro.

«Come scusa?».

«Hai sentito bene – insistette, senza muoversi nemmeno di un millimetro – Questa storia va avanti da mesi e sta diventando quasi imbarazzante. Siete migliori amici, anzi, siete praticamente fratelli, siete cresciuti insieme. E ora vi comportate come due donne che litigano per una borsa firmata. Cazzo, sedetevi ad un tavolo e parlatene da adulti. Sì, tu sei uno stronzo perché per mesi ti sei scopato sua sorella alle sue spalle; e sì, lui è uno stronzo perché ha reagito da maniaco e ti ha spaccato la faccia. E' evidente che siete entrambi due tipi problematici, ma finalmente Liam si è dato una svegliata e ha deciso di seppellire l'ascia di guerra. Quindi, per l'amor di Dio Tyler, siediti a quel cazzo di tavolo e parla con lui. Perché giuro che se non lo fate sono capace di prendervi a schiaffi entrambi. Mi avete stufato» Cody disse tutto d'un fiato, diventando paonazzo in viso a causa della mancanza d'aria. Io, d'altro canto, rimasi in silenzio mentre guardavo il mio compagno con occhi sgranati. Proprio non sapevo cosa dire. Cody aveva pienamente ragione ed io questo lo sapevo bene. Così come sapevo che risolvere con Liam mi avrebbe permesso di riconquistare Charlie. Charlotte era estremamente legata al fratello e se io e lui fossimo riusciti a risolvere i nostri problemi, ciò mi avrebbe sicuramente messo in buona luce con la ragazza. Purtroppo, lei non riusciva a capire che era stata Ginny a baciarmi e che io quel bacio non lo volevo minimamente. Tutto ciò di cui avevo bisogno erano cinque minuti con lei. Cinque minuti mi sarebbero bastati per dirle che quel bacio era stato un errore, perché le uniche labbra che volevo baciare per davvero erano le sue.

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora