"Oh...si è addormentata, è adesso?" chiese Maura ferma come una statua di sale per non svegliarla. "Mettila sul divano, appena sarà pronto da mangiare si sveglierà per la fame!" Maura fece come detto, mise la piccola sul divano coprendola con un lenzuolo ed un orsacchiotto che a detta di Jane la piccola adorava. "Di un po' Maura, sei mai stata in Argentina?" Jane si lavò le mani e cominciò a preparare le sue famose empanadas. "No, mai ma mi piacerebbe vedere dove sei cresciuta." La bionda si avvicinò a Jane per osservarla armeggiare ai fornelli. "Ti piacerebbe! Il cibo è ottimo e la gente solare e allegra, musica per le strade e i panorami sono mozzafiato...magari un giorno potrei portarti, ho promesso comunque alla famiglia di Joey che avrei portato la piccola a trovarli almeno una volta l'anno.". Dopo aver cucinato, la piccola si svegliò affamata. Mangiarono tra infinite domande di Adèla curiosa su tutto e mille risate, fu una bella serata. Poi Maura si preparò per tornare a casa, voleva restare, ma le sembrava ancora presto. "Non resti?" Jane si sporse dalla cucina guardandola stranita. "Non so...mi piacerebbe ma penso sia troppo presto, non che non voglia...". "Ok, va bene, lo rispetto, in fondo stiamo insieme da meno di un giorno avremo tempo, notte allora!" Jane le si avvicinò per darle un bacio, Maura si sciolse a quel contatto. "Notte amore, ci sentiamo domani!" disse prima di uscire e dare un ultimo sguardo alla piccola Lela che giocava sul divano. Il giorno dopo Jane andò alla Taparita con la piccola, voleva vedere il suo papà e Jane doveva allenarsi per la serata. Bussò alla porta e qualche istante dopo Joey le aprì, aveva i capelli arruffati, segno che era sveglio da poco. "Papiii!" urlò la piccola sbracciandosi per farsi prendere in braccio. "Hija!...mi sei mancata piccola pulce...hai fatto la brava con nonna e mamma?" Joey si fece da parte per far entrare Jane. "Si! Ho una stanza grande e tanti giochi! Possiamo giocare insieme papà?" chiese la piccola dandogli un bacio sulla guancia leggermente ispida. "Faremo quello che vuoi, se ti va più tardi possiamo parlare con i nonni e Inès. "Sii!! Mamma posso stare con papà oggi? " Lela aveva le stelle negli occhi, adorava suo padre, Jane annuì sorridendo. "Si, ma fai la brava e mangia le verdure e poi stasera starai con la tua abuelita, ok?". "Va bene!!" la piccola scivolò dalle braccia del padre e si mise a sedere sul tappeto del salotto per giocare. "Joey, ascolta, stasera devo lavorare, mi esibisco per un po' prima...beh...hai capito, no?" disse sfiorandosi la pancia ancora piatta con la mano, l'uomo capì a cosa si riferiva. "Ma certo, solo non stancarti! Porterò io Lela da Angela, te la riporterà domani per pranzo e dovremo pensare di iscriverla all'asilo dato che restiamo qui le farebbe bene stare con altri bambini!". "Si, ci avevo pensato, daremo un'occhiata in giro e vedremo per una scuola dove insegnino anche lo spagnolo, voglio che Lela non si dimentichi da dove viene!". "Sono d'accordo! Dimmi, com'è andata con Maura?" l'uomo andò in cucina e mise su un po' di caffè. "Bene, stiamo insieme e vedremo come va, poi in un altro momento ti dirò il resto." Ovviamente non poteva parlare del bambino con Lela nella stanza, aveva deciso che avrebbe aspettato di superare il terzo mese ed essere più sicura, poi gliene avrebbe parlato, era certa che la piccola sarebbe stata più che felice, il difficile era spiegarle che non avevano lo stesso papà, ma ci sarebbe arrivata a tempo debito. Per ora Jane si accontentava di bere il suo decaffeinato bollente mentre Joey e Lela giocavano insieme rallegrata dal pensiero di lei e Maura insieme. Un passo alla volta e sarebbe arrivata dove voleva.
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LA REINA TANGUERA
Hayran KurguJane lascia la sua amata Buenos Aires per ricongiungersi con la famiglia a Boston...le circostanze del suo ritorno non sono felici e ricominciare una nuova vita lontana dai suoi posti preferiti, dalla musica per le strade, dall'allegria della sua g...