THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passi

6 - Charlotte

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Charlotte

Quando l'allenamento dei ragazzi terminò, decisi di tornare al dormitorio con Betty e Jules. Le due, per tutta la durata della nostra passeggiata, non avevano fatto altro che parlarmi di ciò che avevano visto. Ovvero, Kyle che mi aveva chiesto di uscire e che aveva salvato il suo numero nel mio cellulare. Io, invece, rimasi in silenzio. Non sapevo cosa dire, tantomeno come approcciarmi a lui. Non ero andata ad un appuntamento da quando avevo sedici anni e non avevo la minima idea di come comportarmi con Kyle, quindi avevo paura. Lui era più grande di me, più esperto di me; ed io non sapevo nemmeno come conversare con lui senza rendermi ridicola. Avevo bisogno di Niki, ma lei non c'era. E per quanto potessero essere simpatiche, Betty e Jules non erano esattamente mie amiche. Pranzavamo insieme, facevamo conversazione, ma se avessi dovuto chiedergli consigli mi sarei messa in ridicolo. Era solo colpa di Liam se mi trovavo in quella situazione. Colpa sua e della sua stupida gelosia, che per anni aveva fatto sì che i ragazzi stessero alla larga da me. Quando arrivammo al dormitorio, dopo essersi rese conto che non avevo intenzione di mandare avanti quella conversazione, Betty e Jules se ne andarono salutandomi educatamente. Mi chiusi in camera e tirai un sospiro di sollievo quando notai che Brianna non c'era. Tirai fuori il telefono, decisa a chiamare Niki. Avevo davvero bisogno di parlare con lei. Era l'unica che poteva capirmi e che poteva aiutarmi in quel momento.

«Andiamo...» sospirai al terzo squillo, quando iniziai a pensare che la ragazza non avrebbe risposto. Proprio come immaginavo, la telefonata terminò ed un messaggio di Niki apparve sullo schermo del telefono.     

Da Niki

Non posso rispondere. Ti chiamo più tardi :)

Sbuffai appena, passandomi nervosamente una mano tra i capelli. Mi sentivo tremendamente sola. Era imbarazzante che alla mia età non avessi la minima idea di come comportarmi con un ragazzo. Volevo solo mettermi sotto le coperte e piangere, ma ciò non avrebbe di certo risolto i miei problemi. Così, iniziai a mettere in moto il cervello, cercando di trovare una soluzione. Niki era lontana, in più non conosceva Kyle ed i suoi consigli magari avrebbero funzionato fino ad un certo punto. Brianna era odiosa e cercava anche di evitarmi in tutti i modi – cosa che in realtà nemmeno mi dispiaceva. Betty e Jules erano molto gentili con me, ma avrebbero smesso sicuramente di frequentarmi se avessi deciso di chiedere aiuto a loro. Liam non doveva sapere nulla, altrimenti avrebbe rovinato tutto sul nascere e non avrei nemmeno avuto l'occasione di uscire con Kyle. In quel momento, fu come se una lampadina si fosse accesa nel mio cervello. Tyler. Tyler era a dir poco perfetto. Innanzitutto, io e lui ci conoscevamo da tutta la vita, quindi non mi sarei di certo messa in ridicolo se gli avessi chiesto dei consigli; in secondo luogo, era un maschio, perciò chi meglio di lui poteva darmi dei consigli su cosa piace o meno ad un ragazzo? Era nella squadra di Football, conosceva bene Kyle e avrebbe potuto aiutarmi a capire cosa piaceva a quest'ultimo e come prepararmi al meglio ad un appuntamento con lui. Infine, doveva scusarsi per ciò che mi aveva detto una settimana prima. Ed io sapevo bene che Tyler era disposto a qualsiasi cosa pur di scusarsi con me, anche se ciò voleva dire aiutarmi a fare colpo su Kyle e nascondere il tutto al suo migliore amico. Un grande sorriso si fece largo sul mio volto. Volevo andare immediatamente nella casa degli atleti, ma decisi di finire di sistemare i miei appunti prima. Se non l'avessi fatto sarei rimasta indietro e ci avrei messo di più a rimettermi in pari. Dopo una decina di minuti, il telefono prese a squillare.       

«Hey» salutai dopo aver accettato la chiamata. Nicole era solita chiamarmi su FaceTime, ma magari era indaffarata, per questo aveva optato per una semplice telefonata.
«Scusa se non ti ho risposto prima, ero in biblioteca. Come stai?» chiese poi. Sentii dei rumori dall'altra parte della cornetta, segno che molto probabilmente si trovava per strada.