"Mammina...." La piccola Adèla sembrava sconvolta. "Piccola che succede?" Chiese Jane prendendola in braccio. "Non voglio tornare dall' uomo che profuma di arance, al mio coniglietto non piace..." disse stringendosi a sua madre. Maura si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia. "Io e la mamma ti promettiamo che non dovrai più rivedere quell'uomo tesoro, ok?" Adèla sorrise sporgendosi verso Maura per farsi prender in braccio. Jane capì solo allora il pensiero folle che le aveva attraversato la testa, grazie a Dio c'era Maura a tenerla con i piedi per terra.
Intanto a Boston sud
Dean riprese lentamente coscienza. Gli faceva male la testa e non sapeva dove si trovava. "Ben tornato tra noi..." lo scherní una voce nell'ombra. "Chi sei? Fatti vedere!!" urlò cercando di divincolarsi dalla sedia a cui era legato. "Buono...stai buono o il mio capo si arrabbierà...". Dean non riusciva a vedere molto in quella semi oscurità. Non riconosceva il posto, sentiva solo odore di muffa e whisky mescolato a fumo stantio. " Meglio che tu mi lasci andare! Conosco della gente che..." ma dal buio gli arrivò un colpo diretto sulla mascella che lo fece quasi cadere. "Osi minacciare la gente di Paddy Doyle? Devi essere un pazzo!" a quel nome Dean impallidì. Non era in America da molto ma abbastanza da sapere chi non fare arrabbiare. Ma cosa c'entrava lui con Paddy?. "Non so che cosa c'entro io con lui..." disse mezzo intontito dal colpo. Poi l'uomo si ritirò e cadde un silenzio raggelante spezzato solo dal cigolio di una porta e il rumore di passi che si avvicinavano. Qualcuno accese una flebile luce che gli fece serrar gli occhi per il fastidio. "Salve Dean..." una voce con uno strano accento lo strappò dai suoi pensieri. Guardò l'uomo ma non lo riconobbe. "Che cosa vuoi? Non ho nulla a che fare con i tuoi affari..." disse arrogante prima che un secondo colpo al viso lo facesse barcollare di nuovo. Paddy gli si avvicinò minaccioso "Hai turbato la mia bambina, non posso permettere a nessuno di turbare la mia piccola Maura..." sibilò guardandolo dritto negli occhi. Dean sbarrò gli occhi. Maura era figlia di Paddy?. " Vuoi dire che Maura..." sussurrò prima che un altro colpo più forte allo stomaco lo lasciasse senza respiro. "Non osare sporcare il nome di mia figlia sulle tue sudicie labbra! Ora ti dirò cosa faremo...c'è un Jet diretto a Bueno Aires che ti aspetta, solo andata! Sparirai e non ti farai più vedere...non è negoziabile! E ringrazia Maura per questo, io ti avrei infilato una pallottola in testa, ma mia figlia è diversa da me, è una persona buona...ci siamo capiti?" domandò sorridendo compiaciuto. "Non me ne vado!" urlò Dean dimenandosi più forte "Jane ha mio figlio è non permetterò che cresca con quella lesbica di Maura!". Paddy lo sollevò di peso e lo scagliò contro il muro con tutta la sedia. "Nessuno parla in quel modo di mia figlia!!" urlò mentre i suoi uomini cercavano di calmarlo. "Capo! Ci pensiamo noi...non deve sporcarsi le mani...". Paddy era furioso, gli avrebbe sparato sul posto ma voleva restare fedele alla parola data a Maura. "Pensate voi a quel cane, io ho delle cose da fare...Brad conto su di te!" gridò al suo scagnozzo prima di uscire dalla stanza. Dean era arrabbiato e spaventato. "Ma bene...bene...fai il grosso con il boss della mafia irlandese? Tutti sanno che se tocchi sua figlia anche solo con il pensiero sei un uomo morto..." gli sibilò compiaciuto "Ci divertiremo amico...è una promessa!" Brad lo slegò dalla sedia "Comincia a correre..." gli ordinò puntandogli la pistola contro "Ti do un vantaggio di due minuti...come ha detto il capo non ti uccideremo, ma come, sai ci sono tanti modi di uccidere una persona lasciandola in vita..." disse ridendo di gusto mentre Dean si fiondava fuori dalla stanza come un animale braccato.
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LA REINA TANGUERA
FanfictionJane lascia la sua amata Buenos Aires per ricongiungersi con la famiglia a Boston...le circostanze del suo ritorno non sono felici e ricominciare una nuova vita lontana dai suoi posti preferiti, dalla musica per le strade, dall'allegria della sua g...