La giornata passò tranquilla, un'ora prima della sua esibizione Jane si stava riscaldando, mentre Casey ripassava il loro pezzo alla chitarra e Dean controllava i suoi ultimi passi per la chiusura della loro esibizione. Jane si era accordata con Dean per limitare alcuni passi di tango che prevedessero delle mosse che avrebbero potuto fare male al bambino, come piccoli sollevamenti da terra che richiedevano prese un po' troppo salde sul suo addome e giravolte che potessero farle venire le vertigini, ora con un essere dentro di sé indubbiamente il suo baricentro era leggermente spostato influendo sul suo equilibrio. Dean ovviamente era d'accordo, avrebbero offerto uno ottimo spettacolo solo meno spericolato, ma non per questo meno sensuale. Jane si stava sistemando il vestito, sapeva che non avrebbe più potuto ballare una volta che la sua pancia si fosse cominciata a vedere. In sala c'erano Joey, Angela con Lela che non vedeva ballare la mamma da un po', adorava vederla ballare, diceva che sembrava una principessa che sapeva volare e ovviamente Maura. "Allora Casey...ricordati di attaccare quando ti farò segnale, ok?" l'uomo annuì, da quando aveva saputo che Jane era incinta di Dean aveva preso un pò le distanze da lei, non aveva smesso di amarla ma si sentiva ferito e tradito, anche se tra loro non c'era nulla. "Jane, cercherò di essere il più delicato possibile!" Dean si avvicinò alla mora che si stava mettendo il rossetto e l'abbracciò da dietro mettendole le mani sul ventre. Jane sussultò un attimo a quel contatto inaspettato. "Oh Dean, mi hai spaventato!Ascolta...hey...Dean!" disse voltandosi verso l'uomo che la guardava con occhi dolci "Ascolta tesoro, questo non va bene!" Ma l'uomo si allontanò non capendo. "Cosa non va bene?". "Che mi tocchi in questo modo, so che il bambino è anche tuo, cioè nostro ma io sto con Maura adesso e non puoi semplicemente toccarmi quando ti pare, ok? Non ho detto che è sbagliato, solo prima per favore chiedimelo, ok? Va bene é tuo figlio e capisco, ti ho promesso che sarai suo padre e sarai coinvolto in tutto ma io non sono tua, non puoi invadere il mio spazio così, mi capisci Dean?" Jane voleva essere chiara. "Io non capisco, questo è anche il mio bambino! Posso avere voce in capitolo o no? Devo chiedere il permesso per toccarti ma ti ascolti?!" ripeté con voce alterata. "Dean calmati e non urlarmi addosso! Non voglio che mi tocchi così senza il mio consenso, è il mio corpo e ti ho già detto che hai voce in capitolo e che sei suo padre, quindi non urlarmi in quel modo!" Ma l'uomo era furioso e le diede un schiaffo che la fece cadere a terra facendole battere la testa. "Dean! ma che cazzo?!" sbottò Casey buttando da parte la chitarra per aiutare la bruna. "Jane, stai bene?" chiese cercando di capire se stesse bene ma la ragazza era priva di sensi. "Dean ma che cazzo hai in testa??!" urlò l'uomo prendendo il telefono per chiamare un ambulanza. "Io...non volevo, Jane!...piccola...piccola mi dispiace!!" pianse come un bambino prendendosi la testa tra le mani. Casey chiamò suo padre al cellulare dicendogli di raggiungere l'appartamento di Jane. Dopo qualche minuto Milton si precipitò nella stanz. "Ma che succede?" chiese vedendo Casey chino su Jane ancora priva di sensi. "Quello stronzo l'ha colpita e l'ha fatta cadere per terra! É incinta cazzo!!"urlò prendendo Jane tra le braccia in attesa dei soccorsi. "Ma che diavolo hai fatto Dean! Hai messo le tue luride mani su Jane? Sei pazzo o cosa?" urlò strattonandolo. "Io...non...Jane! Mi dispiace, non volevo!!" balbettava e frignava come un bambino. "Esci di qui o ti faccio a pezzi!!" gli urlò Casey rosso di rabbia in viso. Dean arretrò e corse via disperato, aveva colpito Jane, la sua Jane, se avesse fatto del male al loro bambino si sarebbe ammazzato, ma sapeva di aver perso entrambi nel momento in cui l'aveva colpita.
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LA REINA TANGUERA
FanfictionJane lascia la sua amata Buenos Aires per ricongiungersi con la famiglia a Boston...le circostanze del suo ritorno non sono felici e ricominciare una nuova vita lontana dai suoi posti preferiti, dalla musica per le strade, dall'allegria della sua g...