"Il nostro bambino..." sussurrò di nuovo Maura stringendo la foto al petto. "Non vedo l'ora che sia qui! Solo che...Jane so che è presto pensare alla convivenza, hai la tua casa e il tuo lavoro perciò..." disse titubante. "Mi piacerebbe!" fu l'unica cosa che Jane disse prima che l'infermiera entrasse nella stanza. "Signorina Rizzoli il dottore sarà qui a breve per discutere dei suoi esami e delle sue eventuali dimissioni in settimana." Maura mise la foto nella sua borsa, sapeva che Jane ne aveva una copia ma voleva metterla da qualche parte in attesa che il piccolo venisse al mondo. Maura rimase fino a tardi poi se ne andò su insistenza di Jane. I suoi esami erano perfetti ed in settimana sarebbe tornata a casa, avrebbe fatto fisioterapia ma sarebbe stata bene. Dean che aveva un amico nell'ospedale veniva aggiornato sulle condizioni di Jane. Era felice che lei e suo figlio stessero bene e pregustava già il momento del loro ricongiungimento. Paddy che lo osservava da giorni decise che era ora di agire. Aveva saputo dai suoi uomini che l'uomo aveva acquistato tre biglietti per Buenos Aires di sola andata e che aveva fatto un paio di telefonate nel suo paese alla sua famiglia per dire che sarebbe tornato con moglie e figli.
A Boston Sud
I preparativi per la resa di Dean erano in fermento. Paddy istruì i suoi uomini a fare il tutto nel maggior silenzio possibile. Dean doveva sparire ma nessun male doveva essergli fatto. Voleva discuterne prima con Maura. "Non voglio casini ragazzi!" tuonò ai suoi scagnozzi che lo guardavano intimoriti "Se qualcosa va storto e questo si ripercuoterà sul mio rapporto con la mia bambina, beh qualche testa cadrà!!". L'uomo non avrebbe mai permesso di perdere quel po' di affetto che era riuscito ad avere da Maura. Per nulla al mondo, dunque le cose dovevano essere fatte bene.
In ospedale...
Jane si mise a dormire tranquilla. Dopo Maura, Angela era passata con Lela per un saluto veloce e Joey era rimasto una mezz'oretta. La bruna continuava a rigirarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno. Tutto quello che era successo la colpì come un treno. Il suo bambino aveva già corso più di un pericolo e lei era spaventata all'idea che Dean potesse tornare per fare del male a lei o Lela. Quell'uomo era pazzo e imprevedibile. Non riuscendo rilassarsi si alzò dal letto lentamente. Era stanca di essere a letto e voleva sgranchirsi le gambe. Prese la flebo con sé e a piccoli passi uscì dalla sua stanza. Il corridoio era illuminato da una luce fioca per non disturbare il sonno dei pazienti. Nonostante fosse tardi le infermiere non le dissero nulla ma le intimarono di non fare rumore. Jane camminò un po' su e giù. Guardò fuori dalla finestra. La città era splendida, piena di luci scintillanti, sembrava un piccolo presepe. Rimase alla finestra finché il sonno non cominciò ad arrivare. Fece un grosso sbadiglio e poi decise di tornare in camera, aprì la porta e si sentì afferrare da dietro. " Ci tieni al bambino?" chiese una voce sibilante. Era Dean che le puntava un coltello all'addome. Jane annuì tremando come una foglia "Si, io...amo questo bambino...per favore..." supplicò con le lacrime agli occhi "Per favore...non portarmelo via...". Dean la strinse da dietro senza farle male e abbassò l'arma "Risposta giusta! Ma non sono qui per fargli del male, è anche mio figlio Jane, ma sembra che tu questo non lo consideri...hai idea di come mi sono sentito quando mi hai vietato di toccarti?" chiese l'uomo sfiorandole il ventre con la mano. "Mi dispiace...io..." ma Dean la fece voltare e Jane vide il suo viso paonazzo. Puzzava di alcol e fumo e aveva gli occhi stralunati. "Dean, che cosa...". "Sono qui per correggere un errore Jane...vedi abbiamo fatto l'amore, amore, non sesso! E poi tu non hai più voluto...ma a me..." disse tirando fuori la lingua per passargliela sulla mascella "A me è rimasta la voglia! Tanto sarai mia Jane, tu Lela e mio figlio quindi...ho deciso di prendere ciò che mi spetta!". Jane aveva intuito cosa voleva Dean. Era armato, sconvolto e ubriaco. Decise allora si giocare d'astuzia. "Oh, Dean, mi dispiace tanto di averti ferito, io...è colpa degli ormoni...io...sei il padre del bambino e io..." disse prendendo tempo "Io, farò come dici..." lo provocó in modo languido "Posso solo...io cambiarmi? Non mi sento molto sexy con questa camicia da ospedale addosso...". Dean la strinse più forte "Il bambino, Dean fai piano non vuoi fare del male a nostro figlio, vero?". Jane era nauseata dalla vicina di quest'uomo, ma doveva agire in fretta se voleva proteggere suo figlio. "Allora tu mi ami...mi ami, vero?" chiese l'uomo guardandola negli occhi. Jane annuì. "Ma certo! Io...vorrei solo cambiarmi e poi sarò tutta tua!" disse sfilandosi leggermente la camicia esponendo parte del suo seno. Dean deglutì a fatica. Voleva Jane e la voleva adesso. "Va bene, cambiati e poi vieni qui! E se mi fai qualche scherzo t' infilzo con questo!" sbottò mostrandole la lama del coltello. Jane annuì e corse in bagno. Ora doveva solo chiamare Joey e porre fine a questo incubo. In un modo o nell'altro .
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LA REINA TANGUERA
FanfictionJane lascia la sua amata Buenos Aires per ricongiungersi con la famiglia a Boston...le circostanze del suo ritorno non sono felici e ricominciare una nuova vita lontana dai suoi posti preferiti, dalla musica per le strade, dall'allegria della sua g...