38 - Charlotte

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Charlotte

Salii le scale in fretta e furia, con il cuore che mi martellava freneticamente nella cassa toracica. Non vedevo Nicole da mesi ormai, e la nostra ultima conversazione risaliva a quella telefonata nel bagno della Biblioteca. Conoscevo quella casa anche meglio della mia, così non fu difficile inquadrare la stanza che io e Niki eravamo solite condividere tutti gli anni. Afferrai il pomello e presi un respiro profondo. Potevo farcela. In fondo, la nostra conversazione al telefono non era andata poi così male. Presi coraggio e girai il pomello in ottone, aprendo così la porta della camera. Niki stava a sedere sul letto a gambe incrociate ed era intenta a smanettare al telefono. Quando mi sentì entrare, i suoi occhi ambrati si puntarono su di me. Rimase impassibile mentre mi richiudevo la porta alle spalle.

«Ciao» salutai timidamente. Le gambe parevano fatte di gelatina ed in quel momento mi pareva impensabile fare anche solo un passo nella sua direzione, senza cascare in terra come una cretina. Così rimasi immobile, appoggiando la schiena alla porta di legno.

«Hey» accennò un sorriso e ciò fu d'aiuto, vista la mia ansia.

«Come stai?». La mia era una domanda a dir poco stupida, ma al momento non riuscivo a pensare a nient'altro. Mi era impossibile ragionare in maniera lucida, poiché la mente era ancora annebbiata dagli avvenimenti degli ultimi mesi.

«Puoi avvicinarti sai, non mordo» ridacchiò lei battendo la mano sul materasso, ed io tirai un sospiro di sollievo. In fondo, nonostante tutto lei era la mia Nicole. Sapeva leggermi come nessun altro e sapeva bene che in quel momento ero in ansia, lo percepiva. Così come io riuscivo a percepire il dispiacere che lei stava provando. Ci conoscevamo da tutta la vita. Avanzai di qualche passo, per poi sedermi sul letto accanto a lei.

«Io-» incalzai, ma la bionda mi interruppe subito.

«Sì, sei stata una stronza. Ma lo sono stata anche io, quindi direi che siamo pari» mi sorrise ed istintivamente l'abbracciai. Mi era mancata Niki. Mi era mancato il suo profumo di vaniglia, la sua sfrontatezza ed i suoi abbracci calorosi.

«Scusami» sussurrai tra i suoi capelli biondi, continuando a stringerla a me.

«Scusa se non ti ho dato le giuste attenzioni» replicò lei, rompendo il nostro abbraccio. Tornammo a guardarci negli occhi e una sensazione di calore si propagò per tutto il mio corpo. In quei mesi avevo sentito la sua mancanza, perché Niki era la sorella che non avevo mai avuto. Le mie giornate senza di lei erano vuote, piatte. Per quanto avessi Tyler al mio fianco, ciò non poteva di certo colmare il vuoto che la mia amica aveva lasciato nella mia vita.

«Io... – incalzai, cercando le parole giuste da dire – ero molto stressata. Sai, sono arrivata al College e non conoscevo nessuno, se non Liam e Tyler e... beh, tu mi mancavi. E poi, come ben sai, Brianna è stata una spina nel fianco».

«Anche tu mi sei mancata molto» tagliò corto Nicole, sapendo bene dove stessi andando a parare. Ci stavo girando intorno, usando fin troppe parole, ma Niki sapeva bene come ero fatta e cosa mi passasse per la mente.

«Sai, io ho fatto amicizia con Cheryl e Sophia e sì, mi sono divertita, siamo andate a diverse feste e nei bar ma... non era lo stesso senza di te, Lottie» sospirò lei, passandosi una mano tra i capelli biondi.

«Anche io sono andata alle feste dei ragazzi» ridacchiai.

«E? Com'erano?» chiese curiosa lei, sorridendomi. Mi morsi il labbro, ripensando a tutto ciò che era successo. Il modo in cui mi ero fatta aiutare da Tyler per conquistare Kyle; la festa delle Alpha Delta Chi quando io e Kyle avevamo commentato Interstellar; La festa di Halloween, quando avevo convinto Tyler a diventare amici di letto. Erano successe così tante cose, e Niki era all'oscuro di tutto. Avrei dovuto raccontargli di Tyler? Di come tutto era nato per scherzo e si era trasformato in una vera e propria relazione?

THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora