Era reale...

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"Andiamo a casa tesoro, devi riposare un pó..." Dean sfiorò il ventre di Jane con la mano e le diede un bacio dolce. Durante il tragitto le vennero in mente le parole di Jane e pensò che qualcuno la stesse ancora cercando. Il suo sogno era in pericolo. "Piccola che ne pensi di cambiare aria...non so, dici spesso che ti piacerebbe vivere al caldo..." suggerì mentre osservava Jane con la coda dell'occhio. "Vuoi andare via? Di nuovo?...ma stiamo bene, mi piace qui... è tranquillo...abbiamo degli amici e poi come fai con il lavoro?". L'uomo parcheggiò davanti casa loro. "Ti ho parlato di quella bella eredità che ho avuto da parte di mio zio, no? Possiamo andare dove vogliamo e i soldi non sono un problema!" Disse appassionato. Era davvero spaventato che il suo sogno andasse in pezzi. "Non so Dean...sto bene qui e anche Connor...e stiamo aspettando un altro figlio...vorrei restare..." disse a voce bassa mentre scendeva dalla macchina e prendeva il seggiolino di Connor. Dean doveva fare qualcosa, era terrorizzato che qualcuno li trovasse. "Io...ok, hai ragione ma prometti che ci penserai, ok?". Jane annuì aprendo la porta di casa. La bruna aveva notato che l'umore di suo marito era cambiato ma non sapeva perché ne tanto meno capiva questa voglia improvvisa di scappare. Qualcosa però la tormentava come un tarlo Chi era questa Jane Rizzoli?. A pensarci bene non aveva quasi mai dubitato delle parole di Dean, certo i buchi riguardo il suo passato erano tanti. L'uomo le aveva detto che a parte lui era sola al mondo, nessun parente, si erano conosciuti in un locale anni prima e dopo nemmeno un anno si erano sposati, eppure qualcosa le dava da pensare. C'erano alcune cose che non capiva come ad esempio: perché parlava fluentemente lo spagnolo e amava guardare in TV le gare di tango?. Avrebbe voluto chiedere a Dean, ma lui era sempre molto riluttante a rispondere alle sue domande. L'uomo era un bel esemplare di maschio. Moro, alto, sexy, era dolcissimo con lei e Connor e sotto le lenzuola era davvero molto appassionato, però il suo corpo reagiva con poco slancio a lui e molte volte aveva dovuto fingere un piacere che non provava, sentiva di non amarlo come avrebbe dovuto ma era pur sempre il padre di Connor e del bambino che stava aspettando. Quindi...che fare?. La sua mente era confusa e si accorse di sentirsi sempre un pó peggio quando assumeva le sue vitamine, decise così di interromperne l'assunzione senza che Dean se ne accorgesse, magari le sue emicranie sarebbero sparite. Lo fece senza destare sospetti e dopo qualche settimana si rese conto che aveva la mente più lucida e non aveva più mal di testa, ma si rese conto anche di altro che la lasciò sconvolta. Cominciarono a riaffiorare i ricordi, prima sembravano solo sogni senza tempo, poi si arricchirono di dettagli finché non risalì in superficie la consapevolezza di chi era veramente. Jane Rizzoli, la Reina Tanguera. Tutto la investì come un treno merci lasciandola quasi catatonica. Lei era Jane Rizzoli. Corse in camera da letto e vide Connor dormire tranquillo, si sporse per vederlo meglio e scoppiò a piangere. Oddio!! Connor...tu...Nathaniel ...Adèla!!!. Tutto le tornò alla mente "Maura..." sussurrò con le lacrime agli occhi mentre le nasceva dentro una rabbia cieca e furiosa. Dean aveva rubato la sua vita e l'avrebbe pagata. L' uomo era uscito per andare a comprare del gelato e Jane si asciugò gli occhi con nel cuore una nuova consapevolezza tornare da mia figlia e Maura.

A Boston

Paddy aveva informato Maura sulle novità e la donna non aspettava altro che partire per il Canada e trovare Jane, ma Paddy l' aveva dissuasa, era troppo pericoloso. Tutti erano in subbuglio per la bella notizia e Adèla scalpitava al pensiero di rivedere sua madre, non parlava d'altro, non la vedeva da più di un' anno e le mancava moltissimo. Joey e Inès erano stati in sospeso per tutto questo tempo, si erano occupati di Adèla insieme a Maura ed erano davvero sollevati nel sapere che Jane stesse bene. Paddy promise di mettersi subito all'opera per portare Jane a casa e tutti rimasero in attesa, un attesa che durava da più di un anno.

A Montreal...

Jane stava escogitando la sua fuga. Ora che i suoi ricordi erano tornati doveva mantenere la maschera con Dean o quel pazzo chissà cosa avrebbe fatto. Decise di recitare ancora per un pó il ruolo di madre innamorata sfruttando la prima occasione per scappare e tornare da sua figlia e da Maura. Il pensiero della sua ragazza le fece tremare le vene mi dispiace così tanto Maura! Urlò nella sua testa cercando di reprimere le lacrime. Quando Dean tornò con il gelato dovette farsi forza per non prenderlo a schiaffi, ma doveva giocare d'astuzia, doveva proteggere Connor e avere pazienza se voleva tornare dalla sua famiglia. "Hey amore...hai pianto?" chiese l'uomo sempre attento a tutto. "Io...sono gli ormoni..." disse Jane con un sorriso flebile. "Vuoi dormire un pó mentre mi faccio una doccia?" Dean annuì, era un pó stanco in effetti,
la sera prima Connor aveva faticato a dormire e lui aveva fatto la notte quasi in bianco per lasciare dormire Jane. La bruna intanto cercava un modo per attuare il suo piano, si ricordò che Dean sarebbe partito oltre confine per fare rifornimento della "medicina" che in Canada non era disponibile, sarebbe stato via solo un giorno, il che era abbastanza per Jane. Aveva risparmiato molti dei soldi che Dean le dava per le sue cose personali. Il piano era delineato nella sua mente, dopo la partenza di Dean, Jane avrebbe preso Connor e sarebbe partita in macchina alla volta di Boston. Il solo pensiero le fece scaldare il cuore dandole la forza di sopportare un'altra notte con Dean che si faceva strada tra le sue cosce.



Ps. l'epilogo è vicino, forse ancora uno i due capitoli per vedere come andrà...



























LA REINA TANGUERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora