11 - Tyler

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Tyler

Ginny sarebbe arrivata a breve, ma tutto ciò a cui riuscivo a pensare era Charlie ed il suo stupido appuntamento con Kyle. Il coglione era uscito di casa poco prima, vestito come un damerino, mentre impugnava le chiavi della sua Audi. Sicuramente voleva usare la sua auto da figlio di papà per fare colpo su Charlotte. Non lo biasimavo, molto probabilmente anche io avrei fatto lo stesso al suo posto. Ma rimaneva comunque un coglione.   

La porta della mia camera si aprì e Virginia fece il suo ingresso.

«Come va?» chiese. Lanciò la borsa in un angolo della stanza, per poi prendere posto accanto a me sul letto. Indossava dei jeans tanto blu quanto il colore dei suoi occhi ed una maglietta bianca, così trasparente da lasciare poco all'immaginazione.

«Come al solito... devo rimettermi in pari con gli appunti di biologia» sospirai, passandomi una mano tra i capelli. Biologia era la materia che più odiavo ed avevo sbagliato a decidere di sostenere l'esame durante l'ultimo anno. Avrei potuto darlo al primo anno, facendomi passare gli appunti di Elizabeth Benson.

«Quando inizia la stagione?». A Ginny interessava davvero della mia carriera da giocatore di Football. Non eravamo una coppia, eppure non si perdeva mai nemmeno una mia partita.

«La prossima settimana. E se non riesco a passare questo esame del cazzo, il Coach mi butta fuori». Mi trovavo nella merda più assoluta. La mia media non era alta e questo il Coach Cunningham lo sapeva bene. Sapeva anche che avevo evitato l'esame di biologia come si evita una malattia venerea e che il suddetto esame, con molta probabilità, avrebbe fatto colare a picco la mia media, rendendola insufficiente. Niente media sufficiente, niente Football. Ma considerando che non me ne fregava niente di fare il fisioterapista, avevo bisogno di giocare per far colpo sugli osservatori ed essere reclutato in una squadra professionista. Quell'anno era la mia ultima chance. Non potevo sbagliare nulla.    

«Hai provato a sentire Liz?» scossi la testa. Ginny ed Elizabeth erano amiche da tanto, dato che si conoscevano già prima del College. Avevano frequentato il Liceo insieme e anche se Elizabeth era più grande di un anno, erano sempre state molto legate l'una all'altra. Virginia aveva provato più volte a convincere l'amica ad aiutarmi, ma lei non ne voleva sapere. Solo al primo anno – quando io ancora non conoscevo Ginny – Liz si era offerta di aiutarmi. Però, visto che ero un deficiente, le dissi che avrei preferito posticipare. Inutile dire che eravamo finiti a letto insieme e che l'avevo liquidata il giorno seguente e che di conseguenza, lei dopo quel fatto si rifiutava in modo categorico di rivolgermi la parola, figuriamoci aiutarmi passandomi i suoi appunti.

«Lo sai benissimo che non ci parliamo, Ginny» le risposi in modo serio. Lei si morse appena il labbro inferiore, forse indecisa su ciò che voleva dire.

«Posso provare a parlarci di nuovo e vedere-»

«Lascia perdere – la interruppi – devo trovare un altro modo».

«Ty, non puoi rischiare di farti mettere in panchina. Non adesso» scosse la testa, facendo oscillare i suoi capelli biondi.

«Pensi che non lo sappia?» quasi gridai, pentendomene subito dopo. Non mi piaceva alzare la voce, tantomeno con Ginny.

«Senti – incalzò lei, afferrandomi la mano – parlerò di nuovo con Liz e troveremo una soluzione. Non lascerò che Cunningham ti butti fuori dalla squadra» mi rassicurò, per poi lasciare un dolce bacio sulla mia guancia. Prima che potessi rendermene conto, i nostri vestiti erano finiti sul pavimento e Ginny stava sdraiata sotto di me.


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«Questo film fa schifo» commentò Mike con la bocca piena di pop-corn. Dopo il nostro incontro, Ginny se n'era andata ed io avevo raggiunto i ragazzi nel salotto. Stavano guardando Lo Squalo di Steven Spielberg.

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora