17 - Tyler

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Tyler

Se avessi detto che non mi era piaciuto dormire con Charlie, avrei mentito. Nonostante il mio letto fosse pulito e sistemato di tutto punto, aveva preferito il pavimento duro e scomodo. Tuttavia, non appena si era addormentata profondamente, l'avevo presa in braccio e stesa sul letto. Quando mi svegliai al suo fianco, il cuore prese a formicolarmi nel petto. In fondo, provavo una forte attrazione nei suoi confronti e non potevo negarlo.

«Quanto ci metti?!» gridò Charlie dall'altra parte della porta del bagno, bussando freneticamente. Sbuffai appena, cercando di mantenere la calma come meglio potevo. Quella ragazza riusciva a farmi saltare i nervi senza troppi problemi. Spalancai la porta del bagno e per un breve istante trattenni il respiro, notando come si era vestita Charlotte. Indossava un tubino nero, così corto da mettere in risalto le sue gambe abbronzate. Le spalline erano fatte di piccole gemme bianche, le quali illuminavano ancora di più la sua pelle ancora abbronzata. Il vestito fasciava perfettamente il suo corpo, facendo sì che notassi ogni singola curva. Il suo viso, solitamente pulito, ora era ricoperto di trucco. Le sue labbra carnose erano dipinte di rosso e le piccole lentiggini che aveva sul naso erano nascoste da chili di fondotinta. Non era da lei conciarsi in quel modo; sicuramente Jules e Betty avevano contribuito a tutto ciò.

«Che c'è?» chiese poi Charlie, passando lo sguardo dal mio volto al vestito. Ero rimasto fermo a fissarla in silenzio per troppo tempo.

«Perché sei vestita così?» mi grattai il retro della nuca, con fare imbarazzato.

«Non ti piace?» i suoi grandi occhi scuri sembravano quasi tristi. Non volevo di certo ferirla, ma quell'aspetto non le donava per niente. Charlie era bella proprio perché non aveva bisogno di tutto quel trucco sul viso e perché il suo stile particolare la rendeva speciale, diversa da tutte le altre.

«E' solo che – mi fermai un attimo, riflettendo su quali fossero le parole giuste da usare – sei così diversa» conclusi. Sembravo un cretino, impalato come uno stoccafisso di fronte alla porta del bagno, incapace di formulare una frase di senso compiuto.

«Ed è un male?» Charlotte quasi mise il broncio. "Bravo coglione" pensai. Stavo praticamente distruggendo la sua autostima.

«No è che-»

«Allora, vieni o no?» gridò Betty, spalancando la porta della mia camera da letto. Quando vide me e Charlie, in piedi a discutere, il sorriso che aveva stampato sul volto scomparve. Io e Charlotte la guardammo in silenzio.

«Scusate, io-»

«Tranquilla. – la interruppe Charlotte, posando poi lo sguardo su di me – Io qui ho finito» terminò la frase con un pizzico di cattiveria nella voce. Nonostante avesse bisogno del bagno, uscì dalla stanza senza degnarmi nemmeno di uno sguardo. Betty mi rivolse un accenno di sorriso, dopodiché uscì anche lei, chiudendosi la porta alle spalle. Sbuffai appena, passandomi una mano tra i capelli. La musica iniziò a risuonare all'interno della casa, ma tutto ciò a cui riuscivo a pensare era Charlotte. Si era messa in tiro per quel coglione di Kyle, e la cosa mi infastidiva. Il telefono, appoggiato sul mobiletto del bagno, vibrò per un istante e lo schermo si illuminò, segnalando così l'arrivo di un messaggio.

Da Ginny

Sono nel giardino sul retro ;)

Grugnii appena. Tutti i discorsi di Liam mi tornarono in mente, ma cercai di scacciarli come meglio potevo. Virginia non era innamorata di me, punto e basta. Inoltre era un'ottima distrazione, per impedirmi di pensare a Charlie e alle sue gambe abbronzate. L'immagine del suo corpo fasciato dal tubino nero continuava a presentarsi nella mia mente. Uscii dalla mia camera e scesi le scale che portavano al piano inferiore della casa, scansando le coppiette che avevano già iniziato a limonare. Con la coda dell'occhio notai Charlie e Kyle, intenti a chiacchierare animosamente in un angolo del salotto. La bile mi raschiò la gola. Immediatamente uscii fuori e feci il giro della casa. Ginny se ne stava seduta sulla piccola panchina che si trovava nel nostro giardino e quando mi avvicinai i suoi occhi mi scrutarono curiosi. C'era solo lei lì, poiché il resto delle persone si trovavano all'interno della casa, intenti a ubriacarsi e ballare al ritmo della musica. Alcuni decidevano persino di appartarsi in qualche angolo buio della casa. "E se quel qualcuno fosse Charlie?" pensai. Rabbrividii all'idea delle mani di Kyle su quel corpo perfetto.

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora