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Charlotte
Il grande tavolo della sala da pranzo era colmo di leccornie. Per citarne alcune: tacchino ripieno; patate arrosto; pane all'aglio e gelatina alla menta; e le candele alla cannella, tanto amate dalla madre di Tyler, donavano luminosità all'ambiente. Da quando eravamo piccoli, avevo notato che Mary McMillan aveva una certa fissazione per le candele alla cannella. Casa sua, infatti, profumava sempre di biscotti natalizi, anche a Giugno inoltrato. Certo, c'era chi poteva trovarlo strano, ma io lo trovavo semplicemente adorabile. Mary amava il Natale e voleva che la sua casa avesse sempre uno Spirito Natalizio. Personalmente, non ci vedevo niente di male.
Gettai uno sguardo su Tyler, che se ne stava seduto di fronte a me. Sorrideva, mentre era intento a chiacchierare animatamente con mio fratello. Di tanto in tanto, la mia mente vagava, ritornando al nostro appuntamento sulla spiaggia della sera precedente. Ripensando a tutto ciò che aveva organizzato – pur di passare due ore in mia compagnia senza nessun altro tra i piedi – mi scaldava il cuore. Si era confidato con me, parlandomi di suo padre e di quanto fosse cambiato nel corso degli anni, allontanandosi sempre di più dall'uomo che era stato un tempo. Quella sera, non c'era stato niente di fisico tra noi. Avevamo semplicemente passato un paio d'ore sulla spiaggia, a parlare con lo sguardo rivolto verso la Luna. Eppure, era stata una delle serate più belle della mia vita. Sebbene ci fossimo scambiati a malapena qualche bacio, mi sentivo come se finalmente fossimo riusciti a connetterci su un piano più profondo; come se quella sera, tra di noi, si fosse creato un legame indissolubile.
«Vuoi un po' di patate?» chiese Niki, tenendo sospesa a mezz'aria la pirofila che conteneva le patate arrosto.
«Sì, grazie». La mia amica iniziò a riempirmi il piatto, ma io non riuscivo a staccare gli occhi dal mio ragazzo. Più lo guardavo e più mi sentivo fortunata ad averlo al mio fianco. Eppure, una piccola parte di me continuava a sussurrarmi che a breve tutto ciò sarebbe finto. A breve, lui avrebbe continuato la sua vita lontano dalla UCLA, mentre io avrei continuato ad essere una studentessa del College. Per quanto provassi a scacciare certi pensieri dalla mia mente, essi ritornavano, tormentandomi senza sosta.
«Sei strana» asserì Nicole, alzando un sopracciglio biondo. Non le avevo parlato delle mie paure, non c'era stato modo.
«Ne parliamo più tardi» mi limitai a dire, cercando di concentrarmi sul piatto colmo di cibo, invece che sul ragazzo che sedeva di fronte a me.
«Dunque – la voce soave di Mary catturò l'attenzione di tutti – è arrivato il momento, per ognuno di noi, di dire cosa ci ha resi grati quest'anno» sorrise, e subito pensai che il suo sorriso fosse estremamente simile a quello del figlio. Infatti, ad entrambi spuntavano le fossette.
«Inizio io. – riprese la donna, appoggiando delicatamente le mani sul tavolo, al lato del piatto – Sono grata del fatto che, come ogni anno, siamo di nuovo tutti qui, riuniti a festeggiare insieme». Non potei fare a meno di sorridere. Nonostante tutto ciò che stesse accadendo in quella casa, a porte chiuse, Mary riusciva a vedere tutto ciò di positivo che la circondava.
«Io invece – incalzò mia madre – sono grata di aver rivisto i miei bambini. Certo, ormai non sono più dei bambini ma... ecco, per me lo saranno sempre» fece spallucce. Ebbi un tuffo al cuore. Sapevo bene che mamma si sentiva sola in quel periodo, anche se cercava di non darlo a vedere. Diverse volte le avevo proposto di conoscere qualcuno, perché doveva andare avanti con la sua vita. Puntualmente, però, mi ripeteva che io e Liam eravamo tutto ciò di cui aveva bisogno.
Sentii qualcosa di ossuto pungermi il fianco, e quando mi voltai alla mia destra, vidi che Nicole mi stava tirando delle gomitate. La guardai con fare interrogativo, ed i suoi occhi color Whiskey passarono velocemente dal mio viso alla figura di Liam, il quale era seduto di fronte a lei. Mio fratello stringeva con forza il telefono (il che era strano, dato che Liam non era solito utilizzare il cellulare a tavola) ed i suoi occhi grigi erano puntati sullo schermo. Un'espressione indecifrabile aleggiava sul suo volto. Notai che la madre di Nicole aveva iniziato a parlare, ma la sua voce pareva ovattata, come se fosse lontana e non seduta a quel tavolo. Avevo un brutto presentimento, e forse valeva lo stesso per Niki, altrimenti non mi avrebbe fatto cenno di guardare mio fratello. Sentii il cuore martellarmi nel petto, ed i battiti risuonavano con forza nelle mie orecchie, sembrando quasi il suono di un tamburo.
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THE LOVE LIST - Come farlo innamorare in 10 semplici passi
RomanceCharlotte Morris inizia il suo primo anno all'Università e, per una volta nella sua vita, tutto pare andare per il verso giusto. Tuttavia, quando Kyle Davidson le chiede di uscire insieme la situazione cambia. Perché Kyle è un giocatore di Football...